N°148 Giugno Luglio

68 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 VILLA SANDI Il Fresco 2022, Millesimato setoso e dal fine perlage Un blend di uve glera e pinot nero dà vita al Il Fresco Prosecco Doc Rosé Millesimato di Villa Sandi, un vino fragrante e di grande piacevolezza che si è consolidato tra i vini icona dell’azienda di Crocetta del Montello (Tv). Veneto e Friuli Venezia Giulia sono le zone di produzione di questo vino che vede le uve bianche intere introdotte nella pressa pneumatica. Il mosto, dopo un primo travaso, viene posto in serbatoi a temperatura controllata; le uve rosse dopo la pigiatura subiscono una leggera macerazione; il mosto bianco e una minima percentuale di vino rosso vengono mescolati e aggiunti di lieviti selezionati da Villa Sandi. La cuvée così ottenuta è posta in recipienti dove avviene la fermentazione a temperatura controllata. Raggiunto il grado alcolico e il tenore zuccherino desiderati, tramite la refrigerazione, viene bloccata la fermentazione e dopo un periodo di sosta sui lieviti di almeno due mesi lo spumante è pronto per l’imbottigliamento. Il Fresco Prosecco Rosé, un Millesimato che riporta in etichetta l’anno della vendemmia (2022), svela un colore rosa elegante dai riflessi ramati e un perlage fine e persistente. La sua freschezza aromatica offre un bouquet di frutti rossi e sentori floreali tra i quali spiccano note di melograno e di rosa; al palato è setoso e pieno con un piacevole equilibrio. Per la Provenza il rosato è una storia di successo che ha visto la trasformazione di una zona vinicola non particolarmente pregiata in un’area famosa in tutto il mondo. Sull’onda di questo successo si sono mossi anche gli italiani che sono riusciti a produrre rosati fini, eleganti, con sfumature molto varie a seconda del tipo di vinificazione e delle uve utilizzate. Villa Sandi non ha mancato di cogliere l’opportunità del rosato declinando Il Fresco in rosa scegliendo un blend di glera e pinot nero donne è un pregiudizio obsoleto e limitante che GHYH HVVHUH VXSHUDWR D΍HUPD -HVVLFD 5RFFKL /ȇLGHD che una bevanda alcolica possa essere riservata esclusivamente a un genere è fuorviante e non tiene conto della diversità dei gusti individuali. I vini rosati, con la loro vasta gamma di stili e sapori, offrono una grande varietà di esperienze di degustazione che possono essere apprezzate da tutti, indipendentemente dal genere. Sono vini versatili che si prestano a molteplici occasioni. Il mondo del vino è un universo di scoperta e piacere sensoriale, in cui non ci dovrebbero essere limiti imposti da stereotipi di genere. La scelta del vino dovrebbe essere una questione di preferenze personali e di gusti individuali”. Anche Serena De Vita è convinta che “sono cambiati i tempi durante i quali i rosati incappavano in ‘detrattori del caso’: specie per le varietà che non hanno lunga tradi- ]LRQH GL YLQLȴFD]LRQH LQ URVDWR OH SUDWLFKH FROWXUDOL ed enologiche applicate a esse hanno permesso di arrivare a etichette sempre più convincenti. 4XHVWD SURJUHVVLRQH QRQ KD ODVFLDWR LQGL΍HUHQWL i clienti dell’enoteca o delle tavole dei ristoranti. Personalmente non ho mai pensato fosse una questione di genere, quanto piuttosto la propensione a voler allontanarsi oppure no dalla propria zona di comfort”. È accertato, dunque, che il vino rosato non abbia genere. Ciò che conta sono la qualità, oggi sempre più elevata grazie alla capacità dei produttori, e la varietà nell’utilizzo di uve diverse proYHQLHQWL GD WHUULWRUL GL΍HUHQWL FKH GDQQR VDSRUL e profumi distintivi ai vini: e questo è un grande plus che amplia il range tra cui scegliere il proprio rosato, magari anche attratti dal colore, tante sono le sfumature in cui si declinano. SPECIALE

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