N°148 Giugno Luglio

8 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 UOMINI&VIGNE TOLLO Hedòs, morbide onde celebrano venti annate Hedòs, il Cerasuolo d’Abruzzo Dop della linea Iconic di Cantina Tollo, celebra le venti annate con una nuova etichetta multisensoriale. Creata dal graphic designer Stefano Bracci, l’immagine sottolinea le diverse sfaccettature del vino rosato prodotto fin dal 2004, il cui nome significa proprio “piacevole ai sensi”: le morbide onde rosa sono in rilievo e vengono messe in evidenza grazie all’utilizzo della carta accoppiata, mentre il braille dona movimento alle linee sinuose e illumina i dettagli, trasformando l’etichetta in una vera e propria esperienza tattile. Le vibranti tonalità di rosa riportate nella grafica evocano il colore vivace del vino. “Da vent’anni Hedòs racconta il Cerasuolo d’Abruzzo e il territorio abruzzese -spiega il presidente di Cantina Tollo Luciano Gagliardi- È un vino che mantiene la struttura, il corpo e la longevità di un rosso, ma ha la versatilità di un rosato”. Hedòs ha sentori eleganti di frutta matura, fini note floreali e delicate nuance speziate. Il sorso è pieno, intenso, morbido e di lunga persistenza. ARTE Mille cavalli in etichetta per l’Amarone Riserva Il mondo del vino e i cavalli sono molto più simili di quanto potremmo pensare: entrambi esprimono potenza e sentimento, forza ed eleganza. Ed è così che Luca Anselmi, titolare dell’Azienda agricola Falezze di Illasi (Vr), in Valpolicella, ha voluto distinguere il proprio Amarone della Valpolicella Riserva 2013 con un’etichetta con il disegno esclusivo di un cavallo. Ma il produttore non si è limitato a una etichetta, bensì ne ha volute mille, ognuna diversa dall’altra, realizzate dall’artista georgiano Niko Kherkeladze. Luca Anselmi ha presentare il suo Amarone a Milano, al Ristorante Trussardi by Giancarlo Perbellini, accompagnandolo ai piatti dello chef stellato. Non solo, il clou dell’evento è stato l’affascinante e approfondito excursus di Massimo Zanichelli che, con il suo Spazio EnoArte, dà vita a sorprendenti incontri tra il mondo dell’arte e quello del vino. Zanichelli ha guidato la degustazione dei vini accompagnandola a un viaggio della rappresentazione equestre nell’arte, dalle grotte di Lascaux e dalla scultura romana fino a Marino Marini attraverso Pisanello, Paolo Uccello, Parmigianino, Caravaggio, Füssli, Géricault, Degas. I cavalli in pose scattanti, in movimenti armoniosi o in primi piani statici e commoventi delle etichette di Kherkeladze sono stati propedeutici all’assaggio di vini emozionanti per carattere e personalità. “Il progetto è nato con l’Amarone Riserva 2012 in edizione esclusiva e da collezione numerata di soli 400 pezzi, presentati in scatole di antico legno di abete e di pino recuperato da vecchi masi trentini, con un soggetto diverso per ogni singola bottiglia”, ha spiegato Luca Anselmi che ha dato concretezza a quest’idea insieme a Sofia Kherkeladze che ha coinvolto il padre Niko, celebrato artista contemporaneo, che ha firmato per l’annata 2013 ben 1.000 diverse etichette. Oltre all’Amarone Riserva 2012 e 2013, apprezzati per equilibrio e aromaticità, sono stati degustati il Valpolicella Ripasso Superiore 2016 e, in accostamento ai piatti di Perbellini, Valpolicella Superiore 2017 con Risotto al finocchio, pomodoro confit, oliva nera e arancio, Amarone 2017 con Guancia di vitello brasata e glassata all’oliva taggiasca, scarola brasata, maionese di cannellini. MAPPE La Carta dei Suoli del Garda Doc All’Auditorium de il Vittoriale degli Italiani, il Consorzio Garda Doc ha presentato la prima Carta dei Suoli della Denominazione, un documento frutto di diversi studi promossi dal Consorzio che ha anche voluto realizzare un documentario dal taglio divulgativo. La diffusione della Carta dei Suoli della Denominazione Garda Doc è avvenuta infatti in modo innovativo e cioè attraverso un documentario evocativo e facilmente fruibile. La Carta dei Suoli della Denominazione Garda Doc per la prima volta mappa e unisce un territorio vasto e variegato, compreso fra tre differenti province di due regioni: Brescia, Mantova e Verona. Il suo autore, Giuseppe Benciolini, pedologo specialista in rilevamento ed elaborazione delle carte dei suoli, ha sottolineato con una parola l’aspetto più caratterizzante della Denominazione Garda Doc, ovvero la sua sorprendente varietà di suoli: pedodiversità. Questo territorio, infatti, racchiude al suo interno diversi tipi di suolo derivati dalla grande varietà di processi geologici e di modellamento geomorfologico che hanno interessato il continente negli ultimi 200 milioni di anni.

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