N°148 Giugno Luglio

90 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 Italia, cultura, tradizioni, storia. Non luoghi comuni, ma una realtà indiscussa che ci ha fatto guadagnare la definizione di Bel Paese. Così bello, così prezioso, così ricco di beni artistici e naturali che troppo spesso gli italiani ne dimenticano l’abbondanza, ne trascurano la cura, ne sottovalutano l’importanza. Eppure non ci sono regioni minori o città, addirittura piccoli comuni, che non possano vantare qualcosa per cui valga la pena il viaggio. Chi di noi lo comprende, parte e si sposta per conoscere e imparare ma, prima o poi, torna a casa. Contribuendo ad aggiungere qualcosa a luoghi speciali, quelli che a volte sottovalutiamo affascinati da mete esotiche e località glamour. Di quest’avviso è Giuseppe Cannizzo, barman patron del Drop di Campobasso, in Molise. Uno che, come ricorda orgogliosamente, ha iniziato a preparare Martini cocktail a sette anni. Per gioco naturalmente, affascinato dall’abilità miscelatoria del nonno. Il gioco è diventato studio, viaggi, corsi, esperienze. Alla fine una professione, un mestiere da praticare “al top”. “Per questo ho viaggiato, viaggiato, viaggiato -ricorda- vantando oggi un curriculum che spazia in tutti e cinque i continenti e si distingue perché ho sempre selezionato con cura locali, professionisti e luoghi in cui e con cui lavorare”. Fino a che, forte dell’esperienza e mosso dal desiderio di poter essere libero di esprimere la propria creatività, ha sentito che era il momento di aprire un locale suo: “Il barman è prima di tutto il professionista dell’accoglienza ed è qualcosa che si può fare bene ovunque -afferma Cannizzo- Non necessariamente a New York o a Londra. Così ho deciso di farlo a casa”. Ed ecco il Drop. Rigorosamente cocktail bar, a Campobasso, a poca distanza dalla Cattedrale della Santissima Trinità e da altre bellezze locali. Dove è da “duri e puri” rendere territoriale il concetto internazionale del bartending. Per questo l’interno del locale è una miscela di pezzi unici acquistati nel tempo da Giuseppe nei viaggi e negli anni di lavoro in giro per il mondo e il risultato è un ambiente che comunica accoglienza, riservatezza e intimità ma, allo stesso tempo, uno spirito cosmopolita assolutamente lontano da una certa idea che accompagna normalmente la provincia. Al contrario, tutto ciò che è autoctono, legato al territorio e alla sua valorizzazione, in termini di prodotti e offerta, sia nel cibo che nella miscelazione, è un tratto distintivo di Drop e dell’attività di Giuseppe Cannizzo. Ad esempio, producono il loro gin che nasce solo da botaniche molisane, appoggiandosi a una distilleria locale; i drink classici vengono personalizzati con prodotti autoctoni, come il vino Tintilia; la carta prevede una sola birra, naturalmente artigianale locale. Fedele allo spirito del cocktail bar internazionale, Drop non ha una cucina, ma allo stesso tempo è interprete del forte legame esistente tra cucina e miscelazione. “Apriamo alle 18 e naturalmente si parte con il momento aperitivo -chiarisce il titolare- ma niente è più lontano da noi dell’idea di un servizio dove ci si abbuffa con cibarie di scarsa qualità bevendo acqua colorata”. Schietto e diretto, Cannizzo ha un grande rispetto per la sua professione che si traduce in una Manuela Caspani LOCALI Il mondo di Cannizzo nel Drop di Campobasso Un cocktail bar frutto delle esperienze del proprietario che dopo tanto viaggiare ha scelto di tornare a casa. Dove è libero di esprimere la propria creatività Il Drop vuole avere uno spirito internazionale e cosmopolita come è il suo proprietario Giuseppe Cannizzo. Allo stesso tempo si immerge nel territorio cercando di valorizzare i migliori prodotti con il cibo e la miscelazione. Nasce così il gin prodotto solo da botaniche molisane

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==