N°148 Giugno Luglio

94 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 Prosegue fino al 15 ottobre la mostra Infinity. Michelangelo Pistoletto: l’arte contemporanea senza limiti nel Chiostro del Bramante, a Roma. La rassegna celebra il maestro italiano che il 25 giugno compirà 90 anni, considerato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta Arte Povera. Si tratta di un movimento artistico mondiale che vede l’opera d’arte come un fatto culturale, ma al contempo effimero in quanto compie il suo ciclo vitale scaturendo dalla natura e ritornando a essa, passando dalla contemporaneità. Pistoletto, per il quale far crescere la mente è l’esercizio creativo, è presente con circa cinquanta opere e quattro grandi installazioni site-specific, pensate e realizzate appositamente per il luogo secondo un percorso narrativo le cui tappe sono dei progetti curati da Danilo Eccher e prodotti da Dart. Questo viaggio originale ed emotivamente arricchente, che va dalle opere storiche del 1962 alle più recenti del 2023, mette in condizioni il visitatore di partecipare alle ideazioni dell’artista piemontese, di esserne addirittura co-autore, come nell’installazione Terzo paradiso, che sembra una riflessione filosofica concretizzata attraverso degli oggetti, dove si trovano una serie di vecchi piatti da percussione, alcuni anche ottenuti con coperchi di pentole, che un cartello al muro invita a suonare, fittamente accostati in tre circoli in sequenza per creare il grafema proposto nel titolo. Tra i due cerchi che formano il simbolo dell’infinito, Pistoletto ne inserisce uno con il compito di unire e creare l’armonia degli opposti che qui identifica come natura e mondo artificiale in un raggiungimento di un equilibrio in grado di aprire all’umanità nuovi orizzonti di un ordine sociale capace di assicurare finalmente il benessere per tutti. È soprattutto nei Quadri specchianti che il maestro si mette davanti a se stesso e mette ciascuno davanti a se stesso grazie allo specchio che insieme realizza una dimensione di tempo e spazio che è la fenomenologia del creare, dell’esistente. Nell’arte Pistoletto ha cercato la propria identità e nello specchio ha trovato tutto il necessario per fare il suo autoritratto per capire perché è al mondo. Una grande intuizione, quella dei quadri specchianti: lo specchio, infatti, apre la prospettiva e ci fa vedere tutto ciò che esiste, tempo, spazio, infinito, anche il finito più vicino. Lo specchio non è la realtà fisica, la quale, invece, sta dietro chi si riflette in esso. Gli esseri umani sono al centro tra questa realtà e la virtualità che la rispecchia. Entrando nello specchio si vede tutto ciò che sta intorno, tutti coloro che entrano con la persona nello specchio, ma nello stesso tempo stanno nella realtà. Gli esseri umani vivono la virtualità e vivono di immagini. Il presente che si vede nello specchio non è mai lo stesso, infatti cambia con il tempo che passa, ma l’immagine che si fissa davanti impedisce questo CULTURA&GUSTO Una mostra a Roma celebra il maestro italiano protagonista di un movimento culturale e di un’arte senza limiti che attraverso varie modalità del creare dà spazio alla diversità Irene Catarella L’Arte Povera senza limiti di Michelangelo Pistoletto Circa cinquanta opere e cinque installazioni sitespecific sono presenti alla mostra romana dedicata a Michelangelo Pistoletto. In alto, “Terzo paradiso”, una riflessione filosofica concretizzata attraverso degli oggetti come vecchi piatti da percussione e coperchi di pentole. Sopra, la “Venere degli stracci” che riproduce la statua di Bertel Thorvaldsen accostandola a indumenti dismessi. Nell’altra pagina, l’ “Etrusco”, versione della famosa statua dell’ “Arringatore”

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