15 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 Giulio Ferrari Collezione 2004 un Trentodoc che sfida il tempo Barbara Amati Dopo quasi vent’anni di affinamento debutta l’espressione più alta della cantina trentina: complessità, finezza e grande freschezza. In accompagnamento i piatti del tristellato Cannavacciuolo Debutta l’annata 2004 del Giulio Ferrari Collezione, un Trentodoc di grande complessità e finezza che sfida il tempo con quasi 20 anni di affinamento. Non senza un filo di emozione, Matteo Lunelli, Amministratore delegato della cantina trentina, con i cugini Marcello, Camilla e Alessandro ha presentato nella magnificenza di Villa Crespi, il ristorante 3 stelle Michelin di Antonino Cannavacciuolo sul Lago d’Orta (No), la nuova annata del vino che rappresenta l’espressione più alta della viticoltura di montagna e della continua ricerca dell’eccellenza di Ferrari che da quest’anno vede in cantina uno chef de cave del calibro di Cyril Brun, già in Veuve Clicquot e in Charles Heidsieck. “La sfida con il tempo è iniziata durante la seconda guerra mondiale -ricorda Matteo Lunelli- Durante il conflitto Giulio Ferrari murò la cantina per proteggerla da razzie e bombardamenti. Le bottiglie ressero in modo straordinario e dopo la guerra uscirono i primi millesimati e le riserve di Ferrari. Poi è stato l’enologo Mauro Lunelli che, ispirandosi alla Champagne, iniziò a mettere da parte alcune bottiglie di nascosto dai fratelli. Allora la richiesta era superiore alla capacità produttiva e custodire le bottiglie rinunciando a venderle era una scommessa forte”. Nel 1972 nasce la prima annata di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore che fu presentata al mercato nell’80 con sette anni di affinamento sui lieviti e oggi il Giulio Ferrari di affinamento sui lieviti ne fa quasi dieci. Ma il Giulio Ferrari Collezione è una scommessa ulteriore, perfetta espressione del territorio e del particolare vigneto di Maso Pianizza, con terreno sabbioso, calcareo, sassoso che regala uno Chardonnay unico. Nato con la vendemmia 1995, seguita dalla 1997 e dalla 2001, la 2004 è stata un’annata caratterizzata da condizioni climatiche estremamente favorevoli che ha dato uve con un ottimo livello di sanità e un’acidità ideale per lunghi affinamenti. Nel calice Giulio Ferrari Collezione 2004 presenta bollicine finissime color oro; al naso, svela una vasta gamma di aromi, dai toni di fiori bianchi ai profumi fruttati di mela renetta e cedro candito, arricchiti da intriganti note balsamiche, iodate e speziate; in bocca rivela una complessità aromatica, con armoniose note di agrumi, frutta secca e vaniglia, sorrette da un’intrigante salinità. Uno spumante di grande freschezza, con note tostate e un finale lunghissimo. Ne sono state prodotte 3.906 bottiglie e 331 magnum. Ed è ormai tradizione per la famiglia Lunelli presentare Giulio Ferrari Collezione in abbinamento ai piatti di un grande chef: Alfio Ghezzi e Nino Di Costanzo (1995), Heinz Beck (1997), Andrea Berton (2001). Quest’anno è stato Antonino Cannavacciuolo ad accompagnare il debutto del 2004 con il Riso Carnaroli all’olio, vongole veraci, timo e limone e con il Rombo chiodato, conchigliacei, alghe marine, taccole (due piatti perfetti). Ma il menu ha previsto anche, in apertura, Ostrica, caviale, granita al rapanello, latticello, con il Perlé Bianco Riserva 2015, gli Scampi crudi alla piazzaiola, acqua di polpo, con il Rosé Riserva 2016 e Riso latte e arachidi con Maximum Demi-sec. SPUMANTI Dopo il 1995, il 1997 e il 2001 ecco il Giulio Ferrari Collezione 2004, presentato a Villa Crespi da Marcello, Camilla, Matteo e Alessandro Lunelli con i piatti di Antonino Cannavacciuolo: perfetto l’abbinamento con il Riso Carnaroli all’olio, vongole veraci, timo e limone. Quasi 20 anni di affinamento in cantina hanno donato un Trentodoc sorprendente, ricco e dal finale lunghissimo secca e vaniglia, Uno spumante tate e un rodotte amiglia ezione in hef: Alfio inz Beck t’anno è ccomRiso o e ne o , l i o, e
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