N°149 Settembre Ottobre

38 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 A Palazzo Naiadi apre Ineo con Heros De Agostinis Roma. All’interno dell’Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel, marchio del lusso della società thailandese Minor Group, apre Ineo, ristorante fine dining che vede alla guida lo chef romano Heros De Agostinis. Dopo quasi 30 anni di esperienze -da Heinz Beck a Veyrat in Francia, da Londra al Medio Oriente, dalla Maremma a St. Moritz- De Agostinis propone una cucina “Italiana Meticcia” che rappresenta al meglio il mix di sapori e gusti che ha incontrato e testato nel mondo. Un melting pot di culture contaminate dalle sue origini romane e abruzzesi. Ineo offre un menu alla carta e due percorsi gustativi, di cui uno incentrato sul vegetale. In sala, una squadra di giovani guidati dal restaurant manager Damiano Verdone. MONDOinPENTOLA Arrigoni in Triennale Milano. Il Ristorante Terrazza Triennale riapre a ottobre con la consulenza in cucina dello chef Tommaso Arrigoni, una stella Michelin con il ristorante milanese Innocenti Evasioni, rilevato nel 1998. Il ristorante è all’ultimo piano del Museo del Design e Triennale Milano ha affidato la nuova gestione a Compass Group Italia. Per Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano, uno degli obiettivi è quello di “rendere l’esperienza in Triennale sempre più ricca e completa, e crediamo che la convivialità e la creatività legate al cibo siano aspetti di grande rilievo. Il presidente di Triennale Stefano Boeri e io siamo convinti della scelta dello chef Tommaso Arrigoni, che apprezziamo per la sua cucina generosa, sostenibile e di alta qualità”. Il nuovo locale in terrazza prenderà il posto del ristorante Osteria con Vista, gestito precedentemente dalla società Amnesia e firmato dallo chef Stefano Cerveni. Inaugurata Casa Perbellini 12 Apostoli Verona. Il 5 settembre lo chef e imprenditore Giancarlo Perbellini ha aperto Casa Perbellini 12 Apostoli, nel centro storico di Verona. Lasciato il locale in piazza San Zeno, lo chef ha inaugurato gli spazi della storica insegna veronese dove iniziò a muovere i primi passi insieme al cuoco-poeta Giorgio Gioco. “Qui ho iniziato nel 1984, molto giovane e molto emozionato -dice lo chef Perbellini- Adesso lo sono un po’ meno, perché comunque sono tornato in un luogo che faceva un po’ parte di me. Devo questo progetto a mia moglie Silvia, che mi ha ispirato e incitato in questa nuova sfida”. Quaranta i coperti delle due sale storiche del ristorante, nel locale valorizzato dall’intervento dell’architetto e designer Patricia Urquiola che ha curato il restyling. E c’è anche l’inedita Chef’s Table per 12 ospiti in un tavolo conviviale fronte cucina. Sono tre i percorsi degustazione proposti nelle sale del Vòlto e degli Affreschi: “Io e Silvia”, un omaggio alla moglie dello chef, “Io e Giorgio”, un tributo a Giorgio Gioco che comprende alcuni piatti iconici del 12 Apostoli reinterpretati da Perbellini, e “L’Essenza”, menu green. Casa Perbellini 12 Apostoli è l’undicesimo locale dello chef. Roberto Di Pinto a L’Orangerie in Langa Bossolasco. L’Orangerie di Roberto Di Pinto si affaccia sulla valle dominata dal Monviso. Il ristorante gourmet con cucina a vista, guidato dallo chef di Sine by Di Pinto a Milano ha come frontman della cucina Luca La Peccerella, che ha fatto parte della sua brigata per diversi anni. “Le Langhe sono una meta enogastronomica ambita e trovare un progetto unico come quello di Arianna Cefis, proprietaria del Relais Le Due Matote di Bossolasco (Cn) che ospita il ristorante, è davvero molto stimolante -spiega Di Pinto- Porterò la mia ‘napoletanità’ e cercherò di unirla agli ingredienti e alla tradizione langarola con il massimo rispetto”. Menu alla carta affiancato da due percorsi degustazione. Alberto Fol al Club del Doge Venezia. Alberto Fol è il nuovo executive chef e responsabile di tutta l’offerta ristorativa del Club del Doge, il ristorante fine dining del The Gritti Palace di Venezia che è stato a lungo guidato da Daniele Turco. Fol, classe 1974, originario di Treviso, nel corso della sua carriera si muove per tutta la Penisola, ma è a Venezia che matura le esperienze formative più importanti. “La mia visione gastronomica affonda le radici nella ricca e complessa tradizione culinaria del territorio, fatta non solo di mare e laguna, ma anche di montagna: ne sono un esempio le mie Capesante alla cacciatora -spiega- Lavoro con la grande materia prima che la regione mi offre, cercando di esaltare ingredienti a volte poco impiegati, come le erbe di alta quota. Sono un amante dei classici e nelle mie proposte non possono mancare il pescato fresco del giorno, con cottura da terminare a tavola.

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