67 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 QUERCIABELLA Il vigore del Chianti Classico Gran Selezione 2017 Si dice che da piccole ghiande nascano possenti querce. Così è la storia di Querciabella, la cantina di Greve in Chianti, nel Chianti Classico, fondata nel 1974 da Giuseppe (Pepito) Castiglioni, Industriale da sempre appassionato di vino, i cui vini sono distribuiti da Sagna SpA. Castiglioni acquistò un singolo ettaro di vigneto su una collina di Greve e si accinse a creare una tenuta che presto si sarebbe estesa in gran parte della Toscana. Sognava di produrre vini eleganti e ricchi, prodotti non solo con le uve autoctone di sangiovese, ma anche con quelle del suo amato Bordeaux. Più tardi, a partire dagli anni Ottanta, Sebastiano Cossia Castiglioni, figlio di Pepito, ha convertito la tenuta alla viticoltura biologica, facendo diventare Querciabella una delle prime cantine in Italia ad adottare questa pratica. Sotto la sua guida Querciabella è diventata una delle più innovative aziende vitivinicole d’Italia. Nel 2000 Sebastiano Cossia Castiglioni introduce anche l’approccio alla biodinamica che vieta l’uso di prodotti animali nei vigneti e in cantina. Man mano Querciabella si afferma come una delle aziende più virtuose, un esempio per i produttori del Chianti Classico, sia dal punto di vista della sostenibilità, sia per l’approccio metodico utilizzato in vigna. Nei vigneti, che dal singolo ettaro iniziale sono arrivati a cento ettari, è stato condotto un lavoro straordinario che ha comportato lo studio dei terreni e delle diverse maturazioni fenoliche degli acini. Attività che hanno permesso di impostare, una decade prima dell’inserimento della tipologia Gran Selezione da parte del disciplinare di produzione del Chianti Classico Docg, un processo produttivo che ha come obiettivo la rappresentazione della migliore qualità possibile del Sangiovese. Una selezione della selezione, sia dei cru che dei grappoli. Il progetto di parcellizzazione dei vigneti, iniziato nel 2007, è stato il risultato di un processo naturale determinato dalle uve che, coltivate prima in biologico e poi in biodinamica, raccontavano, e raccontano, di durezze e corpi diversi, fedeli al gusto dell’annata in cui vengono raccolte. L’obiettivo? Identificare le caratteristiche dei sangiovese e scegliere la partita di uve che magnificasse il legame tra l’uomo e la terra. La prima Gran Selezione dell’azienda nasce dopo dieci anni di esperimenti, nel 2017, e rappresenta la grandiosità del Chianti Classico. L’annata ha restituito un’ottima concentrazione delle uve con un equilibrio e una leggerezza che quasi smentivano la lunga estate, calda e asciutta. Manfred Ing, giovane enologo di Querciabella, rimasto particolarmente colpito dalla parcella Ruffoli, a 500 metri sul livello del mare, con terreni di galestro e sabbie, ha optato per un’estrazione delicata all’ottenimento di una dimensione completamente nuova dei tannini attraverso il “cappello sommerso”, tecnica tipica per la produzione dei vini piemontesi. Una scelta particolarmente indovinata che ha donato un vino equilibrato, dalla personalità brillante e dai tannini delicati che trasmettono un’immediata piacevolezza, mostrando allo stesso tempo una vigorosa capacità di invecchiamento. Uve dall’ottima concentrazione hanno donato un vino di grande equilibrio contraddistinto da tannini delicati e da un’immediata piacevolezza. Azienda biologica e biodinamica, Querciabella costituisce un esempio virtuoso per i produttori del Chianti Classico. I suoi vini sono distribuiti da Sagna SpA
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