N°149 Settembre Ottobre

95 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 tipica degli anni Sessanta, cercando di scuotere le persone da qualunque forma di condizionamento dando loro consapevolezza della realtà, in modo che possano evitare di perdere l’identità dileguandosi nella massa. L’Andy Warhol italiano, come si potrebbe definire Schifano che tra l’altro conobbe personalmente il padre della Pop Art, dedicò la sua attenzione al Futurismo e al suo mito del movimento, forse perché specchio della propria irrequietezza. Infatti, nella sezione espositiva dal titolo Il corpo in moto, il dinamismo, non si può restare indifferenti di fronte a un’opera del 1966 ottenuta con spray e grafite su carta e perspex dal titolo Futurismo rivisitato in cui non contano le identità dei personaggi, come è chiaro dal fatto che sono stati rappresentati senza volto, ma il movimento dei loro corpi nello spazio che li differenzia e li rende quasi emblema del flusso magmatico di un’esistenza inesorabile e mai statica. Schifano omaggia i maestri futuristi, che si sono occupati del tema del movimento della figura umana e in particolare Giacomo Balla, con un’opera in mostra A la Balla del 1965, sempre ottenuta con smalto e grafite su tela. Vi è una sorta di poesia in alcuni titoli di opere di Schifano come nelle sue due creazioni: Senza titolo, del 1974-1975, grido disperato che sembra venire fuori da uno schermo televisivo come omaggio a Pablo Picasso, denominato per questo anche Picasso in Tv, e Il vento era il fiato che usciva dagli alberi, composto e salubre, del 1965, in cui la pittura viene nascosta o resa ancora più evidente da riquadri in plexiglas colorato. Tra le opere di grande formato un lavoro molto significativo è Gaston a Cavallo del 1986, mentre Tableau peint pour raconter l’inquietude amoreuse de Susi del 1970 sembra frutto di un montaggio da Nouvelle Vague che vuole cogliere e rappresentare il qui e ora del divenire romantico e trasognato di un Eden che, mentre viene assaporato, è ossimoricamente e repentinamente già fluito mille miglia oltre il tempo e lo spazio dell’esistere. L’ALBERGO Un soggiorno sul mare al Transatlantico Hotel A metà strada tra il porto e la stazione di Napoli, a pochi passi da piazza Plebiscito e a 50 metri da Castel dell’Ovo, il Transatlantico Hotel è un albergo ricavato in un edificio d’epoca dal designer marinaresco che si affaccia sul golfo partenopeo. È particolare soggiornare in camere con oblò e dettagli curati alla perfezione per riproporre l’idea e l’esperienza della vita di bordo. Il blu dominante, i mobili e gli infissi di legno creano l’atmosfera giusta per sentirsi un ammiraglio sulla propria nave pronta a salpare. Le eleganti camere junior e standard, tutte con vista mare, danno un senso di grande ampiezza grazie anche alle vetrate e sono dotate di ogni comfort come il climatizzatore, la televisione a schermo piatto, il wifi gratuito. È naturalmente disponibile il servizio di ormeggio e di noleggio natanti. Transatlantico Hotel via Luculliana 15 80132 Napoli tel. +39 081.7648842 info@transatlanticonapoli.com Pizzeria Starita via Materdei 27/28 80136 Napoli tel. +39 081.5441485 staritaamaterdei1901@gmail.com IL RISTORANTE La tradizione della pizza verace da Starita a Materdei Nello storico rione Materdei di Napoli, la Pizzeria Starita offre la pizza realizzata secondo la tradizione partenopea. Nel 1901 Alfonso Starita decise di aprire una cantina di degustazione che presto divenne friggitoria e pizzeria. La storia continua di generazione in generazione ed è arrivata all’oggi con l’eccellenza e la qualità di sempre. Don Antonio e i suoi figli continuano a gestire il locale che ha accolto personaggi celebri come Sophia Loren e Vittorio De Sica, ma che ha anche omaggiato durante il Giubileo del 2000 Papa Giovanni Paolo II. In un clima familiare e accogliente si può gustare un prodotto realizzato con ingredienti made in Italy, come la farina di grano tenero impastata, lievitata naturalmente e stesa rigorosamente a mano. La cottura della pizza viene fatta immancabilmente nel forno a legna. Il motto del locale è “Non è Margherita, è Starita”.

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