12 Food&Beverage | novembre 2023 UOMINI&VIGNE MONTALCINO Accademia Brunello per l’alta formazione A Montalcino è nata l’Accademia Brunello, un percorso di alta formazione organizzato dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino e rivolto a trade ed esperti internazionali. Il primo appuntamento in ottobre ha visto la partecipazione di dieci top buyer provenienti dagli Stati Uniti, primo mercato per il rosso toscano. “Siamo convinti che per conoscere i nostri vini ci sia la necessità di capire come un piccolo vigneto sia divenuto un’icona dell’enologia mondiale -ha detto il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci- Accademia Brunello è un tributo identitario a una terra in cui tutto, dal microclima al lavoro dell’uomo, contribuisce a renderla naturalmente vocata per la viticoltura; oltre a un progetto culturale che si concretizzerà anche attraverso un nuovo percorso reputazionale della Denominazione, con la nomina dei futuri Brunello di Montalcino Ambassador”. DEGUSTAZIONI Le etichette top dell’Argea day A un anno dalla nascita, Argea ha presentato le sue eccellenze di territorio. La prima edizione di Argea Day, che si è svolta a Milano a Identità Golose, ha visto The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del Gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte in un viaggio enoico guidato dal wine expert Filippo Bartolotta che ha spaziato tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli, e Abruzzo, con Cantina Zaccagnini. Quattro tenute e otto vini -tre bianchi, un orange wine e tre rossi- espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano che valorizzano i vitigni autoctoni. “La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del Gruppo -che figurano Argea come primo player vinicolo privato in Italia- e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte -commenta Bartolotta- Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che vi sono dietro. ASSOCIAZIONI Deserti confermato presidente di Origin Italia Riccardo Deserti, già vicepresidente di Origin Italia e direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Dop, è stato confermato per il prossimo biennio alla presidenza internazionale di Origin, l’Organizzazione che riunisce associazioni di produttori e altre istituzioni delle Ig di tutto il mondo. La nomina è arrivata il 5 ottobre nella sede di Origin a Ginevra, in Svizzera, dove si è svolta l’assemblea che ha radunato oltre 200 rappresentanti di enti e aziende che partecipano all’organizzazione. La conferma arriva dopo un primo biennio di presidenza che ha visto Deserti impegnato a livello mondiale nel diffondere la cultura dei prodotti Dop Igp anche in Paesi emergenti e che ha portato alla crescita del sistema portando Origin a rappresentare 577 tra associazioni di produttori e istituzioni in rappresentanza di oltre 40 Paesi. RICONOSCIMENTI Marinella Camerani Vignaiola dell’anno Marinella Camerani ha ricevuto il premio di Vignaiola dell’anno 2024 dal Gambero Rosso. “Sono Marinella Camerani, ho 65 anni e faccio la viticoltrice dal 1983. Questo premio mi coglie di sorpresa e mi viene da pensare che sia un riconoscimento alla carriera….”. Marinella Camerani, spirito libero e fuori dagli schemi nella vita come nel fare viticoltura e produrre vino, aspetti sovrapposti in quarant’anni di vendemmie, cura le sue viti e i suoi vini con estrema cura e grande attenzione a Mezzane di Sotto (Vr), in Valpolicella: una vignaiola fuori dal coro che ha cominciato a fare biodinamica nel 2000, quando erano pochi a parlarne ed era diffusa la diffidenza, se non l’avversione, verso questo tipo di conduzione “Ho sempre pensato che produrre vino non possa essere il solo fine di un bravo viticoltore -prosegue- ma un mezzo che permette di realizzare se stessi, valorizzare il proprio territorio di produzione e fare una viticoltura rispettosa che nel mio caso è quella biodinamica”.
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