47 Food&Beverage | novembre 2023 tracciabile. Negli ultimi anni, tuttavia, la tendenza si è invertita. A certificarlo, nel vero senso della parola, l’aumento delle fascette da apporre obbligatoriamente sulle bottiglie Docg. “Nel primo semestre di quest’anno l’incremento è stato di oltre il 20% -segnala Veronese- Sia aziende grandi che piccole stanno dando fiducia alla Docg convertendo le loro produzioni di Vsq che a livello qualitativo sono in linea con la Garantita. È il caso di Terre di Oltrepò con il marchio La Versa e della piccola azienda agricola Alessio Brandolini”. Insomma, molto si muove attorno al Pinot nero dell’Oltrepò e lo dimostrano l’ampia adesione dei produttori alla manifestazione e, soprattutto, le acquisizioni di aziende sul territorio da parte di grandi nomi italiani del vino, come, dapprima, Cordero e poi Tommasi, Berlucchi e Masi. Ingressi che rivendicando il marchio collettivo solleveranno la reputazione dei vini dell’Oltrepò. Una conferma che viene anche da Ottavia Vistarino, vicepresidente del Consorzio e titolare della storica cantina di famiglia a Rocca de’ Giorgi: “Le aziende che hanno investito in Oltrepò sono strutturate e sanno lavorare bene, quindi non possono che aiutare il nostro territorio a essere più visibile nel mondo, in particolare con il metodo Classico caratterizzato dal Pinot nero. Inoltre, serve uno sforzo per raggiungere uno standard medio di qualità elevato e delle punte di eccellenza capaci di trainare la reputazione della Docg e di metterla in condizione di confrontarsi con le migliori produzioni nazionali e internazionali. Confido molto nei giovani che hanno visione e intraprendenza”. Se la tradizione spumantistica dell’Oltrepò Pavese risale al 1850, quando il conte Augusto Giorgi Vistarino piantò per primo barbatelle di pinot nero provenienti dalla Francia, più recente è la valorizzazione del vitigno vinificato in rosso, che qui assume caratteristiche peculiari e interessanti. Le bottiglie prodotte sono in aumento (400 mila) sull’onda dell’incremento della domanda conseguente anche a una qualità che va crescendo a partire dalla scelta dei cloni “da rosso” in vigneto. Il fermento in Oltrepò Pavese è testimoniato anche dalle acquisizioni di aziende locali da parte dei grandi nomi del mondo del vino come Cordero, Berlucchi, Masi e Tommasi. Un rinnovato interesse che contribuisce al rilancio del territorio. Accanto alle Case vitivinicole storiche, è importante anche la spinta che viene dai giovani produttori
RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==