61 Food&Beverage | novembre 2023 CASTELLO DI NEIVE Il Pinot Nero metodo Classico fresco e strutturato Èuna storia pluricentenaria quella che lega il Castello di Neive al pinot nero. Questa varietà fu piantata già a fine ‘700 nelle vigne di proprietà del Castello che domina il paese omonimo in provincia di Cuneo e ancora oggi ne conserva una bottiglia del 1904 prodotta per conto di Eleonora d’Harcourt Castelborgo, erede di Camillo Bongiovanni di Castelborgo (1802-1862) che gestì il castello per quarant’anni. Si deve a lui la collaborazione con Louis Oudart, consulente vinicolo e commerciante di vini originario della Champagne, che operò proprio tra queste mura e che nel 1850 scrisse: “Ho visto nelle tenute dei Conti di Castelborgo vigneti di pinot e gamè (gamay) vecchi più di 70 anni”. Una varietà che in questo ambiente ha trovato un terroir, nel senso più ampio del termine, favorevole al suo sviluppo e, soprattutto, vocato a dare vini eleganti e di struttura, in particolare spumanti prodotti con il metodo Classico. Oggi si conta un ettaro di vigna di pinot nero in località Gallina, che dà vita a una piccola, ma prestigiosa produzione di metodo Classico 100% pinot nero che affina, come i grandi millesimati francesi, almeno 36 mesi. Le vigne, esposte a est garantiscono freschezza e acidità. Dopo questo lungo affinamento nelle storiche cantine sotterranee del Castello, il risultato è un Extra Brut Pas dosé morbido ed elegante, che si esalta al meglio dopo anni di riposo in bottiglia. Il Piemonte Spumante Pinot Nero Metodo Classico ha colore paglierino scarico con spuma persistente, perlage molto fine e ben concatenato; al naso esprime i profumi primari del Pinot Nero che si fondono con la crosta di pane ben cotta; in bocca risulta molto fresco e strutturato, con un giusto equilibrio acido. La storia vitivinicola pluricentenaria del Castello continua ancora oggi con l’Azienda agricola Castello di Neive (Cn) che ha sede proprio qui ed è nelle cantine sotterranee che maturano i suoi vini. Fondata a inizio anni ’60 dall’ingegnere Italo Stupino, vanta una proprietà di 60 ettari di cui 27 a vigneto. Con una produzione annua di circa 170 mila bottiglie, l’azienda si posiziona tra le più produttive nella zona del Barbaresco Docg e negli anni ha avviato una politica di investimenti per un miglioramento costante della produzione. Grazie alla sua formazione da ingegnere e alla sua precedente attività industriale, Italo Stupino ha sviluppato un approccio scientifico alla vigna e alla campagna. Dagli anni ‘70 la cantina collabora con l’Università di Torino ed è attiva nel campo della ricerca -sia in vigna, sia in cantina- pronta a rischiare e a sperimentare. Tradizione, ricerca e creatività: è questa la filosofia di un’azienda che, senza trascurare il patrimonio di secoli di vinificazione, abbraccia nuove tecnologie. Così, nel 2015 è iniziata la ristrutturazione della bottaia e nel 2017 tutte le attività di vinificazione sono state spostate in una struttura più grande, dotandola delle più moderne tecnologie. Investimenti che hanno dato i loro frutti: Castello di Neive nell’ultima decade ha restituito vini di grandissima eleganza, dinamicità, espressività, frutto, nonché capacità a dialogare con il tempo, grazie anche all’esperienza del proprio enologo, Claudio Roggero, e alla consulenza di Gianfranco Cordero. Tra le etichette più interessanti, l’Arneis Montebertotto e il Barbaresco Santo Stefano. I vini di Castello di Neive sono distribuiti da Sagna SpA. Fin dal ’700 il pinot nero ha trovato sulla collina di Neive un terroir vocato che dona spumanti fini ed eleganti, che maturano 36 mesi nelle centenarie cantine del Castello. Un’azienda che lega tradizione, ricerca e creatività per ottenere vini interessanti ed espressivi, distribuiti da Sagna SpA
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