N°150 Novembre

94 Food&Beverage | novembre 2023 Nella sale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia la mostra Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera indaga l’incipit artistico del maestro del colore veneziano e sarà visitabile fino al 3 dicembre. Un’esposizione davvero coraggiosa perché, com’è noto, prima degli affreschi di Padova del 1510-1511 non esiste alcuna documentazione di quella che è stata la giovinezza di questo immenso artista che nel 1508 rivoluzionò la pittura veneziana e rinascimentale del tempo donandole un respiro europeo, imprimendo una svolta fondamentale alla sua carriera, riuscendo a farsi strada tra maestri già celebri e affermati ed entrando, quindi, a pieno titolo nel pantheon dei mostri sacri dell’arte oltre il tempo e lo spazio. La rassegna, curata da Sara Ferrari, Antonio Mazzotta e Roberta Battaglia, vuole evidenziare non solo la grandezza di Tiziano fin dagli esordi della sua produzione artistica, ma far capire come un grande maestro possa modificare il percorso della storia dell’arte con il suo operato compiendo una svolta capitale che poi diventa scuola per i contemporanei e per i successori, poiché riesce a cambiare e innovare, intraprendendo un iter dal quale è impossibile tornare indietro. Ed ecco esposte alcune opere del pittore cadorino che portano la data del 1508 riferita da Vasari quando Tiziano, quasi ventenne, cominciò ad attirare l’interesse collettivo grazie a imprese pubbliche come l’affresco Giuditta con la testa di Oloferne realizzato sulla facciata laterale del Fondaco dei Tedeschi. Non poteva mancare. nella rassegna, il conosciutissimo Arcangelo Raffaele e Tobiolo che riprende il capitolo 6 del libro biblico di Tobia. Tiziano riesce con incredibile maestria a far comprendere come Dio attraverso i suoi angeli sia sempre accanto a noi e guidi ogni nostro passo. Gli sguardi dei due protagonisti che si incrociano dimostrando il senso di protezione dell’Arcangelo Raffaele, tradizionalmente indicato come il guaritore angelico, e l’atto di affidamento del giovane che sa di non temere nulla con la protezione dell’inviato divino, ci colpiscono rassicurandoci sul fatto che anche noi potremmo essere al posto del ragazzo e quindi difesi da ogni male in ogni passo della nostra esistenza sulla terra. In questo viaggio che il giovane Tobia deve fare insieme all’Arcangelo Raffaele per riscuotere un debito a favore del padre impossibilitato a partire perché cieco, li accompagna il fedele cagnolino che riecheggia i cani del Sant’Eustachio di Dürer che si possono ammirare accanto a questo quadro sempre nella mostra. Chiarissimo il tocco di Tiziano che nell’ambientazione tra le colline della campagna veneta rende omaggio al committente Bernardo Bembo, parente del grande umanista veneziano Pietro Bembo autore de Le prose della volgar lingua che il pittore stesso conosceva personalmente, CULTURA&GUSTO I primi passi della carriera dell’artista cadorino che ha rivoluzionato la pittura rinascimentale del tempo. Un percorso che cambia e diventa scuola per i suoi contemporanei Irene Catarella A Venezia per scoprire il giovane Tiziano Poco o nulla si sa della giovinezza di Tiziano. Per questo è ancora più interessante la mostra veneziana che espone opere come “L’Arcangelo Raffaele e Tobiolo”, del 1508, sopra, che racconta la protezione nei confronti del giovane che deve riscuotere un debito per il padre cieco. A destra, “Angelo con il tamburello” per la prima volta presentato in una rassegna ufficiale dell’artista. Nell’altra pagina, “Madonna con il Bambino tra Sant’Antonio da Padova e San Rocco”

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