N°153 Aprile Maggio

88 Food&Beverage | aprile-maggio 2024 Surf, il suo locale, è nato in una notte. Una notte passata in bianco con l’amico Ivan Biancardi, a immaginare, appuntarsi idee, rincorrendosi tra sogni coltivati e intuizioni del momento. “Eravamo in Perù -racconta Andrea Benvegna- partiti per una full immersion di tre mesi in America Latina a visitare piantagioni e distillerie. Migliori amici fin da bambini, ci siamo divisi per coltivare le nostre passioni, io la miscelazione, Ivan la cucina. Abbiamo lavorato nelle migliori strutture e girato il mondo, in attesa di aprire un locale insieme”. È vero che la sua è una famiglia di ristoratori e che il papà, precisa, shakera ancora, ma la frequentazione del Liceo artistico sembrava indirizzare Andrea verso altro. “Però, mentre studiavo non ho mai smesso di dare una mano ai miei -continua- La passione per la miscelazione evidentemente mi scorreva nelle vene”. Dopo il diploma, nel 2011, parte per Londra, armato di curriculum, dopo aver selezionato solo i locali migliori. Diciannove anni, il coraggio di un leone, un pizzico di incoscienza e il giusto mix di umiltà e determinazione: così si presenta niente meno che al Connaught Bar. “Agostino Perrone ha visto qualcosa in me e di questo non smetterò mai di essergli grato -ricorda- Mi hanno preso come back e mi sono ritrovato in un’esperienza a cinque stelle”. Quella al Connaught è stata una carriera elettrizzante. Intraprendente e curioso, Benvegna si è guadagnato ben presto il palcoscenico e ancora oggi si emoziona quando ripercorre i successi del locale, riconoscimenti top level, potendo dire: “Io c’ero”. Poi il dilemma. Come lasciare il proclamato Miglior bar al mondo? Un bivio, a soli venticinque anni, con in mano un biglietto per New York come bar manager in un club esclusivo: “Ci sono treni che non ripassano”, argomenta saggiamente. Dopo un anno, davanti alla proposta di prolungare il contratto o quella di tornare a Londra, Andrea sceglie ancora l’avventura. Spirito d’artista, mai pago, sperimentatore e anticonformista com’è, l’esperienza al Mandrake, boutique hotel a cinque stelle, avanguardista con un pizzico di trasgressione, ne stimola la creatività. “Dopo quasi tre anni bellissimi, con colleghi straordinari, l’esperienza si è conclusa, così sono tornato a casa. Nel locale di famiglia, a fare la stagione in Liguria, spalla a spalla con i miei. È stato bellissimo”. Difficile non riconoscerne il lato romantico. Dai migliori locali nel mondo a Diano Marina. Del resto, Andrea Benvegna è questo. Uno che ha all’attivo prestigiosi titoli internazionali, ma li cita a stento. Uno che afferma che il suo primo mentore è stato Luciano Benvegna, il papà. Uno che decide di aprire un locale con l’amico d’infanzia, con il quale, bloccati dal lockdown, “disegna” con lo scotch sul pavimento di casa gli spazi del bar che verrà. E che non poteva che chiamarsi Surf, l’attimo magico della cresta spumeggiante di un’onda da cavalcare. SPIRITBARMAN Dopo il diploma al Liceo artistico parte per Londra, lavora al Connaught, poi vola a New York, cambia ancora e alla fine torna a casa, in Liguria. E con l’amico d’infanzia crea il suo locale Manuela Caspani Il viaggio di Andrea Benvegna continua al suo Surf, a Imperia Negroni alla brace 300 ml Beefeater Gin 300 ml Cocchi Vermouth Storico 300 ml Campari Ha il Dna di un Negroni classico, ma è infuso per 24 ore con legno di quercia tostato in brace. Si varia il tipo di legno in base alla stagione: in estate viene infuso con legno di cedro o ciliegio e poi decorato con spicchio di arancia caramellata. presenta Agostino di questo orda- Mi rovato in il lato romantico. Dai miglior a D re ve Un vo int cita U ap ce

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