N°153 Aprile Maggio

92 Food&Beverage | aprile-maggio 2024 QUARTIERIALTI A Bressanone, sulle rive del fiume Isarco, nei pressi del quartiere degli artisti di Stufles, l’hotel Lasserhaus fa incontrare l’arte moderna con le mura del XV secolo. Dieci stanze, sei matrimoniali -due delle quali artist rooms- una piccola ma raffinata singola, tre suite, hanno ridato vita a quella che era una dimora storica trovando il punto di equilibrio tra il rispetto dell’esistente e il modo del vivere contemporaneo. Storia e attualità si sono fuse nel progetto realizzato dallo studio milanese Vudafieri-Saverino Partners che ha reinventato uso e funzione di una residenza aristocratica del XV secolo chiamata Lasserhaus, completamente vincolata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Su commissione della famiglia Faller, da oltre ottant’anni proprietaria dell’antico edificio, gli architetti hanno suddiviso gli spazi trasformando i primi due piani in un Art Hotel 4 stelle superior, destinando gli ultimi due a residenza privata della famiglia. Il dialogo tra storia e contemporaneità ha guidato il progetto che riflette le peculiarità della città vescovile di Bressanone, in grado di fondere la sua tradizione e atmosfera medievale con proposte culturali d’avanguardia. Ad arricchire gli interni del Lasserhaus sono infatti le opere di cinque artisti che si sono confrontati con il passato della residenza e che, con i loro interventi, hanno lasciato un segno narrativo nei vari spazi. Il pianterreno accoglie la lobby e la reception, uno spazio carico di memorie, caratterizzato da un’illuminazione soffusa e impreziosito da opere e pezzi di famiglia. Da qui si accede alle prime quattro camere e a un salottino con un angolo biblioteca a disposizione degli ospiti oltre che alla cantina dotata di una piccola sala degustazione, interpretata da uno dei pionieri della digital art, l’austriaco Peter Kogler, utilizzando pattern psichedelici per creare insolite profondità spaziali da esplorare individualmente. Percorrendo la scala interna che conduce al mezzanino -dove gli architetti hanno ricavato una spa dotata di sauna e idromassaggio- s’incontra l’opera di Alexander Wierer, focalizzata sull’incessante progressione del tempo e la transitorietà del presente. Al primo piano si trovano, invece, la sala colazione e le altre cinque camere che, pur con i tratti dell’epoca, assumono un nuovo volto grazie all’accostamento tra materiali naturali come il legno di larice e faggio, l’ottone, che scalda e impreziosisce i dettagli, e le superfici tattili e morbide come il velluto. A caratterizzarle anche il gioco di texture materiche che donano tridimensionalità ai rivestimenti. Alcuni complementi d’arredo sono di recupero, come le sedie restaurate tipiche della tradizione tirolese, ma gran parte dei pezzi è stata realizzata su disegno degli architetti: dalle armadiature ai pannelli divisori, dalle testiere dei letti in velluto con bacchette di larice spazzolato alle scrivanie, fino alle boiserie dietro ai letti con listellature in legno minimal ed eleganti. I colori s’ispirano a quelli dei boschi autunnali e della montagna: dal verde del laminato lucido ai toni del marrone declinati nel rosso del larice spazzolato, come nel larice bruciato più caldo e scuro. Anche in alcune stanze si trovano opere come Federica Belvedere Antico e contemporaneo s’incontrano al Lasserhaus Una dimora storica, completamente vincolata, diventa un art hotel di dieci stanze che riesce a fondere l’atmosfera medievale con proposte di artisti d’avanguardia A Bressanone una dimora del XV secolo è stata trasformata in un Art Hotel quattro stelle superior impreziosito dalle opere di cinque artisti ispirati dalla storia dell’edificio. Il progetto ha dato vita a un dialogo fra storia e contemporaneità che non dimentica le radici della città vescovile e dà il via a una attività culturale articolata su più livelli

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