N°153 Aprile Maggio

95 Food&Beverage | aprile-maggio 2024 L’ALBERGO Eleganza e contemporaneità allo Starhotels Majestic Torino In Corso Vittorio Emanuele II, vicino alla Stazione di Porta Nuova, lo Starhotels Majestic Torino offre un soggiorno confortevole in un palazzo ottocentesco in cui si fondono l’Art Nouveau e la contemporaneità. Recentemente ristrutturate, le 161 camere, classic e superior, e le ampie suite di questo 4 stelle sono eleganti e soddisfano ogni esigenza con il loro stile raffinato in cui è protagonista il calore del legno. La Family Room, inoltre, è pronta ad accogliere genitori con bambini grazie al servizio Very Important Kids. Il wi-fi è presente in tutta la struttura. Per chi si vuole mantenere in forma è disponibile una sala fitness e per chi desidera maggiori informazioni sui luoghi da visitare in città può usufruire di un pregevolissimo servizio concierge. A disposizione degli ospiti ci sono anche il ristorante Le Regine, che propone i piatti tipici della cucina piemontese, e il bar Le Regine. Starhotels Majestic Torino corso Vittorio Emanule II 54 10123 Torino tel.+39 011.539153 majestic.to@starhotels.it Ristorante Casa Amélie via Carlo Ignazio Giulio 4/b 10122 Torino tel. +39 011.5211578 info@ristorantecasaamelie.com IL RISTORANTE Un percorso di gusto a Casa Amélie Nato nel 2017 dal sogno dello chef Guido Perino, il Ristorante Casa Amélie si presenta come uno dei luoghi torinesi dove gustare eccellenze culinarie frutto di materie prime di alta qualità, perlopiù stagionali, trattate in modo ecosostenibile. Lo chef Perino, che ha ereditato la sua passione per la cucina da nonno Francesco, cuoco e ristoratore a Napoli già negli anni ’40, affiancandolo fin da ragazzino in cucina imparando tutti i suoi segreti, ha poi voluto ampliare il suo bagaglio gastronomico sia con esperienze lavorative importanti, sia attraverso la conoscenza di diverse cucine regionali. In un locale minimal, con 20 coperti, adatto a chi vuole compiere un percorso culinario tra piatti di pesce e carne coccolato da un servizio premuroso, Perino offre un viaggio tra sapori che spaziano dalle sue origini napoletane al presente piemontese, e non solo. centrale è il padre misericordioso pronto con lo sguardo, la postura del corpo e le braccia aperte ad abbracciare il figlio che, dopo aver dissipato i suoi beni, si era pentito ed era tornato da lui. Non servono parole, è tutto lì, mentre il figlio, altro protagonista indiscusso della scena pur essendo di spalle, mostra il suo pentimento in ginocchio e con le mani giunte. Sono palesi i realistici riferimenti compositivi a Ludovico Carracci, alla ricerca del cromatismo espressivo di Ippolito Scarsella, senza dimenticare un tocco particolare di ascendenza caravaggesca. Nella stessa sala che celebra l’affermazione del pittore, si può ammirare il capolavoro Venere, Marte e Amore del 1634, proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. Commissionata al Guercino dal duca di Modena Francesco I, l’opera è costruita in modo magistrale con Cupido, dio dell’amore, che sta lanciando una freccia direzionata verso lo spettatore, a dimostrare il potere del sentimento più importante dell’umanità, posto tra la madre e dea della bellezza Venere e il dio della guerra Marte, notoriamente amanti nel mito. Per capire il motivo per cui Giovanni Francesco Barbieri venne denominato Il Guercino basta osservare l’Autoritratto del 1630-1632 proveniente dalla Schoeppler Collection di Londra dove si nota subito l’occhio destro strabico con la pupilla sequestrata nell’angolo frutto di uno spavento che, come racconta il Malvasia, si prese mentre riposava nella culla in seguito a un urlo che lo svegliò di soprassalto. Nonostante il difetto nello sguardo il pittore non si fermò, anzi, ampliò la sua capacità di dipingere in modo straordinario. Notevole anche San Sebastiano curato da Irene, del 1619, in cui i personaggi sembrano muoversi tra luci e ombre costruite in modo impeccabile.

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