N°154 Giugno Luglio

57 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 da parte di tutti i produttori per salvaguardare la grande biodiversità del Roero”. “L’obiettivo del Roero Days è quello di raccontare il territorio, fare conoscere e assaggiare i suoi vini -precisa il presidente Damonte- Siamo un Consorzio giovane, nato nel 2014, e pensiamo ci sia molto da lavorare. Tra i nostri 258 soci, da piccoli a grandi, vi sono diversi giovani che prendono in mano le aziende di famiglia, e non manca qualche coraggioso partito da zero. Il nostro obiettivo primario è comunicare la Denominazione e quest’anno, per la seconda volta, siamo venuti a Milano dove c’è molta offerta gastronomica con locali di tutti i tipi, da quelli di alto livello alle trattorie che lavorano molto bene. I produttori non sempre cercano il ristorante stellato, sono anche alla ricerca di locali più semplici, con un equilibrato rapporto qualità-prezzo, e carte dei vini interessanti e nella ristorazione i nostri vini sono ben presenti. Il nostro mercato primario sono il Piemonte e le regioni limitrofe, ma i nostri vini si trovano anche in altre zone d’Italia dove un ristoratore curioso sceglie di avere in carta un diverso Nebbiolo Docg del Piemonte”. Il Consorzio, inoltre, diffonde la conoscenza della Denominazione grazie anche a collaborazioni con il mondo della cultura del territorio, dall’arte ai libri. Così, la giornata milanese è stata palcoscenico di un momento artistico, nel segno del fortunato binomio arte-vino, grazie all’esposizione delle opere dei finalisti del concorso indetto dal Consorzio, in collaborazione con Artàporter, per l’ideazione della nuova immagine istituzionale dei vini Roero Docg con la proclamazione ufficiale del vincitore: l’artista torinese Bruno Casetta. carta un oscenza boraorio, se è tico, vino, alisti colione ni le etta. La settima edizione di Roero Days ha messo in evidenza come le etichette del Roero guadagnino sempre di più l’apprezzamento dei consumatori. Secondo Massimo Damonte, presidente del Consorzio, in alto, i vini di questa area piemontese, sulla riva sinistra del fiume Tanaro, hanno ormai una loro identità “personalissima, distinta e riconoscibile”, in particolare il Roero Bianco Docg prodotto con uve arneis in purezza che rappresenta l’85% della produzione totale. A sinistra, le nuove etichette istituzionali del Roero Docg firmate dall’artista Bruno Casetta

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