N°154 Giugno Luglio

58 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 Almaranto e Adagio alta qualità e territorio MONFERRATO Sono tedeschi i proprietari dell’hotel sulle colline del Monferrato con 25 camere e due ristoranti affidati al giovane chef siciliano Mario Maniscalco. Ma la cucina è piemontese con ingredienti a filiera corta Massimiliano Rella Un raffinato ristorante, un bistrot gourmet, una scuola di cucina (l’accademia Adagio) e 25 eleganti camere in una ex azienda e cantina con casa padronale, sulle colline del Monferrato, a Calamandrana (At). Almaranto è il boutique hotel & retreat di una coppia di professionisti tedeschi, Alexa Schulte e il marito Markus Schulz, lei appassionata gastronoma, direttrice della struttura e ideatrice dei corsi di cucina, attività che già svolgeva in Germania; lui consulente nel mondo finanziario. A dirigere invece la ristorazione è lo chef di origine siciliana Mario Maniscalco, che propone piatti piemontesi rivisitati che nascono dalla ricerca di prodotti e ingredienti a filiera corta con due distinte proposte gourmet: il ristorante Adagio, menu stagionale e duecento etichette di vino, e il bistrot Anima, per un’esperienza culinaria che fonde il territorio con influenze internazionali. Adagio è uno spazio elegante, con 9-10 tavoli (24 coperti più 50 in terrazza) e una biblioteca privata di cucina in bella vista (con ben trecento libri della proprietaria). Pane, pasta, dolci, tutto è fatto in casa per accompagnare le creazioni dello chef, ricette come la Barbabietola, un antipasto composto da un budino di barbabietola, aglio ed erbe aromatiche, più mousse di robiola ai tre latti locali (Loazzolo), cracker ai pinoli e insalata di fiori eduli e germogli con olio allo scalogno arrostito. Tra i secondi la Passeggiata nel Bosco è un filetto di cervo rosolato nel burro e accompagnato da due salse: al cioccolato e vino rosso, e riduzione al melograno; alla base un morbido di topinambur e chips di polenta al carbone nero vegetale. È sfizioso anche Gambero&Torre, un raviolo al nero di seppia ripieno di formaggio Torre locale (latte vaccino stagionato) e nocciole, saltato in bisque di gambero rosso di Mazara, aria alle nocciole e tartare di gambero marinato nel bergamotto. La carta dei vini, ricca di proposte internazionali oltre che di territorio, è composta con le preferenze dei proprietari, verificate spesso da visite dirette in cantine. Al calice sono proposte molte etichette piemontesi. C’è infine una lista di vini non alcolici e cocktail elaborati dalla bartender Rachele Buttino, socia Aibes. È aperto solo a cena, da giovedì a domenica. A separare anche fisicamente il ristorante dal bistrot c’è uno sky bar con tavoli da osteria, sedie impagliate, mobili e armadi antichi riutilizzati come dispensa e un tetto di pannelli in vetro movibili, per scoprire la sala nelle calde serate estive. Il contiguo bistrot Anima ha trenta coperti più cinquanta in terrazza, un look più informale e una proposta di piatti stagionali come il Riso Carnaroli mantecato in burro e parmigiano, crema di barbabietola e peperoni gialli, carciofi fritti e, tra i secondi, la Guancia al Moscato di Canelli e un piatto piemontese come il Coniglio al Civet. Il menu cambia ogni tre mesi, arricchito da inserimenti mensili. I due locali condividono una mega-cucina di 180 metri quadrati per due proposte accomunate da un pensiero: materie prime Almaranto è il boutique hotel di Alexa Schulte e Markus Schulz, a Calamandrana (At), che ospita Adagio, il ristorante che propone una cucina piemontese rivisitata. Completa l’offerta il bistrot Anima con piatti che partono dal territorio per arricchirsi con influenze internazionali. In alto, Passeggiata nel Bosco, filetto di cervo con salse al cioccolato e vino rosso

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