N°154 Giugno Luglio

60 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 31 maggio 1964-31 maggio 2024: sono trascorsi 60 anni da quando Douglas Attems e Michele Formentini firmarono l’atto di costituzione del Consorzio Tutela Vini Collio dando il via a un rigoroso lavoro di valorizzazione della vitivinicoltura di questo suggestivo angolo di Friuli. Un anniversario che è stato celebrato da alcuni dei protagonisti storici della Denominazione insieme alle nuove realtà che negli anni hanno seguito con determinazione le linee tracciate per mantenere elevata la qualità dei vini del Collio: qui nascono bianchi di grande finezza ed eleganza prodotti con vitigni autoctoni e internazionali apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo. Tra le iniziative realizzate dal Consorzio per l’occasione c’è il logo dedicato ai 60 anni e l’etichetta istituzionale che stanno accompagnando le attività del 2024: un fitto calendario di degustazioni, presentazioni e incontri dedicati a stampa, operatori e wine lover. “Il nostro Consorzio è tra i più antichi d’Italia e la Denominazione è nata pochi anni dopo, nel 1968 -ricorda il presidente David Buzzinelli- Vogliamo continuare a tutelare e promuovere il nostro patrimonio vitivinicolo, di cui siamo estremamente orgogliosi, nel rispetto della tradizione. E raccontare l’evoluzione e la crescita di un territorio capace di dar vita a vini di alta qualità grazie al lavoro di squadra dei produttori che, a fianco del Consorzio, si sono distinti per l’impegno e la tenacia con cui hanno valorizzato la viticoltura, il territorio e l’accoglienza enoturistica; è stato un viaggio lungo 60 anni, condiviso in ogni momento, ma riteniamo che ci sia ancora molto da fare”. Il Collio, estrema appendice nord orientale, in provincia di Gorizia, tra le Alpi Giulie e il Mar Adriatico, ai confini con la Slovenia, è un susseguirsi di pendii soleggiati che si estendono in un ambiente incontaminato, dalla grande biodiversità. Un’area di 1.300 ettari vitati suddivisa in otto comuni: Capriva, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino, che godono di un clima mite, influenzato dalle correnti calde dell’Adriatico. Ma la particolarità unica è costituita dal suolo, la ponca, composto da marne e arenarie di origine eocenica, che conferiscono ai vini la caratteristica impronta di mineralità e salinità che gli dona longevità. Come ha ben dimostrato la masterclass che il sommelier Michele Paiano ha tenuto alla Cantina Produttori di Cormons, una delle realtà più interessanti che ha creato nel 1985 Il Vino della Pace, che nasce in un vigneto in cui convivono quasi 500 varietà internazionali: ogni anno la bottiglia vanta un’etichetta artistica e viene inviata ai capi di Stato di tutto il mondo. “Assaggi di storia del Collio” ha raccontato attraverso la degustazione dei vini e le puntuali descrizioni di Paiano il Collio di ieri e di oggi in tre momenti: Il Collio oggi, La longevità del Collio Bianco, Il Collio Rosso. Il primo step ha proposto in degustazione 5 vini classici, giovani e freschi: Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Collio Bianco, di annate dalla 2021 alla 2023; il secondo e il terzo momento si sono concentrati sui vini più maturi, bianchi e rossi. Bianchi eccellenti, che nella maturità hanno dimostrato uno spessore e un equilibrio ancora più importante. Il Collio Bianco Doc è un blend di diverse varietà autoctone come friulano, ribolla gialla e malvasia istriana, spesso provenienti da viti di 60 anni e più, ma nell’uvaggio possono entrare anche pinot grigio, pinot bianco, chardonnay e sauvignon. Un mosaico di variazioni diverse, perché ogni cantina realizza il suo personale uvaggio e i vini sono differenti per stile e per caratteristiche organolettiche, ma il fil rouge che li unisce è la decisa mineralità e sapidità che li rende estremamente longevi in tutte le annate degustate: 2018, 2017, 2016, 2015, 2013. Vini che hanno una grande freschezza, sorretta da una bella acidità, prodotti per durare nel tempo, dai colori brillanti, morbidi e setosi, con ampi e intensi profumi di frutta gialla, ma anche di fiori di campo o di erbe aromatiche, a seconda dell’uvaggio e dell’area in cui nascono. Anche i rossi si sono dimostrati all’altezza della fama della vitivinicoltura del Collio, benché si dica che in Collio non si producano vini rossi: “È indubbiamente una regione bianchista con la produzione di uve a bacca bianca per l’89% e di uve a bacca CONSORZI Costituito il 31 maggio 1964, il Consorzio celebra 60 anni con degustazioni e incontri che raccontano questo angolo di Friuli, un terroir vocato alla massima espressione dei vitigni autoctoni, bianchi e rossi, che donano vini longevi dalla spiccata mineralità Barbara Amati Il Collio, in provincia di Gorizia, è un’area collinare al confine con la Slovenia, dal clima mite e con suoli costituiti dalla ponca, composta da marne e arenarie che conferiscono ai vini un’impronta salina che dona longevità. Per celebrare i 60 anni il Consorzio Vini Collio ha creato un nuovo logo e un’etichetta istituzionale. Nell’altra pagina, il presidente del Consorzio David Buzzinelli e la direttrice Lavinia Zamaro, in secondo piano, con il loro staff Collio, territorio eccellente non solo per i bianchi

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