N°154 Giugno Luglio

61 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 I vincitori del Premio Collio Si è svolto alla suggestiva Tenuta Borgo Conventi, del Gruppo Villa Sandi, il XVII Premio Collio, nato nel 2003 per volontà del Consorzio di Tutela Vini Collio in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Udine, il Mib School of Management e l’Arga Friuli Venezia Giulia, dedicato al Conte Sigismondo Douglas Attems di Petzenstein, fondatore del Consorzio. L’obiettivo è premiare le attività che abbiano portato un valido contributo nei settori della viticoltura, dell’enologia e della valorizzazione del territorio del Collio. Si articola in tre sezioni: miglior tesi di laurea, miglior dottorato di ricerca e miglior articolo giornalistico-divulgativo. Hanno vinto questa edizione Antonella Fontanel, con la tesi “Selezione di lieviti enologici per fermentazioni a basso impatto energetico”, Università degli studi di Udine, Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, e i giornalisti Davide Bortone, con l’articolo “Viva il Collio (Bianco) purché non se ne parli”, e il canadese Michael Godel con “Another fine Collio Experience”. rossa per l’11% -puntualizza Michele Paiano- Così il Collio Rosso Doc è frutto del blend tra merlot, cabernet franc e cabernet sauvignon, ma poi ogni produttore decide qual è la sua personale ricetta e il proprio stile”. Vini equilibrati ed eleganti, ed è la mano del produttore che fa la differenza, oltre all’annata ovviamente; in degustazione la 2018, la 2013, la 2012 e la 2008, ancora sorprendentemente giovane. Alla Fondazione Villa Russiz, che opera per i minori in difficoltà, si è svolto invece il convegno “Collio, un viaggio lungo 60 anni”, moderato dalla giornalista Licia Granello. Si è parlato di terroir, di storia e di enologia con Michele Formentini, testimone dell’atto di costituzione del Consorzio Tutela Vini Collio, con Tiziana Frescobaldi, presidente della Compagnia dei Frescobaldi, la prima azienda esterna al Collio ad aver creduto e investito sul territorio acquisendo la storica cantina Attems, con l’enologo Gianni Bignucolo e con Bruno Pizzul, udinese di nascita e telecronista sportivo appassionato conoscitore dei vini del Collio. Ricordi del passato e auspici per il futuro hanno ribadito la forza di un territorio e l’importanza della coesione tra produttori. Un argomento che sta molto a cuore a Lavinia Zamaro, direttrice del Consorzio: “L’alta qualità della produzione unita alla capacità di innovare e alla lungimiranza dei produttori ci ha condotto fino al traguardo dei 60 anni. Le aziende -in molte delle quali c’è un importante ricambio generazionale- credono nel valore di essere riunite in una Denominazione e in un Consorzio il cui consiglio di amministrazione è costituito da diversi giovani. Si sta lavorando su alcune tematiche, tra cui la possibilità di inserire nel disciplinare la tecnica di vinificazione con macerazione. Un altro argomento di discussione è il Collio Bianco, un vino che ha una difficoltà comunicativa perché ha molte facce e stili diversi e all’esterno si fa fatica a comprenderlo: però occorre capire cosa il territorio vuole raccontare e io penso che quando si assaggiano vini di vecchie annate si percepisce che i varietali non sono così preponderanti rispetto al terroir”.

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