N°154 Giugno Luglio

75 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 Franchi, presidente dell’Associazione, sottolinea la necessità di ampliare le superfici: “C’è un continuo e crescente interesse per il prodotto, sia da parte dei cittadini consumatori, sia di commercianti, agriturismi e ristoranti -spiega- Solo due aziende tra i nostri soci sono certificate bio, perché hanno anche altre colture. La piccola estensione delle superfici su cui si coltiva il Verdone Nano, infatti, non giustifica i costi da sostenere per la certificazione. Tutta la produzione, però, è di fatto biologica: il breve ciclo della pianta e l’avvicendamento su terreni diversi ogni 2-3 anni, permettono di evitare la proliferazione di parassiti e malerbe da combattere con fitofarmaci e diserbanti. Le confezioni, che riportano nome del produttore e data di raccolta, garantiscono la tracciabilità. Tutte le operazioni sono manuali e per la raccolta, che è scalare, si passa due-tre volte agendo con delicatezza. Il prezzo di vendita elevato (da 4 euro in su), è una buona integrazione al reddito, ma non abbastanza remunerativo se si considera il lavoro necessario”. Per allungare i tempi di raccolta, livellare i picchi di manodopera e allungare la presenza del prodotto sul mercato, prima e oltre il mese di maggio, il Verdone Nano si semina scalarmente da novembre fino a febbraio. E proprio per ampliare temporalmente l’offerta, gli agricoltori hanno cominciato a seminare anche due varietà nane molto simili al Verdone Nano, ma più precoci -Tristar e Provenzale- che a loro volta si giovano delle condizioni di coltivazione ottimali di Colognola ai Colli. A rendere prelibati, per il sapore dolce e delicato, i frutti del Verdone Nano sono la composizione chimica dei terreni, ricchi di sali minerali, e le ottimali condizioni di temperatura, umidità e insolazione. Se oggi i Bisi di Colognola si sono guadagnati una nicchia di mercato che ne riconosce il valore gastronomico ed economico è grazie alla caparbia azione dell’Associazione Bisicoltori. La domanda è in crescita, grazie anche alle ricette classiche e creative dei ristoratori locali. E la Sagra dei Bisi di Colognola ai Colli, che si svolge in maggio, assorbe metà della produzione che si attesta sui 900 quintali all’anno

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