N°156 NOVEMBRE

46 Food&Beverage | novembre 2024 Combinazioni inaspettate a La Sosta del Cavaliere TOSCANA Leonardo Fiorenzani lancia il giavellotto, si infortuna e torna al primo amore, la cucina. Scoprendo il proprio talento, propone piatti con abbinamenti sorprendenti e grande attenzione alla sostenibilità Marco Gemelli AGDJLDWR DL SLHGL GHOOȇDQWLFR ERUJR PHGLHYDOH di Torri di Sovicille, vicino a Siena, il ristorante dello chef patron Leonardo Fiorenzani e della compagna sommelier Michela Bigio, La Sosta del Cavaliere, cattura perfettamente il fascino della campagna toscana. Ospitato in un vecchio fienile splendidamente restaurato, progettato in uno stile minimalista chic e circondato da vigneti e campi GL JUDQR DWWUDYHUVR OH ILQHVWUH VȇLQWUDYHGRQR OH LFRQLFKH WRUUL GL 6LHQD LO ORFDOH RIIUH XQȇHVSHULHQ]D culinaria decisamente interessante, innovativa e FRQWHPSRUDQHD /D VDOD FRQ JOL VSHFFKL OȇHVFOXVLYD YHWULQD GHL YLQL H OH QXPHURVH RSHUH GȇDUWH DJJLXQJRQR WRFFKL GL FDUDWWHUH FUHDQGR XQȇLQFDQWHYROH atmosfera di armonia ed eleganza. È qui che opera il talentuoso Leonardo Fiorenzani, un passato da atleta e un presente da chef autodidatta la cui passione per OD FXFLQD ª LQL]LDWD QHOOȇLQIDQ]LD quando osservava la nonna Loriana preparare piatti tradizionali. “In cucina usava di tutto, dalla selvaggina alle verdure del territorio -racconta- È stata lei a inseJQDUPL L WUXFFKL GHO PHVWLHUH PD DOOȇHSRFD QRQ immaginavo certo che un giorno quello sarebbe diventato il mio lavoro”. Fin da ragazzino, infatti, Leonardo inizia una carriera da atleta, arrivando a togliersi qualche soddisfazione partecipando ai Giochi della Gioventù europei come lanciatore di giavellotto e sognando un giorno di mettere nel mirino le Olimpiadi di Atene 2004. “Sognavo OȇDSSXQWDPHQWR D FLQTXH FHUFKL H DYHQGR YLQWR L FDPSLRQDWL QD]LRQDOL 8LVS DYUHL SDUWHFLSDWR DL PRQGLDOL LQ %UDVLOH SRL SHU´ XQ JLRUQR PL LQIRUWXQDL al braccio e dovetti abbandonare quel sogno”. 0D FH QȇHUD XQ DOWUR FKH VWDYD SHU EXVVDUH DOOH sue porte, e riguarda proprio il suo primo amore: la cucina. “Trovai una vecchia trattoria ricavata in XQ ILHQLOH DEEDQGRQDWR H QHO LQL]LDL OȇDWWLYLW¢ prima offrendo una cucina di stampo tradizionale e poi costruendo una linea sempre più vocata alla contemporaneità, studiando in maniera quasi RVVHVVLYD ILQR DG DUULYDUH QHO D XQD FXFLQD GȇLVSLUD]LRQH ILQH GLQLQJ ULFRUGD OR FKHI 1HO avevo conosciuto Michela, la mia compagna, che coinvolsi fin da subito nel progetto: insieme abbiamo GDWR DO ULVWRUDQWH OȇDVVHWWR FKH KD DQFRUD RJJLȋ Con una grande attenzione alla qualità della materia prima, al centro del progetto de La Sosta del Cavaliere Fȇª OȇLGHD GL XQD VRVWHQLELOLW¢ DXWHQWLFD e non di facciata: Leonardo Fiorenzani coltiva le proprie verdure, erbe e spezie, assicurandosi che RJQL SLDWWR VLD IUHVFR H ULVSHWWRVR GHOOȇDPELHQWH oltre che gustoso. Punto di partenza della sua cucina sono le materie prime del territorio, ma il suo stile si è evoluto in esperienze culinarie raffinate, racchiuse in tre menu degustazione: Alchimia, di cinque portate, così come il vegetariano 2VSLWDWR LQ XQ YHFFKLR ȴHQLOH restaurato, il ristorante aperto nel 2014 da Leonardo Fiorenzani, chef e patron, ha R΍HUWR DOOȇLQL]LR XQD FXFLQD di stampo tradizionale che si è poi evoluta verso proposte sempre più contemporanee ȴQR DG DUULYDUH QHO DO ȴQH GLQLQJ $ GHVWUD 'ROFH $PDUR FRQ $QLPHOOD FD΍ª mandarino, pecorino, nocciole

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