N°156 NOVEMBRE

88 Food&Beverage | novembre 2024 “Avevo tredici anni e per scherzo un parente mi chiese cosa avevo da fare la domenica pomeriggio -racconta Diego Di Giannantonio, titolare dell’Old Tom di Tagliacozzo (Aq)- Niente, ma come ogni ragazzino mi sentii lusingato dalla richiesta”. Il parente aveva un locale, naturalmente. “Dare una mano” per Diego è stato un passatempo, nel frattempo andava a scuola e dopo la maturità turistica si iscrive a Giurisprudenza; lavorare in un bar pasticceria significava un po’ di indipendenza. “Ancora non pensavo alla miscelazione -continua- piuttosto mi affascinava curare i particolari in occasione di eventi”. Un’anima da regista, attento ai dettagli, esigente prima di tutto con se stesso, creativo e, allo stesso tempo, concreto. Le doti che gli hanno permesso, a poco più di trent’anni, di aprire il suo locale a Tagliacozzo, non esattamente al centro del mondo, riconosce. Eppure Old Tom non potrebbe essere altrove, perché è qui che Diego ama stare. Dopo i casuali inizi, infatti, è accaduto che, per dare più sostanza alla collaborazione in pasticceria, si è iscritto a un corso per barman a L’Aquila. Una folgorazione. Parole sue, tanto che lascia Giurisprudenza. Studia prima a Milano, poi a Roma e si scopre innamorato di un mestiere del quale apprezza tutte le declinazioni. Incuriosito dall’abbinamento cibo-cocktail, si dedica all’apertura di un ristorante nel capoluogo umbro SPIRITBARMAN All’Old Tom di Tagliacozzo il giovane Di Giannantonio si ispira ai manga e ai classici Disney per ricette innovative. In quella che era una vecchia cantina e ora è un cocktail bar Manuela Caspani La passione per i cocktail è la forza di Diego Notti d’Oriente 4,5 cl Gin infuso al Butterfly Pea Tea 1,5 cl Liquore al litchy 3 cl succo di limone 1,5 cl sciroppo di zucchero top di Soda agli agrumi Tecnica: Build Preparazione: versare tutti gli ingredienti nel tumbler basso tranne il gin Infuso al Butterfly Pea Tea che verrà messo nella lampada di Aladino. Sarà il cliente a versarlo nel bicchiere come responsabile della parte beverage. “Intanto ho continuato la formazione, qualcosa che non finisce mai -continua allegro- Anche partecipare alle competizioni è fondamentale per crescere, se penso alla mia prima Cocktail Campari Competition ricordo che non riuscivo nemmeno a parlare”. Eppure, a quella gara ne sono seguite altre e se oggi prevalgono la sicurezza e la concentrazione non è, invece, venuta meno l’emozione. Il sogno o, più concretamente, l’idea di aprire un locale era qualcosa che teneva per sé, in attesa dell’occasione giusta, sorprendentemente arrivata, meno di un anno fa, a Tagliacozzo. Una sfida dare vita a una vecchia cantina, il progetto di un cocktail bar puro in un paese che, a parte nel periodo turistico, conta settemila anime, proporre drink che mirano a sedurre il cliente coinvolgendone l’immaginario e i cinque i sensi. “I classici restano imprescindibili, ma a me piace creare i miei cocktail”, precisa Diego. Drink list ispirate alla passione per il manga One Piece, ai classici della Disney, a Le mille e una notte, con l’obiettivo di colpire e coinvolgere, che sia il cliente a versare il distillato dalla lampada di Aladino o che gli giunga da una mini cassa la musica del film La Bella e la Bestia. Ma le sfide sono andate oltre: “C’era una piazzetta, antistante la seconda entrata -ricorda- era un luogo degradato, mal frequentato e sporco. Ne abbiamo fatto un salottino per tutti, raffinato e accogliente”. Lui è così, ama la sua casa, gli amici di sempre, la partita a calcetto settimanale. I sogni ci sono, ma non si dicono, chissà che piano piano non diventino idee che si realizzano...

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