90 Food&Beverage | novembre 2024 LOCALI Mi hanno fatto accomodare in uno dei salottini; appartato, luminoso, nonostante la giornata grigia, grazie all’ampia vetrata affacciata sui palazzi del centro storico di Monza. Mi sono seduta ad un tavolo che aveva qualcosa di familiare. Aspettando Nicolò Chinaglia per l’intervista mi sono resa conto che avrei potuto essere a casa sua. O mia. In realtà il tavolo rotondo di legno lucido (mogano?) aveva lo stesso taglio centrale che ne avrebbe permesso l’allungamento che usavamo la domenica dai nonni. Ho sfiorato con il dito l’identico tenue alone impresso sul piano da una tazza di tè troppo caldo, esattamente come quello che ricordo in sala da pranzo coperto dall’inamidato centro tavola fatto all’uncinetto da mia nonna. Sorrido, perché non posso non pensare a Proust e alle sue madeleine. Sono circondata da mobili, piante, vasi, quadri, sedie che risvegliano immagini e ricordi; alcuni oggetti sono vecchi, altri nuovi; alcuni moderni, altri in stile; qualcuno particolare, qualcun altro comune. Eppure niente è banale o fuori posto. Niente di fastidioso o stridente. Solo la sensazione di essere comodi. Ancora prima di parlare con Nicolò Chinaglia credo di conoscerne la filosofia, intuisco il fine del suo lavoro e penso che, secondo me, ha fatto centro. Quando arriva mi racconta che nel 2023, dopo tanti anni di lavoro in un classico bar diurno a Novate Milanese (Mi), era alla ricerca di un posto nuovo, grande e centrale, che gli desse la possibilità di concretizzare le idee coltivate nel tempo. Lo spazio in via Cortelonga aveva già ospitato un locale con vendita di oggetti d’arredo e fiori e, in più, comprendeva la possibilità di un piano interrato, fino ad allora inutilizzato, che avrebbe consentito di realizzare il progetto poliedrico di Nicolò: “Ho ribaltato il concept originario -racconta- l’ospitalità e la ristorazione sono diventati il corner principale, ma la passione per l’arte e le piante si esprime ancora in ogni punto del locale. Ogni oggetto ha un suo perché, ogni ambiente consente di sentirsi a proprio agio come si vorrebbe sempre poter Manuela Caspani L’arredamento particolare è una caratteristica del Tulip. Oggetti vecchi e nuovi, moderni e in stili diversi concorrono a realizzare un ambiente vario ma, soprattutto, confortevole. La passione del proprietario Nicolò Chinaglia per l’arte e le piante si esprime in ogni punto del locale e ogni oggetto trova la sua perfetta collocazione Dalla scelta dei fornitori alla presentazione dei piatti al buon rapporto qualitàprezzo fino alle mostre, il locale di Monza vuole essere una seconda casa per i propri clienti Al Tulip Caffè si va in cerca del gusto e del bello essere nella propria casa. Con il valore aggiunto di avere qualcuno che ti coccola”. Accanto a Nicolò, c’è Anna, responsabile di sala che unisce alle doti organizzative una comunicativa solare e contagiosa: “Tulip non è dotato di una cucina vera e propria, del resto non ho la pretesa di essere un ristoratore tradizionale, ma di rappresentare qualcosa di diverso in città. Sorprendente, ma rassicurante”, prosegue Nicolò. Forte della competenza prima di tutto da consumatore, il taglio imprenditoriale di Chinaglia è all’insegna di una filosofia coerente e poco disponibile al compromesso. Nell’abbondanza di caffetterie, bar pasticcerie, ristoranti, pizzerie, ecc… disseminate nelle nostre città, la sfida è quella di distinguersi. La differenza Tulip Caffè la fa nelle proposte e nella scelta dei fornitori. L’offerta per colazione, o merenda, è a opera di una rinomata pasticceria che garantisce fin dalle prime ore del mattino la fornitura fresca. Lo stesso vale per i piatti del business lunch e
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