Un master per gli chef del futuro

Ha preso il via la prima lezione del Master della Cucina italiana, un percorso di 800 ore per potenziare e valorizzare il talento di dieci allievi che hanno la possibilità di seguire le lezioni tenute da chef stellati “Cavalieri della Cucina Italiana” del calibro di Massimiliano Alajmo, Heinz Beck, Andrea Berton, Massimo Bottura, Antonino Canavacciuolo, Moreno Cedroni, Chicco Cerea, Gennaro Esposito, Giancarlo Perbellini, Niko Romito, Giovanni Santini, Davide Scabin, Ciccio Sultano e Mauro Uliassi.

Con tre giornate intense di team building, una tecnica mirata a creare gruppi motivati di lavoro, il Master della Cucina Italiana è un percorso formativo unico in Italia per la qualità dei docenti coinvolti e per l’innovativo piano di studi.
Il corso di alta specializzazione è promosso da Esac Formazione, divisione di Esac Spa (società collegata a Confcommercio Vicenza), che nel proprio Centro di Formazione di Creazzo (VI) può contare su una area food all’avanguardia, dotata di  cucine didattiche, dimostrative e laboratori di pasticceria, pizzeria, panificazione e gelateria.

A definire i contenuti del Master e a individuare i docenti è stato il Comitato scientifico costituito da Massimiliano Alajmo (chef tre stelle Michelin), Raffaele Alajmo (amministratore delegato di Alajmo Spa), Mauro Defendente Febbrari (medico endocrinologo, esperto di salute e nutrizione) e Sergio Rebecca (presidente di Esac Spa e di Confcommercio Vicenza), che si sono  posti l’obiettivo di dare ai partecipanti di questo corso di studi un’opportunità unica di crescita professionale, puntando su un innovativo mix di pratica, teoria e stimoli creativi.

Al Master partecipano dieci allievi, con un’età che va dai 20 ai 42 anni, provenienti principalmente dal Veneto, ma anche da Lombardia, Lazio e Toscana. Quasi tutti hanno già un interessante curriculum di  esperienze lavorative alle spalle e due, invece, sono freschi di studi. Ad accomunarli, secondo quanto emerso dai colloqui di selezione tenutisi nelle scorse settimane, passione, determinazione e capacità tecniche. Quanto basta per concretizzare un progetto, quello del Master, che punta a formare un gruppo di professionisti che possono aspirare all’eccellenza.

In questo senso, a contribuire sarà certamente l’opportunità di lavorare fianco a fianco dei migliori professionisti della cucina nazionale tra i quali i 14 chef stellati “Cavalieri della Cucina Italiana”. Determinante è, però, anche la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale con più di 300 ore di lezioni mirate a formare la personalità del cuoco, un professionista al quale non si richiede più solo di saper cucinare bene e di avere un’ottima preparazione tecnica, ma anche la capacità di sintetizzare, in ogni piatto, conoscenze scientifiche, estetiche, storiche e di emozionare il commensale. Una cultura che deve ovviamente poggiare su solide basi conoscitive relativamente alla composizione degli alimenti, al loro valore nutrizionale, alle proprietà salutistiche e alla loro presentazione estetica.

Considerato, infine, che allo chef sono oggi richieste capacità che vanno ben oltre il lavoro di cucina, non mancano anche approfondimenti sul management e la comunicazione aziendale: perché  il ristorante è prima di tutto un’impresa.

Da sinistra: Massimiliano Alajmo, Mauro Defendente Febbrari, Sergio Rebecca, Raffaele Alajmo. A destra di Raffaele Alajmo, Roberto Gesuato

Sarà dunque un cammino impegnativo, quello dei primi dieci allievi del Master della Cucina Italiana, tra i quali uno studente vicentino dell’Istituto Alberghiero Artusi di Recoaro Terme che ha vinto una borsa di studio della Banca Popolare di Vicenza per i propri meriti scolastici.

Si inizierà, dopo le lezioni di team building di questi giorni (docente Roberto Gesuato), con un full immersion in materie quali Management Aziendale (con il manager Raffaele Alajmo); Tecniche di cucina (con lo chef Diego Magro), Chimica e Fisica degli Alimenti (con il prof. Davide Cassi), Nutrizione ed Igiene (con il dott. Mauro Defendente Febbrari), Storia della gastronomia (con l’enogastronomo Alfredo Pelle), Analisi Sensoriale (con il Maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro). Ad intervallare le lezioni di cucina, poi, anche approfondimenti su Agraria e Zootecnia (con l’agronomo Filippo Scortegagna), Storia della Cucina Italiana (con i professori Massimo Montanari e Danilo Gasparini), Comunicazione (con il giornalista Antonio Di Lorenzo), Arte ed estetica (con l’Art Director Filippo Maglione).

La prima lezione con gli “stellati” è in programma lunedì 25 febbraio. I “masterini” si confronteranno con i più bei nomi della cucina italiana quali: Massimiliano Alajmo, Heinz Beck, Andrea Berton, Massimo Bottura, Antonino Canavacciuolo, Moreno Cedroni, Chicco Cerea, Gennaro Esposito, Giancarlo Perbellini, Niko Romito, Giovanni Santini, Davide Scabin, Ciccio Sultano e Mauro Uliassi.

A completare il piano di studi del Master sono poi le lezioni di sommellerie, tenute da un nome noto del settore come Angelo Sabbadin e ben 96 ore di panificazione e pasticceria. Qui gli allievi avranno come docenti dei maestri pasticceri di indiscussa fama: inizierà, il 23 marzo, Ezio Marinato (già campione mondiale di panificazione), che lascerà poi il testimone a colleghi che possono vantare un blasonato palmarès di titoli e premi quali Gianluca Fusto, Luigi Biasetto, Corrado Assenza.

Il Master della Cucina Italiana si chiuderà  ufficialmente il 5 luglio, dopo 5 mesi e 800 ore di lezione, per dare ai partecipanti la possibilità di affrontare un’esperienza diretta in alcuni dei migliori ristoranti italiani della durata di 4 mesi.

Ma prima di mettere alla prova, fuori dalle cucine didattiche e dimostrative del Centro Formazione Esac di Creazzo, le conoscenze e le esperienze acquisite durante il Master, è prevista una “lectio magistralis” di Massimiliano Alajmo, che si terrà  il 1. luglio. Lo chef tre stelle Michelin de Le Calandre illustrerà la propria personale visione sul futuro della cucina italiana, al cui sviluppo, questo è l’auspicio, i partecipanti del Master potranno dare il loro contributo se sapranno trasformare in idee originali le proprie potenzialità e i propri talenti.

 

 

 

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