Nasce all’interno di Expo Milano 2015 una piattaforma di business e incontro per le Piccole e Medie Imprese italiane. Si chiama “Expo incontra le imprese”. L’iniziativa è stata presentata oggi dall’amministratore delegato di Fiera Milano Enrico Pazzali al convegno che proprio Fiera e la sua manifestazione TuttoFood hanno organizzato, a un anno dall’Esposizione Universale, per fare il punto sull’industria alimentare italiana. “Expo incontra le imprese” si propone di mettere in contatto le imprese e le realtà produttive del food Made in Italy con le aziende, le istituzioni e gli investitori dei Paesi partecipanti a Expo Milano 2015, al fine di stabilire rapporti economici (dalla ricerca di sbocchi sui mercati internazionali e controparti estere, alla ricerca di fornitori o compratori in Italia).
Per dar vita a questo incrocio tra domanda e offerta sarà creato un portale per la registrazione dei soggetti interessati, nonché per la pianificazione e realizzazione degli incontri in occasione dell’Esposizione Universale. La Camera di Commercio di Milano, e la sua azienda speciale per l’internazionalizzazione Promos, saranno i promotori dell’iniziativa, alla cui diffusione, fondamentale per assicurare la massima adesione, contribuiranno sia il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che Fiera Milano e PwC. Fiera Milano e PwC avranno il coordinamento operativo dell’organizzazione e realizzazione dell’intero progetto.
La prima interfaccia nell’attivazione dei contatti con le controparti estere saranno i Commissari Generali dei Paesi partecipanti a Expo Milano 2015, che potranno disporre di una mappatura dei produttori italiani interessati, per ogni mercato. “Il successo del Made in Italy agroalimentare – dichiara il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina – che vale oltre 33 miliardi solo di export, è frutto del lavoro e della professionalità di migliaia di piccole e medie imprese che hanno bisogno del nostro sostegno. Da parte del Governo c’è il massimo impegno perché nei prossimi cinque anni le esportazioni possano crescere del 50% e per far nascere 50.000 nuove imprese. In questo contesto sarà decisiva Expo 2015. E iniziative come Expo incontra le imprese danno il senso dell’importanza dell’evento di Milano, perché la connessione tra offerta italiana e domanda internazionale sarà un tassello decisivo per questo settore in continua crescita”.
“Il sistema delle imprese milanese e italiano con questo nuovo portale ha uno strumento concreto in più per cogliere le opportunità economiche offerte da Expo – dichiara Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano. Si tratta di vantaggi dal punto di vista del marketing aziendale, territoriale e di internazionalizzazione. Una indagine della Camera di commercio e di Expo stima a 24 miliardi l’indotto atteso dalla manifestazione e a 190 mila le unità di lavoro aggiuntive create nel periodo 2012-2020”.
“Expo incontra le imprese – afferma l’ad di Fiera Milano Enrico Pazzali – è lo strumento ideale per consentire all’industria italiana di ottenere dall’Esposizione Universale le attese concrete ricadute economiche. E’ un progetto di sistema al servizio dell’economia italiana, alla cui realizzazione partecipano più soggetti, ognuno con le sue competenze e conoscenze specifiche. Fiera Milano è orgogliosa di farne parte contribuendovi con la sua esperienza nell’organizzazione di matchmaking (gli incontri selettivi e pianificati in largo anticipo che sono ormai il cuore del business internazionale delle fiere) e con i consolidati contatti con il mondo agroalimentare della sua mostra TuttoFood”.
Esprime soddisfazione anche il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala: “Questa iniziativa – spiega – non solo risponde alle aspettative delle nostre Pmi senza compromettere la natura sociale e culturale dell’Esposizione Universale, ma sottolinea anche il ruolo strategico dell’evento per lo sviluppo e la crescita dell’intero comparto. Favorendo il confronto tra realtà produttive legate al food, che operano anche in mercati di differenti Paesi, “EXPO incontra le imprese” si presenta come uno strumento utile sia a valorizzare la produzione agroalimentare italiana sia ad affiancare il dibattito internazionale attorno al tema dell’alimentazione, al centro dell’Esposizione Universale”.
Ezio Bassi, Presidente di PwC Italia, Official Supplier di Expo Milano 2015, si unisce alla soddisfazione del Commissario Sala. “Questa importante iniziativa completa, in qualche modo, il quadro di interventi che PwC Italia ha messo a punto nell’ambito della propria strategia a favore delle Pmi. La grande vetrina dell’Expo, oltre a promuovere l’immagine del nostro paese, con questa iniziativa può fungere come importante volano per riavviare l’economia che, come tutti sanno, vede protagoniste in Italia le piccole e medie imprese.” L’annuncio dell’iniziativa dedicata alle Pmi del settore agroalimentare ha inaugurato il convegno “Parliamo di food a 365 giorni da Expo”, organizzato da Fiera Milano e dalla mostra B2B TuttoFood, in collaborazione con GS1 Italy | Indicod-Ecr٭. Il convegno è stata l’occasione per analizzare, davanti ad un selezionato pubblico di operatori, i punti di forza e le debolezze dell’industria alimentare italiana, stretta tra consumi interni in calo (218 miliardi lo scorso anno) e vendite all’estero in crescita; le opportunità ancora da cogliere ma anche le criticità strutturali da affrontare; gli adattamenti imposti da una domanda in rapida trasformazione.
Dopo l’introduzione dell’amministratore delegato di Fiera Milano, la parola è passata al Commissario Unico per Expo 2015 Giuseppe Sala, alla guida di un evento mondiale dedicato all’alimentazione e destinato a proiettare più che mai i prodotti italiani al centro della ribalta internazionale.
Sono seguite tre dense relazioni che hanno costituito la base della discussione
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, ha tratteggiato l’evoluzione del profilo del consumatore in tempi di prolungata crisi e stretta dei consumi, individuando il peso crescente di una tipologia di consumatore evoluto e consapevole, attento alla qualità e alle novità, e contemporaneamente l’affermazione di precisi bisogni: grande attenzione al rapporto qualità/prezzo (con una conseguente minore fedeltà alla marca); lotta allo spreco, privilegiando per i prodotti non di prima necessità piccoli formati e monoporzioni; rivalutazione del fai da te, in particolare per pane, pizza e biscotti; ricerca di informazioni sui prodotti, dove internet è più usato di quanto lo sia per l’acquisto effettivo; preferenza per un’alimentazione sana e bilanciata, in cui assume sempre più importanza la componente salutistica dei prodotti (alimenti dietetici, senza glutine, non allergici; acquisti entro i termini di scadenza, etc).
Vincenzo Grassi (Associate Partner di PwC) si è concentrato sugli elementi chiave di un processo efficace di internazionalizzazione, sulle linee di sviluppo del business (innovazione e internazionalizzazione) considerate strategiche in questa fase dai capi azienda e sulle opportunità offerte dai nuovi mercati, con particolare riferimento a Cina e Medio Oriente. Non ha trascurato le criticità sulla strada dell’export, tra cui barriere commerciali, sistemi distributivi complessi e frammentati in cui la presenza dei brand italiani è ancora non adeguata alla qualità che caratterizza i prodotti Made in Italy.
Paolo De Castro (presidente commissione per l’Agricoltura del parlamento europeo) ha messo a fuoco il cedimento del food made in Italy in percentuale del commercio mondiale, malgrado l’ottima performance delle esportazioni; la quota ancora modesta (12%) delle nostre imprese alimentari che vendono all’estero; le barriere all’esportazione e gli strumenti a sostegno della promozione messi a disposizione dall’Unione europea.
Stimolati da queste relazioni si sono confrontati nella tavola rotonda “Tra globalizzazione e presidio locale: percorsi di crescita per l’industria alimentare” Vito Gulli, presidente Generale Conserve; Lisa Ferrarini, presidente di Assica; Andrea Illy, presidente Fondazione Altagamma e presidente/amministratore delegato di Illycaffè Spa; Alessandro Mazzoli, direttore commerciale Coop Italia; Alfredo Zini, consigliere Camera di Commercio di Milano. Ha chiuso i lavori il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina.
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