E’ la bevanda delle antinomie: è considerato un punto di forza del made in Italy ma non può essere coltivato in Italia; è un piacere conviviale e allo stesso tempo intimo e personale, è tradizione ma anche innovazione, rappresentata da un’offerta sempre più ampia e variegata. Il caffè è tutto questo e molto di più. Indubbiamente può essere definito la bevanda nazionale degli Italiani: tra i 18-65enni ben il 96,5% consuma caffè o bevande a base di caffè o che lo contengono, almeno saltuariamente. Questi alcuni dei principali dati emersi dall’indagine condotta da AstraRicerche per conto di Consorzio Promozione Caffè nel mese di maggio 2014 tramite interviste on line presso un campione di oltre 1.000 individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni rappresentativi di circa 37.800.000 Italiani.
Caffè: quanto se ne beve
Quasi tutti bevono un caffè; sulle quantità consumate il campione si divide in tre gruppi:
deboli consumatori (36%): ne bevono 1-2 tazzine al giorno
medi consumatori (36%): ne consumano 2-3 al giorno
forti consumatori (27%): ne assumono più di tre tazzine al giorno.
Il consumo è più elevato tra gli uomini e cresce al crescere dell’età, almeno fino ai 54 anni, per poi moderarsi negli ultra 55enni. I più forti consumatori risiedono nel NordOvest (Piemonte e Lombardia) e nella parte meridionale del Paese (dal Lazio fino alla Calabria e alla Puglia e a entrambe le isole maggiori).
I luoghi del caffè
Il caffè si consuma prevalentemente a casa propria (89%) – in particolare le donne (92%) ultra 45enni (94%) – e al bar (78%). Diversi sono i momenti della giornata in cui ci si concede un buon caffè – 80% la mattina, 76% subito dopo pranzo, 59% a metà mattina, 50% nel pomeriggio – ma il caffè preferito, quello a cui più della metà dei consumatori non rinuncerebbe mai, è quello bevuto la mattina appena svegli (58%).
Il caffè macinato e preparato, come tale, è la tipologia di caffè più consumata (76%) e anche preferita (51%), soprattutto se preparato con la classica moka (42% la definisce la modalità di preparazione del caffè preferita).
Approccio di genere al caffè: gli uomini lo preferiscono amaro e puro, le donne con latte o cacao
Ma ci sono delle differenze, anche molto importanti, tra i due generi, tra le diverse fasce di età e tra le varie aree geografiche del Paese: gli uomini, gli ultra 45enni e i residenti nella parte centro-meridionale dell’Italia amano il caffè nella sua purezza, mentre le donne, i giovani (soprattutto 18-24enni) e i residenti nel nord amano mischiare il caffè e quindi, più della media, scelgono caffè macchiato, cappuccino, caffèlatte e marocchino.
Moka, cialde o capsule?
Per quanto riguarda invece la modalità preferita di preparazione del caffè, nessuna differenza è riscontrabile tra uomini e donne mentre sussistono forti differenze per età ed area geografica: la moka è molto amata dagli over 55enni (49%) e nel Triveneto (50%), i 18-24enni scelgono quasi a pari merito con la moka la nuova macchina a cialde o capsule (28% vs. il 16% degli ultra 55enni), molto apprezzata nel NordOvest (29%) e nel Centro (28%).
Il caffè è quasi unanimemente definito uno dei punti di forza del Made in Italy (87% si dichiara molto o abbastanza d’accordo); sicuramente costituisce un momento particolare della giornata, serve a fare quattro chiacchiere con amici o colleghi di lavoro per l’85% degli intervistati o rappresenta un modo per prendersi una pausa durante la giornata (82%). Il 78% lo definisce poi uno dei piaceri della vita.
Coerentemente i sentimenti più fortemente associati al caffè sono piacere (72%) e relax (63%). Abbinano il caffè al piacere soprattutto le donne (75%) e gli over 45enni (77% 45-54enni e 81% 55-65enni).
Bere un buon caffè ha fondamentalmente tre valenze per gli Italiani: energizzante, rilassante e conviviale. Per circa la metà degli intervistati rappresenta il modo migliore per iniziare veramente la giornata, per “attivarsi” e il 41% lo ritiene un modo per ritrovare energia, ricaricarsi durante la giornata; il 50% considera il caffè qualcosa da offrire con piacere ad altre persone o un’esperienza da condividere con altri (31%); il 48% degli Italiani definisce il caffè il modo migliore per “fare pausa” per rilassarsi durante la giornata, anche da soli, come momento tutto per sé (41%).
Caffè e salute: niente demonizzazioni!
Poche le persone realmente convinte che il caffè non sia salutare (6%): è soprattutto vissuto come una bevanda che dà la carica: aiuta a stare svegli, a non addormentarsi (42%) e migliora la concentrazione e le prestazioni mentali (34%). E ancora, un italiano su tre gli attribuisce un positivo ruolo sociale: permette a molti Stati in via di sviluppo di avere un’economia più forte e di creare posti di lavoro.
E i medici cosa pensano del consumo del caffè? Gli intervistati affermano che solo un numero limitato di medici di base (20%) esprime consigli circa il consumo di caffè (il 13% su specifica richiesta del paziente e il 7% spontaneamente); nella gran maggioranza dei casi (62%), il medico di base invita i pazienti ad un consumo moderato della bevanda (3 tazzine al giorno), un ulteriore 10% ne concede fino a 4/5 al giorno e un altro 2% non pone alcun limite perché ritiene non ci sia alcuna controindicazione al consumo di caffè. Al contrario troviamo solo un 11% che ne sconsiglia l’assunzione per particolari condizioni di salute del paziente.
“Il caffè, consumato quotidianamente in sicurezza per centinaia di anni, è parte della nostra alimentazione ed è uno dei componenti della dieta maggiormente studiati – afferma Patrick Hoffer, Presidente del Consorzio Promozione Caffè. Una vastissima letteratura scientifica mostra che il caffè rientra pienamente in uno stile di vita attivo e in una dieta corretta e bilanciata”.
Il caffè, una bevanda che si gusta con tutti i sensi
Agli Italiani, quello che piace particolarmente del caffè è il suo gusto (95,6% dichiara di gradirlo molto o abbastanza – il 68% molto) ma il caffè dà piacere ancor prima di berlo: anche l’aroma, l’odore sono graditi dal 94,6% dei consumatori di caffè (65% molto) e il colore dal 77,2% (34% molto).
Il caffè è un’abitudine quotidiana, pertanto viene associato prevalentemente alle situazioni più comuni della vita delle persone: alla famiglia (57%), perché è lì che viene consumato nella maggioranza dei casi, agli amici (45%), al lavoro/alla scuola (41%), solo il 13% lo associa alle vacanze.
Commentando i risultati dell’indagine Enrico Finzi, sociologo e Presidente AstraRicerche, afferma: “Al di là dei singoli risultati della ricerca, emerge con chiarezza che il caffè (per alcuni decaffeinato) contribuisce al benessere psico-fisico di gran parte degli Italiani. Da un lato aiuta il risveglio e favorisce il ‘recupero’ in momenti di stanchezza; dall’altro favorisce il relax. Di più: costituisce uno dei piccoli piaceri della vita, a volte solitario, più spesso condiviso. È un rito amato e praticato che favorisce le relazioni interpersonali, la coesione sociale. Risulta espressione di antiche tradizioni ma oggi è ricco di innovazioni nei suoi modi di preparazione. In conclusione , appare vissuto dagli abitanti del Bel Paese e dagli stranieri come un’articolazione essenziale del nostro stile di vita, dell’Italian way of well living”.
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