Cede dello 0,4% il prezzo dei terreni agricoli in Italia nel 2013 rispetto all’anno precedente e per il secondo anno consecutivo il segno negativo caratterizza 11 regioni su 20. Lo segnala l’Inea, nel precisare che è il Nord Est a registrare il calo più vistoso (-1%), sebbene la situazione si confermi particolarmente debole anche nelle regioni meridionali. Gli effetti della crisi economica si fanno sentire ancora, indebolendo la domanda di terra, mentre l’offerta stenta ad adeguarsi alle nuove quotazioni e rimane in attesa di un miglioramento della congiuntura.
In sostanza, viene confermata la scarsa attività di compravendita che, a conferma di quanto avvenuto nel mercato immobiliare urbano, ha registrato negli ultimi anni una rapida contrazione. Il numero di compravendite di terreni agricoli è diminuito del 42% rispetto ai valori massimi raggiunti nel 2004, con riduzioni meno marcate nelle regioni settentrionali (-35%) rispetto a quelle meridionali dove gli scambi si sono praticamente dimezzati. Il valore della terra supera di poco i 20 mila euro per ettaro, come media nazionale, con sensibili differenze tra i terreni di pianura, in genere maggiormente apprezzati dal mercato. I valori medi nascondono un’estrema variabilità generata in primo luogo da produzioni di qualità che sono localizzate in aree circoscritte. Il caso eclatante è dei vigneti, valutati in alcune aree ben al di sopra di 100-200 mila euro/ha.
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