Se ne è andato il 9 febbraio l’enologo Giacomo Tachis, colui che ha dato una grande svolta all’enologia italiana: “papà” dei supertuscan e di Sassicaia, Tignanello, Solaia, i grandi vini toscani che tuttora sono tra le nostre più idolatrate icone, in Italia e all’estero. Aveva 82 anni e, al fianco di Piero Antinori, produttore illuminato (è stato direttore tecnico delle Cantine Antinori per oltre 30 anni), Tachis ha cambiato verso alla storia del vino italiano modificando per sempre gli equilibri tra Italia e Francia. I vini firmati Tachis hanno fatto breccia nel mercato internazionale e se oggi a New York si bevono più grandi etichette italiane che grandi francesi è probabilmente per merito suo. Piemontese, diplomatosi alla Scuola Enologica di Alba, ha fatto grande l’enologia toscana, ma anche i rossi di Sardegna, lavorando a fondo sul Carignano. Tachis è stato capace di unire la passione per il vino alla cultura (era un appassionato bibliofilo), la voglia di sperimentare a un indissolubile legame con la terra. Riservato, diventava loquace quando si parlava di vino, di cui aveva un’approfondita conoscenza sotto ogni aspetto: forte di grandi intuizioni, aveva una visione ampia del suo mondo e una grande apertura mentale che gli hanno consentito di diventare il profeta del vino.
Lascia un commento