Prosegue l’espansione di Santa Margherita Gruppo Vinicolo nei mercati internazionali. Il rendiconto dell’esercizio 2015 registra, ancora una volta, un segno positivo: le vendite sono cresciute complessivamente del 7,3% in valore e del 3,1% in volumi attestandosi rispettivamente a 118,1 milioni di euro e a 19,1 milioni di bottiglie vendute in 85 Paesi del mondo confermando la crescita che dal 2012 a oggi ha visto il valore del fatturato aumentare del 19%. “Il dato è ancora più lusinghiero – sottolinea Gaetano Marzotto, presidente di Santa Margherita – se consideriamo il “peso” del mercato italiano – stabilmente al 36% del fatturato – che è cresciuto in valore del 7,5%. Per una cantina italiana, fortemente radicata nel territorio, che continua a investire in loco e che fa dell’italianità il suo tratto distintivo nel mondo è un motivo di profonda soddisfazione e grande orgoglio”. Da sinistra, Luca Marzotto, Ettore Nicoletto e Getano Marzotto
A crescere, oltre a quello italiano, sono tutti i mercati mondiali: l’incremento maggiore si registra in Canada e nell’area Caraibica con un +16,5%, superando per la prima volta la soglia degli undici milioni di euro fatturati. Per il Canada, in modo particolare, si tratta della conferma di un feeling crescente basato sul forte impegno per la sostenibilità ambientale. Per il terzo anno consecutivo, infatti, tutta la produzione di Pinot Grigio Santa Margherita diretto in Canada (1,5 milioni di bottiglie) sarà certificata “Carbon Neutral” compensando la naturale produzione di gas-serra con più interventi nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella riforestazione in Ontario, Quebec e Alberta: complessivamente si tratterà, a fine 2016, di 7.500 tonnellate di Co2 non immesse in atmosfera.
Interessante resta la proiezione nei mercati asiatici: Australia (uno dei Paesi produttori competitor), Giappone e Cina con una crescita del 6.5% mentre positivi incrementi si registrano nel competitivo mercato europeo, in Regno Unito, Germania e Svizzera in modo particolare.
Un discorso a parte meritano gli Stati Uniti, tradizionalmente il principale mercato di riferimento per Santa Margherita Gruppo Vinicolo: le vendite sono cresciute ulteriormente del 5.1% avvicinandosi alla “soglia” dei 50 milioni di euro di fatturato a fronte di una sostanziale conferma dei volumi esportati.
Dal primo gennaio di quest’anno è inoltre operativa la società d’importazione e distribuzione “Santa Margherita Usa Inc” con sede a Miami. L’avvio della controllata – che gestisce in prima persona la distribuzione negli Stati Uniti dei vini di tutte le tenute del Gruppo (Santa Margherita, Torresella, Kettmeir, Cà del Bosco, Lamole di Lamole, Vistarenni, Sassoregale, Terrelìade) – ha comportato investimenti per oltre 14 milioni di euro rappresentando uno degli interventi diretti più importanti del comparto del vino italiano in quello che è storicamente il primo mercato di vendita.
“L’investimento diretto negli Usa – sottolinea Ettore Nicoletto, amministratore delegato di Santa Margherita Gruppo Vinicolo – conferma, oltre al valore strategico di un mercato, la proiezione internazionale del Gruppo che oltre alle “bandiere” – Pinot Grigio, Prosecco e Chianti- si impegna a proporre altri vini e vitigni espressione della migliore Italia del vino. Questo start-up non esaurisce la “propensione all’investimento” che ha caratterizzato l’ultima decade di lavoro in Santa Margherita (complessivamente oltre 100 milioni di euro dal 2008 a oggi). Stiamo completando infatti il “nuovo volto” della Cantina storica di Fossalta di Portogruaro: un upgrade architettonico e tecnologico, dalla vinificazione all’imbottigliamento, che favorirà e supporterà l’espansione del Gruppo. Si tratta di 6,750 milioni di euro specificamente investiti nel biennio 2015-16. A questo si coniuga il proseguimento del “progetto accoglienza” che man mano renderà sempre più “winelovers-friendly” le nostre realtà produttive, aprendole al pubblico e alla sua voglia di conoscenza”.
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