Il 2 maggio torna la Giornata Mondiale del Tonno, ricorrenza designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per invitare tutti gli Stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, ad aumentare la consapevolezza del valore del tonno per la nutrizione, lo sviluppo, l’occupazione, le entrate economiche, i mezzi di sostentamento, la cultura, e riconoscere l’importanza della gestione sostenibile di questa pesca, per adempiere all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per salvaguardare la sostenibilità, i protagonisti dell’industria ittica hanno avviato negli ultimi anni importanti progetti con l’obiettivo di cooperare per la protezione della vita sott’acqua in maniera sostenibile e innovativa, anche per garantire a lungo termine l’approvvigionamento adeguato di materia prima. A oggi, più di 80 Stati praticano la pesca del tonno e la sua portata continua a crescere. Il primo prodotto a guidare la produzione delle conserve ittiche è il tonno in scatola, un mercato che, solo in Italia, ha un valore di circa 1,3 miliardi di euro (2018), come confermano i dati dell’Associazione Nazionale dei Conservieri Ittici e delle Tonnare, con una produzione nazionale di 74 mila tonnellate e un consumo di 153.251 tonnellate pari a circa 2,5 chili pro capite, per un settore che conta circa 1.500 addetti. Il comparto del tonno in scatola si conferma come uno dei più virtuosi dell’industria alimentare italiana, posizionando il nostro Paese al 2° posto in Europa, dopo la Spagna. E sul fronte export sono oltre 24 mila le tonnellate di tonno in scatola italiano destinate ai mercati europei ed extraeuropei.