A volte il segreto sta nel togliere, più che nell’aggiungere. Nel sottrarre. E’ questa l’idea di River, azienda famigliare di Podenzano, nel piacentino,100% italiana, che ha tolto dalla pentola tutto il superfluo. Gli antiaderenti in commercio contengono coloranti e molte aziende produttrici di padelle scrivono che il prodotto contiene particelle di pietra, olio di oliva, 33% di polvere di diamante, senza contare l’effetto legno. In realtà sono tutti effetti ottici ottenuti con l’utilizzo di coloranti. River ha deciso di togliere tutto questo, anche se non è stato facile: “Ci siamo arrivati solo noi, ma per farlo siamo passati da mille delusioni e prove. Ci abbiamo impiegato un anno”, dice il titolare Bruno Bertuzzi che ha fondato l’azienda nel 1983 insieme alla moglie Barbara, a cui negli anni si sono affiancati anche i figli Giovanni, Sara e Stefano. La costanza e il coraggio, però, sono stati premiati ed è nato il nuovo rivestimento Zerocolor, applicato a una linea di pentole storica dell’azienda, Salutella. Si tratta del primo antiaderente al mondo senza coloranti, “un brevetto orgogliosamente italiano”, un marchio depositato patrimonio dell’azienda della famiglia Bertuzzi. “Si tratta di un antiaderente applicato all’alluminio alimentare purissimo al 99,5%, perché il 100% non esiste -spiega il general manager Sergio Orsi- Questo non significa che l’antiaderente classico faccia male, noi lo utilizziamo di qualità in più strati, 5-6, ma semplicemente che River ha voluto andare verso un maggiore livello di purezza per offrire un prodotto più naturale, neutro, che ha anche il grande vantaggio di una maggiore resistenza all’abrasione, agli acidi e ai lavaggi”. “Il brevetto di River è una formula totalmente diversa, a base d’acqua -precisa Bertuzzi- Un rivestimento antiaderente normale si rovina dopo 500 cicli di graffiatura, mentre per rovinare Zerocolor ne occorrono 10-15 mila. Il fondo ruvido, invece, è una concessione a una tendenza di moda: potevamo farlo anche liscio, ma ci viene richiesta questa piccola ruvidità che dà un’idea della pietra”.
Dunque, questo nuovo prodotto si distingue per zero coloranti, zero pigmenti e zero nichel, perché il brevetto Zerocolor si inserisce nel cammino di River che è Pfoa free. Il Pfoa è un acido che viene usato nella produzione dello strato superficiale (antiaderente) delle padelle e di altri oggetti che comunemente si hanno in casa. Questo acido, sottoposto ad alte temperature, diventa instabile e potrebbe causare danni alla salute se presente in grandi quantità. Così, River ha deciso di non utilizzarlo più. Analoga decisione per il nichel e per il blasfenolo, una sostanza chimica molto utilizzata in tutti i Paesi industrializzati nella produzione delle plastiche in policarbonato, utilizzate nei recipienti per uso alimentare, e nelle resine epossidiche che compongono il rivestimento protettivo interno della maggior parte delle lattine per alimenti e bevande.
River è un’azienda all’avanguardia ed è sempre stata in prima linea nella ricerca e nello sviluppo di nuove formule che garantiscano qualità e bellezza dei materiali. Oggi ha tre unità produttive su una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati e sessanta dipendenti. Molto versatile, può produrre articoli di ogni forma e diametro, su misura del cliente, rispondendo in maniera puntuale a precise esigenze. L’azienda ha recentemente rinnovato gli impianti di verniciatura, a spruzzo e a rullo, e di stampaggio e produce 30 mila dischi di alluminio e 7-8 mila padelle al giorno: osservare la precisione degli impianti in movimento, il forno che fissa lo strato antiaderente al disco di alluminio cuocendo a più di 400°C è sempre sorprendente. La fabbrica, nel vero senso della parola, ha piacevolmente sorpreso ed entusiasmato anche Annie Feolde, sorprendentemente testimonial di questo nuovo prodotto. La chef tristellata Michelin dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze non è usa a prestare il proprio nome e la propria immagine per promuovere dei prodotti. Ma davanti alla serietà e alla serenità della famiglia Bertuzzi ha deciso di dire di sì (mentre era prontissima a declinarne la richiesta). Questa volta la chef ha apprezzato l’innovazione del progetto Zerocolor: “Non è facile trovare aziende così ben organizzate e una famiglia meravigliosa. Ho provato a realizzare qualche piatto con queste nuove pentole e sono rimasta soddisfatta, il cibo cuoce bene e in maniera sana -racconta- E’ un prodotto che parla di benessere”. Non per niente è il primo antiaderente a essere sponsor di Airc, Fondazione per la ricerca sul cancro, al quale è devoluta una percentuale sulla vendita di ogni pentola Salutella Zerocolor, in vendita in 300 negozi Kasanova in tutt’Italia: per ora la linea comprende 7 tra pentole e padelle di alto spessore, ma la gamma si amplierà. L’azienda si sta muovendo per promuovere il prodotto anche con lo chef bistellato Francesco Sposito della Taverna Estia di Brusciano (Na) che partecipa al programma Sai cosa mangi con Emanuela Folliero su Rete 4, in novembre.
River (Rivestimenti verniciati di articoli casalinghi antiaderenti, ma nel nome ha contato anche il fatto che la famiglia Bertuzzi abiti a Rivergaro) è un’azienda relativamente giovane, ma cresciuta abbastanza rapidamente ma saggiamente, senza fare passi falsi, con l’acquisizione dello stabilimento di Corno Giovine (Lo), costola del Gruppo Bialetti, poi dello storico marchio Dylon, nel 2005, specializzato nella produzione di rivestimenti antiaderenti. Nel 2007 c’è la costituzione di una nuova società, Top Spa, con Roberto Ranzoni, l’ex patron di Rondine/Gruppo Bialetti, specializzata nello stampaggio di pentolame antiaderente, società che è stata poi fusa in un’unica realtà con River che intanto acquisisce la proprietà dei marchi Ravelli, Salutella e Sap. L’azienda, che conta un fatturato di 12 milioni di euro, nei primi sei mesi del 2019 ha visto un incremento del 38% proprio grazie al marchio Salutella, di fascia alta, e al marchio Ravelli, più economico. Il 60% del fatturato è relativo alla produzione e vendita di dischi in alluminio verniciati e il 40% alla produzione e vendita di prodotto finito; il 70% della produzione è esportato in tutto il mondo. River produce per numerosi marchi noti, italiani e internazionali (che rappresentano il 60% del fatturato), ma da qualche anno sta investendo sui propri brand per una maggiore riconoscibilità del prodotto e dell’azienda. E in questo senso l’innovazione di Zerocolor rappresenta un passaggio importante che consentirà di posizionarsi sul mercato in maniera ancora più incisiva.