Il Gruppo Nestlé ha inaugurato in ottobre, nella sede di Assago (Mi), la Nestlé Coffee Academy, un nuovo spazio dedicato al mondo del caffè e certificato Campus Specialty Coffee Association che ha l’obiettivo di diffondere il sapere e la cultura del caffè, tenendo in considerazione sia la sua storia sia i nuovi trend di consumo. In questo spazio, infatti, si studia il caffè verde e la filiera produttiva e si raccontano i tanti aspetti legati al chicco di caffè: si osserva come un singolo chicco possa assumere aspetto, consistenza, odore e sapore diversi a seconda del livello di tostatura e si provano diverse tipologie di macinatura, una per ogni tipo di estrazione, espresso o filtro. Infine, si impara ad assaggiare e valutare il caffè, riconoscendo le note aromatiche di questa bevanda. Dietro ogni tazza, infatti, c’è una lunga filiera produttiva su cui è importate sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone affinché siano in grado di scegliere non solo il caffè che più piace, ma anche un caffè buono per il Pianeta.
L’obiettivo della Nestlé Coffee Academy è contribuire a rendere un numero sempre maggiore di persone in grado di scegliere il caffè che più piace e che faccia meglio al Pianeta: sia al supermercato sia al bar o al ristorante, in hotel o nelle vending machine. In media, un italiano beve 20 litri di caffè all’anno, ma la maggior parte non ha idea dove venga coltivato, come è raccolto e lavorato il caffè che beve, e gli attribuisce spesso un valore troppo basso. Negli ultimi anni, inoltre, si sta assistendo a un cambiamento nelle abitudini dei consumatori: maggiore attenzione alla qualità, ovvero attenzione alle miscele e alle origini del caffè; predilezione per caffè dalla filiera sostenibile; nuovi metodi di preparazione e servizio. La Nestlé Coffee Academy è dunque un nuovo spazio che vuole andare incontro ai nuovi trend di consumo, ponendosi come obiettivo la diffusione del sapere e cultura del caffè. Uno spazio dove dipendenti, clienti e consumatori possono avvicinarsi al mondo del caffè, imparare a conoscere i tanti aspetti legati a questa bevanda e alla sua origine. Contestualmente, il Gruppo Nestlè ha presentato la sua strategia per contribuire a rendere la coltivazione di caffè più sostenibile: il Nescafè Plan 2030. Nescafè sta lavorando con i coltivatori di caffè per supportarli nel passaggio verso l’agricoltura rigenerativa, accelerando al contempo il suo lavoro decennale nell’ambito del Nescafè Plan. L’azienda investirà oltre un miliardo di franchi svizzeri entro il 2030. Questo investimento consentirà al brand di continuare il suo percorso di sostenibilità con attività sempre più impattanti e in linea con il finanziamento del Gruppo a supporto delle pratiche di agricoltura rigenerativa. Il Gruppo Nestlé, infatti, da diversi anni è impegnato nella transizione verso un sistema alimentare rigenerativo e si pone l’ambizioso traguardo di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. L’agricoltura rigenerativa mira, infatti, a migliorare la salute e la fertilità del suolo, nonché a proteggere le risorse idriche e la biodiversità. Avere suoli più sani significa renderli più resistenti agli impatti dei cambiamenti climatici e poter aumentare i raccolti, contribuendo a migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori. Nescafé fornirà quindi ai coltivatori formazione, assistenza tecnica e piantine di caffè ad alto rendimento per aiutarli a utilizzare pratiche di coltivazione rigenerativa. Un passaggio che avverrà con un focus su sette territori chiave da cui il brand approvvigiona il 90% del caffè: Brasile, Vietnam, Messico, Colombia, Costa d’Avorio, Indonesia e Honduras. “Il cambiamento climatico sta mettendo sotto pressione le aree di coltivazione del caffè -afferma David Rennie, Head of Nestlé Coffee Brands- Facendo leva sull’esperienza decennale del Nescafé Plan, stiamo accelerando il nostro lavoro per contribuire ad affrontare i cambiamenti climatici e le sfide sociali ed economiche nelle catene del valore di Nescafé”. L’aumento delle temperature ridurrà, da qui al 2050, le aree adatte alla coltivazione del caffè addirittura del 50%. Allo stesso tempo, circa 125 milioni di persone dipendono dalle coltivazioni di caffè per il proprio sostentamento e si stima che l’80% delle famiglie di coltivatori viva al livello o al di sotto della soglia di povertà. È quindi necessario intervenire per garantire la sostenibilità a lungo termine del caffè”. |