Ruinart Sommelier Challenge

Vince Edoardo Jobet Monett

Edoardo Jobet Monett, Head Sommelier del ristorante tre stelle Michelin Mudec di Enrico Bartolini, a Milano, è il vincitore della settima edizione italiana del Ruinart Sommelier Challenge che si è svolto alla Fondazione Luigi Rovati di Milano.

Frédéric Panaïotis,Chef de Caves Ruinart con Edoardo Jobet Monett

Il Ruinart Sommelier Challenge è un progetto di formazione sul vino dedicato ai migliori sommelier che si sfidano in una degustazione alla cieca davanti a una giuria guidata da Frédéric Panaïotis, Chef de Caves della Maison.

Premio per il vincitore, l’opportunità di trascorrere quattro giorni in Champagne, alla Maison, per un viaggio didattico insieme agli altri vincitori provenienti da tutto il mondo.

L’Italia è il primo Paese che quest’anno organizza il Ruinart Sommelier Challenge, seguiranno le edizioni di Stati Uniti, Florida, California, Colorado, Francia e Giappone.

A Milano, 26 sommelier si sono sfidati e messi alla prova: il vincitore è stato selezionato da una giuria composta da Frédéric Panaïotis, Simone Roveda, founder di Winerylovers e sommelier Wset, Alberto Piras, vincitore del Ruinart Sommelier Challenge 2021 e Head Sommelier de “Il Luogo di Aimo e Nadia”, Cinzia Benzi, giornalista di Identità Golose, eletta “The best sparkling wine writer in the world», dalla guida spagnola Melendo del Champagne 2024-2025.

Il secondo e terzo posto sono stati assegnati a Ombretta Uboldi, sommelier del Mandarin Oriental Como, e a Massimiliano Accornero, sommelier dell’Hotel Principe di Savoia di Milano.

La giornata è iniziata con una degustazione alla cieca di 4 vini rossi accomunati dall’attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla coltivazione rispettosa dei vigneti: Palmento Costanzo – Etna Rosso Contrada Santo Spirito 2019, Feudi di San Gregorio-Irpina ‘’Serpico’’ 2016, Ettore Germano-Barolo 2020, Avignonesi-Nobile di Montepulciano 2020.

La giuria: da sinistra, Alberto Piras, Silvia Rossetto (Senior Brand Manager Ruinart), Frédéric Panaïotis, Chef de Caves Ruinart, Cinzia Benzi e Simone Roveda

Ai partecipanti è stato chiesto di descrivere e identificare i vini, oltre a suggerire abbinamenti gastronomici e consigli di servizio.
Si è proseguito con una masterclass su “Promuovere la biodiversità grazie alla Vitiforestazione” condotta da Frédéric Panaïotis che ha affrontato le sfide della moderna viticoltura e il suo ruolo nel ripristino della biodiversità nei vigneti.
L’impegno di Ruinart per una viticoltura sostenibile risale ai primi anni 2000, quando la Maison iniziò ad avviare gradualmente un mutamento nelle pratiche produttive nei suoi vigneti. Negli ultimi 15 anni, la Maison ha ridotto del 50% l’utilizzo di prodotti chimici (fertilizzanti e prodotti fitosanitari), ha dimezzato l’uso di fungicidi e interrotto completamente l’uso di erbicidi. Dal 2007, i vigneti e le strutture produttive della Maison hanno conseguito la certificazione ISO 14001. Dal 2014, i vigneti Ruinart vantano una doppia certificazione: High Environmental Value e Sustainable Viticulture in Champagne.

In contemporanea, una degustazione di quattro Cuvée con un comune denominatore: lo Chardonnay, vitigno simbolo della Maison. Dal Blanc de Blancs, vino delicato che unisce freschezza e rotondità, alle tre edizioni di Ruinart Blanc Singulier (2017, 2018 e 2019), Cuvée che incarna la capacità di Ruinart di adattare
le proprie competenze a un ambiente naturale condizionato dal cambiamento climatico, per esplorare espressioni aromatiche uniche pur mantenendo la freschezza tipica della Maison.

Ha conclusione del Challenge, il pranzo al ristorante Andrea Aprea, due stelle Michelin. Lo chef Andrea Aprea porta sulla scena gastronomica il senso di una sua ricerca di equilibrio tra memoria e presente in un percorso, che intreccia la ricchezza della cucina italiana di matrice tradizionale all’innovazione dell’alta cucina contemporanea. Il menu si è sposato armonicamente con diverse annate, e formati, di Dom Ruinart, prestigiosa Cuvée ottenuta esclusivamente da uve provenienti dai migliori vigneti Grand Cru, che rappresenta l’essenza dell’eleganza e della raffinatezza della più antica Maison de Champagne, fondata nel 1729.