Il Blanc de Blancs 2007, l’ultima Cuvée Vintage della Maison Ruinart, debutta nel Labirinto della Masone (Pr) di bambù, il più grande del mondo, in occasione del Ruinart Network Rendez-vous 2019. Un vino, spiega lo Chef de Caves della Maison, Frédéric Panaïotis, ancora giovanissimo, che in 5-10 anni esprimerà tutta la sua opulenza e ricchezza.
Un luogo dal fascino straordinario che ha emozionato anche Panaïotis, che ha il suo quartier generale tra gli straordinari vigneti della più antica Maison de Champagne, fondata a Reims nel 1729. Per oltre due secoli, i discendenti della famiglia Ruinart hanno perseguito il sogno di far diventare il loro Champagne un riferimento assoluto nel mondo. Custodi del know how familiare, hanno tramandato di generazione in generazione la loro eredità, e cioè i loro valori nella difficile e creativa arte dell’assemblaggio degli Champagne: in R de Ruinart, Ruinart Blanc de Blancs e Ruinart Rosé, come nelle Cuvée de Prestige millesimate Dom Ruinart. Tutte contraddistinte dallo stesso pregio e ricercatezza di cui oggi è artefice e custode Frédéric Panaïotis, per il quale il Vintage 2007 acquisisce un significato ancora più importante: “È il primo Millesimato che ho creato al mio arrivo alla Maison Ruinart nel 2007 e ne sono molto orgoglioso, anche perché è figlio di un’annata insolita, ma il risultato nel bicchiere è entusiasmante: è uno Champagne dal carattere dinamico e scolpito, che mi ha piacevolmente sorpreso e che è andato oltre le nostre aspettative”.
Effettivamente, il 2007 è stato un anno insolito per la Champagne, con una vendemmia iniziata in agosto, dopo una primavera molto calda e soleggiata e un’estate piuttosto uggiosa con abbondanti precipitazioni. Le uve chardonnay, solo Grand Cru, il 75% della Côte des Blancs e il 25% dai pendii settentrionali della Montaigne de Reims, erano di eccellente qualità, ma limitate nelle quantità. Dom Ruinart 2007 ha un brillante colore dorato. Sottile ed elegante al naso, suggerisce un palato molto fresco e fruttato, con un intreccio di note floreali, delicatamente agrumate, di frutta con nocciolo (nettarine, prugne gialle) e di frutti bianchi appena maturati: quando si apre, il suo carattere fresco e floreale viene accentuato da note verdi speziate. Inizialmente si presenta molto minerale, con aromi di selce e conchiglie di ostrica, miscelati con sfumature affumicate di tabacco biondo; poi emergono note primaverili, sottolineate da aromi di linfa, tiglio, acacia e agrumi gialli e verdi particolarmente rinfrescanti. In bocca è morbido, di straordinaria intensità, punteggiata da accenni di agrumi verdi e pompelmo. Il finale è sapido e gessoso, armoniosamente strutturato con un’elegante sfumatura amara. È uno Champagne fantastico…
Estratto dalla Cover Story di Maggio, leggi tutto qui: Food&Beverage #121