Ferrero esce da Filiera Italia, l’associazione guidata da Coldiretti. Non si conoscono i motivi che hanno provocato l’uscita della multinazionale di Alba, ma il dubbio è che la Ferrero non abbia preso bene l’intervista che a inizio ottobre il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha concesso alla Verità dove parlò della “multinazionale con sede legale in un paradiso fiscale e che per fare il suo cioccolato importa le nocciole dalla Turchia, dove sfruttano i bambini. E magari lo zucchero arriva da Paesi che usano fitosanitari vietati in Italia da decenni”. Tra l’altro la Ferrero venne poi attaccata anche da Matteo Salvini che in dicembre disse che non avrebbe più mangiato la Nutella perché le nocciole arrivavano dalla Turchia. Intanto, Filiera Italia si è trasformata in una Fondazione, che ha eletto presidente Enzo Moavero Milanesi: la nuova realtà riunisce il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dell’industria alimentare, con oltre 60 protagonisti nazionali, e della distribuzione, ora allargata alle più importanti componenti del sistema Paese: “Per affrontare le sfide competitive ed affermarsi sul mercato globale i modelli organizzativi del passato non bastano più -ha affermato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato della Fondazione- La presenza nella Fondazione, accanto ai veri protagonisti nazionali del settore, di Enti, Istituzioni e aziende globali di altri settori, consentiranno a Filiera Italia di esaltare la competitività e il successo dell’agroalimentare mondiale e diventare sempre più punto di riferimento delle Istituzioni nazionali e comunitarie”. Tra i primi obiettivi della Fondazione, quello di portare al suo interno il Gruppo Campari. Ma sulla soglia ci sarebbe anche Carrefour, dopo il recente ingresso di Conad.