Dal 14 al 21 maggio torna la settimana delle Anteprime di Toscana, diversa da tutte le precedenti, e non solo per il periodo in cui si svolge, invece del tradizionale mese di febbraio, ma anche per le modalità. Ogni singola Anteprima è all’insegna della sicurezza e i giornalisti presenti potranno degustare i vini solo in postazioni sedute, poste alla distanza prevista dalle norme di contenimento della pandemia, esclusivamente con servizio sommelier. Non è prevista la partecipazione in presenza delle aziende. Durante le Anteprime verranno degustate le nuove annate dei vini organizzate dai diversi Consorzi: PrimAnteprima riunisce i Consorzi Maremma Toscana, Montecucco, Carmignano, Colline Lucchesi, Valdarno di Sopra, Orcia, Consorzio Terre di Pisa, Consorzio Chianti Rufina, presenti in maniera autonoma il Consorzio Vino Chianti, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino.
C’è un grande fermento per la ripartenza che non si sarebbe immaginato quando, a novembre 2020, in pieno lockdown, la Regione Toscana annunciò lo spostamento da febbraio a maggio 2021 della Settimana delle Anteprime e del BuyWine. Questa edizione rappresenta un’iniezione di fiducia per l’intero vino italiano alla vigilia della stagione estiva. Una formula mista, con il BuyWine in digitale e le degustazioni in presenza (da Firenze, nella Fortezza da Basso, ai principali territori), che si spera possa dare un contributo per riportare serenità a una filiera che rappresenta 13 mila aziende, per oltre 60 mila ettari vitati. La vetrina b2b del BuyWine ha inaugurato il 10 maggio la nuova formula degli incontri virtuali con i buyer che ha esaurito tutti i 150 slot messi a disposizione e ha coinvolto 150 aziende toscane e 134 buyer di 34 Paesi. Tutti gli operatori hanno ricevuto le confezioni coi campioni dei vini, mentre le etichette con i dettagli tecnici sono state caricate dalle aziende su un catalogo online. Il bilancio della Regione Toscana sull’annus horribilis sconvolto dalla pandemia, ha ridotto le esportazioni di vino toscano del 4%, a circa un miliardo di euro, secondo dati Istat. A perdere terreno è stato soprattutto il primo Paese cliente, gli Stati Uniti (32,1% delle quote), che ha fatto segnare un -15,1% in un anno, a fronte di incrementi in doppia cifra per la Germania (14% delle quote) e per il Regno Unito (+11,3%). Bene anche Canada (+4%), Svizzera (+2,8%) e Olanda (+28,9%), mentre Giappone e Cina hanno perso rispettivamente il 26,7% e il 23,4%. Sul fronte produttivo, ammonta a 2,2 milioni di ettolitri di vino il quantitativo del 2020, in calo rispetto ai 2,6 milioni di ettolitri del 2019, di cui il 67% da etichette Dop.