L’arrivo del ciclone ‘Elettra’ è solo “l’ultimo capitolo di un’estate pazza costata oltre il miliardo di euro per colpa del maltempo che ha sconvolto le attività turistiche e quelle agricole ma ha anche cambiato le abitudini stagionali degli italiani”. E’ quanto stima la Coldiretti nel tracciare il primo bilancio dell’estate in occasione dall’arrivo della 26esima perturbazione nell’arco degli ultimi tre mesi. “Il maltempo – sottolinea Coldiretti – ha tagliato le partenze per le vacanze e ridotto durata e budget di spesa lasciando piu’ vuoti, nelle principali localita’ turistiche, alberghi, ristoranti, ombrelloni e centri di divertimento ma i temporali, la pioggia, le ‘bombe d’acqua’ e la grandine hanno anche distrutto a macchia di leopardo le campagne e sconvolto i cicli naturali di piante e animali”.
Il 60% degli italiani non ha trascorso neanche un giorno di vacanza fuori casa mentre per quelli che sono partiti si e’ verificata una riduzione del 25% del budget familiare delle vacanze estive rispetto al 2008 con una spesa media per persona pari a 665 euro secondo Coldiretti/Ixe’. In agricoltura invece i danni alle coltivazioni – ricorda la Coldiretti – hanno rovinato in molte aziende il raccolto di un intero anno di lavoro mentre i costi sono aumentati per difendere le produzioni dai parassiti favoriti dal clima anomalo. A farne le spese dal pomodoro ai cocomero, dai meloni alle pesche mentre c’e’ ancora molta attesa per la vendemmia iniziata solo da qualche settimana: gia’ adesso si conta pero’ un aumento dei costi di produzione per difendere viti ed un taglio dei raccolti rispetto allo scorso anno.
Per effetto della pioggia, del vento e del freddo le condizioni sono state proibitive per gli animali in alpeggio dove nelle vallate dal Piemonte alla Lombardia fino al Veneto i continui temporali hanno impedito di fare fieno e le temperature rigide hanno ridotto la crescita dell’erba. Anche le api sono state costrette a restare a terra con il maltempo e a rimetterci e’ la produzione di miele che potrebbe subire un calo fino al 70% nel nord e nel sud Italia mentre nel centro si parla di un taglio del 40%. Ai danni diretti sulle coltivazioni si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli con un conto particolarmente salato per pesche, nettarine e cocomeri che sono fortemente deperibili. Il crollo dei consumi rischia di far scomparire un quinto dei pescheti italiani e mette a rischio 10 milioni di giornate di lavoro garantite dal settore della frutta estiva. I consumi sono crollati di oltre il 30% rispetto ai 15 anni fa per un quantitativo che nel 2014 e’ sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia. Unica nota positiva il dimezzamento della superficie di bosco andata a fuoco dall’inizio dell’anno al 15 agosto (8.729 ettari, in calo del 57% rispetto al 2013), anche per la pioggia abbondante che peraltro ha favorito la nascita dei funghi per i quali si prevede una stagione da record iniziata in anticipo e con ottimi riscontri: si stima una produzione di circa 30mila tonnellate.
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