N°151 Dicembre

18 Food&Beverage | dicembre 2023 Cecchi torna alle origini con Villa Rosa Barbara Amati Nasce a Castellina in Chianti, dove la famiglia si radicò a inizio anni ‘60, il Chianti Classico Gran Selezione. Un cru in cui il Sangiovese si presenta nella sua massima espressione Eleganza, territorialità, storia di vigne e di uomini: è questo che racchiude il Chianti Classico Gran Selezione Villa Rosa 2015, un vino nato da una delle vendemmie più straordinarie di questo primo scorcio di secolo e con il quale Famiglia Cecchi è entrata a pieno titolo nel mondo della Gran Selezione, espressione di maggior pregio del Chianti Classico Docg. Andrea Cecchi è più che orgoglioso di questo cru: agronomo ed enologo, conosce palmo a palmo le proprie vigne e ha fortemente voluto che fosse proprio Villa Rosa a esprimere il meglio delle aziende di famiglia e del sangiovese: “È proprio il sangiovese l’anima del Chianti Classico e di Villa Rosa che si trova a Castellina in Chianti che ne è la culla”. La famiglia Cecchi l’ha acquistata nel 2015 con “fortuna e lungimiranza -chiosa Andrea Cecchi- dalla famiglia Lucherini Bandini che ne sono stati attenti custodi per quasi 70 anni. A tenere unite le due famiglie negli anni è stato un grande amico comune, il maestro assaggiatore Giulio Gambelli”. Quello di Villa Rosa è un territorio (126 ettari di cui 30 vitati) che racchiude situazioni di eccellenza per altitudine, esposizione, clima, struttura dei terreni. Ma serviva una grande vendemmia per lanciare questo cru che nasce da una precisa scansione di tempi, dalla maturazione dell’uva in vigna alle fasi della vinificazione e dell’invecchiamento secondo il disciplinare della Gran Selezione. Ed è con il Chianti Classico Docg Gran Selezione Villa Rosa 2015 che Famiglia Cecchi celebra quest’anno i 130 anni: “Una responsabilità grande, questi 130 anni sulle spalle: ci sono stati momenti difficili, ma ho tanta energia e gioia per questo mestiere. Negli ultimi quarant’anni è stata una crescita lenta, ma costante, per il controllo dell’intera filiera partendo dalla vigna e arrivando alla bottiglia che negli ultimi vent’anni ha trovato una spinta sempre maggiore pur rimanendo un’azienda toscana”. Quattro tenute in Toscana, partendo dalla capostipite Villa Cerna, a Castellina, e una in Umbria: “Abbiamo fatto un percorso di acquisizioni per allargare l’offerta dei vini, ma con questo ultimo acquisto abbiamo voluto mantenere il confine territoriale a Castellina in Chianti. Vogliamo essere riconoscibili come un’azienda toscana. Per questo abbiamo puntato su Villa Rosa che rappresenta un po’ un ritorno alle origini dove tutto è cominciato. Il Sangiovese, un vitigno non facile, che ha molte esigenze in termini di suoli. Se nasce in un terreno vocato riesce a dare soddisfazioni da solo, altrimenti occorre fare un blend con altri vitigni. Negli ultimi 25 anni abbiamo affinato la conoscenza di questa varietà così esigente: a Villa Cerna facciamo assemblaggi con uve autoctone, mentre a Villa Rosa non serve, il Sangiovese qui è alla sua massima espressione. La mia missione è stata di portare la terra buona a bordo, perché la terra buona spesso non è sul mercato -aggiunge Andrea Cecchi- Chi ce l’ha e ne è consapevole vuole darla a chi la sa lavorare e apprezzare”. Il territorio del Chianti Classico è stato recentemente suddiviso in 11 Uga con uno studio molto accurato di suoli, esposizioni, altitudini: “Pensiamo che la forza della famiglia sia rimanere in una stessa Uga. Il nostro è un progetto fortemente identitario perché Cecchi oggi è Castellina e il suo territorio”. CHIANTI CLASSICO Andrea Cecchi e il Chianti Classico Docg Gran Selezione Villa Rosa 2015, la sua prima annata. Un vino di grande eleganza e complessità, frutto di una ricerca di estrema pulizia e autenticità territoriale

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