N°151 Dicembre

8 Food&Beverage | dicembre 2023 UOMINI&VIGNE PROSECCO Mionetto nella Top 100 di Wine Spectator Per la prima volta Mionetto è entrata a far parte della lista dei 100 migliori vini del magazine statunitense Wine Spectator con il Mionetto Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Luxury Collection. Unica bollicina italiana e unico Prosecco in lista, l’esclusiva etichetta dell’azienda di Conegliano (Tv) è stata inserita nel ristrettissimo club dei migliori vini al mondo, al 51° posto e con una votazione di 90 punti. Inoltre, Mionetto è il marchio di Prosecco con il più alto punteggio nella storia della Top 100 e il terzo Prosecco a essere stato inserito nella lista dal 1988. Gli esperti di Wine Spectator hanno giudicato Mionetto Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Luxury Collection un vino di grande equilibrio, caratterizzato da note di gelsomino e cardamomo e di curcuma che si sviluppa attraverso sentori di granita di arancia rossa, melone, lime e note minerali. Un’ulteriore conferma dell’impegno nell’ambito della qualità che Mionetto persegue da sempre e che testimonia la maestria dei produttori che credono nella cantina: una stretta collaborazione costruita nel tempo che garantisce prodotti di alta qualità. INDAGINI La gente del vino valorizza il territorio Per la prima volta la “gente del vino” mostra il suo volto di custode e valorizzatore del contesto in cui opera. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due metri quadrati di suolo al secondo e invece il 44% di chi ha un’impresa nel vino è in edifici storici e tutti (il 96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le strutture antiche piuttosto che costruirne di nuove. Infatti il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto. Questi dati sono risultati dall’indagine “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” condotto da Marta Galli, direttore operativo Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e presentata a Firenze in occasione del 35° anniversario dell’Associazione nazionale Donne del Vino. “L’indagine ha portato alla luce un aspetto ancora inesplorato dell’attività di chi produce, vende o fa consumare il vino: l’attitudine a conservare l’identità e la cultura locale per usarla nello storytelling delle bottiglie”, ha commentato Donatella Cinelli Colombini, past president nazionale e delegata delle Donne del Vino della Toscana. Il 94% del campione usa la storia locale per contestualizzare i propri vini. Il 44% di chi ha un’impresa utilizza edifici storici e il 49% ha un’opera d’arte in azienda. “Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di sculture di Donatello o affreschi del Ghirlandaio, ma essere custodi di eredità del passato, è comunque importante”, ha concluso Donatella Cinelli Colombini. Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale le Donne del Vino costituiscono un esempio virtuoso da imitare: la maggior parte delle loro aziende (96,9%) produce con vitigni autoctoni i propri vini e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi. Altrettanto plebiscitario (94,5%) è l’utilizzo di materie prime e ricette locali in abbinamento ai vini evidenziando un bisogno di identità. MERCATI Brunello di Montalcino una Docg in equilibrio “Di vino relativo alle annate già commercializzate ce n’è poco, e non è certo una cattiva notizia per le nostre aziende”. Così, in occasione di Benvenuto Brunello, al quale hanno partecipato 118 cantine, il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, ha commentato i dati di Valoritalia aggiornati al 31 ottobre. Secondo l’ente certificatore, a fine ottobre i contrassegni di Stato per il Brunello annata 2018 sono pari a 8,5 milioni di bottiglie su un totale di 10 milioni. Avvio sprint anche per l’attesissima 2019, che entrerà sul mercato in gennaio: le richieste si moltiplicano e sono già state consegnate 2,2 milioni di fascette. Dell’attuale contingente totale di 43 milioni di bottiglie equivalenti in cantina, sono solo 2,9 milioni (il 6,7%) quelle commercializzabili: 1,5 milioni dell’annata 2018 e il resto di annate precedenti. Una Denominazione in equilibrio, con scorte in esaurimento per le annate in commercio.

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