N°152 Febbraio Marzo

51 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 no, Ariel Hagen (una stella Michelin) di Saporium Borgo Santo Pietro, Mirko Cesari dell’Harry’s Bar Sina Villa Medici, Alessandro Liberatore di Le Bistrot di Villa Cora, Stefano Ballarino de Il Verrocchio e l’Oliveto Bistrot di Villa La Massa, Rudy Saderi del Ristorante Giacomo dell’Hotel Il Salviatino. C’è chi ha proposto la versione classica, chi invece ha preferito quella creativa. Ma anche chi ha scelto il Classico talvolta è intervenuto con delle varianti sul tema sostituendo l’uovo sodo con la versione al tegamino cotta su ambo i lati, o con una frittatina profumata di menta, basilico e parmigiano. Chi ha sostituito il pane in cassetta con un pan brioche dove la sua tenue dolcezza si legava benissimo al salato del bacon. E poi si è potuto assaggiare del tenero e gustoso roastbeef anziché il pollo. Fra gli innovativi c’è chi ha puntato sul mare e qui il pollo e il tacchino sono stati sostituiti dal polpo, la cui acqua di cottura è stata utilizzata per realizzare la maionese. Il pesce si è tradotto anche nel salmone piastrato e nel polpo grigliato, ma anche nella seppia e nella tartare di gamberi rossi. Il Club Sandwich è il tramezzino farcito più amato e rivisitato al mondo, ma le sue origini non sono certe: c’è chi dice che sia stato inventato dallo chef dell’Union Club di New York, altre fonti ritengono sia comparso per la prima volta alla fine dell’Ottocento in un circolo per soli uomini, a Saratoga Springs, nel Nord dello Stato di New York, quando i panini erano riservati abitualmente alle signore; per altri ancora il nome trae origine dalla struttura delle carrozze a due piani (come le fette della ricetta) introdotte nel 1895 dalla Pennsylvania Railroad. Quel che è certo è che questo goloso panino, in breve tempo, dall’America ha fatto il giro del mondo. E proprio dall’esperienza di questa manifestazione si è capito che anche in Italia le sue interpretazioni non mancano, grazie al felice incontro con eccellenti materie prime, dal pane alla pancetta, dai pomodori alle uova, dai formaggi alle carni e al pesce. Dall’alto, alcuni degli chef degli alberghi eccellenti di Firenze che hanno partecipato all’evento e i loro tramezzini; c’è chi ha proposto il Club sandwich in versione classica, chi invece ha preferito quella creativa. In alto da sinistra, Alessandro Liberatore di Le Bistrot di Villa Cora, Oscar Severini del Cibreo Ristorante & Cocktail Bar dell’Helvetia&Bristol, Claudio Lopopolo del Relais Le Jardin Hotel Regency. Qui sopra, Stefano Ballarino de Il Verrocchio e l’Oliveto Bistrot di Villa La Massa, a sinistra, ed Emanuele Settei del Ristorante Giacomo dell’Hotel Il Salviatino, a destra. Accanto, Rocco De Santis dell’Osteria Pagliazza & Tower Bar del Brunelleschi Hotel. Qui a sinistra, la proposta vincente del tramezzino classico di Giovanni Cosmai

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