N°152 Febbraio Marzo

56 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 FOCUS “Abbiamo Duemila anni di storia alle spalle, produciamo cinque vini rossi di straordinaria contemporaneità e stiamo lavorando per farne crescere il valore -ha detto Christian Marchesini, presidente del Consorzio Vini Valpolicella ad Amarone Opera Prima dedicato al debutto dell’annata 2019 dell’Amarone della Valpolicella alla Gran Guardia di Verona, a inizio febbraio. Al convegno “Clima, produzione e mercati: la Valpolicella alla prova del cambiamento”, il Consorzio ha voluto interrogarsi sul futuro di una Denominazione giovane, protagonista di una crescita vertiginosa negli ultimi vent’anni. “Abbiamo scelto un approccio più critico che celebrativo per festeggiare la 20a edizione dell’evento dedicato all’Amarone. Come Consorzio crediamo però che il modo migliore per continuare a crescere sia quello di analizzare con serietà e puntualità le sfide che i cambiamenti climatici, le nuove dinamiche di consumo e gli sviluppi sui mercati pongono alla Denominazione”. E, a proposito dell’Amarone, Marchesini ha aggiunto: “Dobbiamo, vogliamo e possiamo fare un Amarone sempre più competitivo e più contemporaneo”. Il Consorzio ha portato avanti in tempi non sospetti incontri con i produttori per capire la direzione da intraprendere e oggi si è arrivati agli 8.600 ettari, così come era stato programmato nel 2010. Come tutti i rossi, anche i vini della Valpolicella fanno i conti con il decremento dei consumi in atto da tempo, confermati da un 2023 negativo, Alla Gran Guardia di Verona è andato in scena Amarone Opera Prima. Un convegno ha fotografato la realtà di questo grande rosso riflettendo sulle sue potenzialità e su come puntare sull’aumento del valore Barbara Amati Foto: 123rf Debutta l’Amarone 2019 austero ed elegante

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