N°152 Febbraio Marzo

59 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 VALENTINA CUBI Morar 2013, l’armonia del lungo affinamento Era il 1970 quando Valentina e Giancarlo Vason rilevarono quella che oggi è l’Azienda agricola Valentina Cubi nella Valle di Fumane, in Valpolicella. E nel 2005 nacquero i primi vini imbottigliati con il proprio marchio. Poi, dal 2010 l’azienda ha iniziato a produrre vini biologici e dal 2014 è completamente certificata. L’obiettivo di questa filosofia produttiva è entrare in sintonia con la natura e lasciare alle generazioni future un ambiente più sano. Corvina, soprattutto, rondinella, corvinone e molinara sono i vitigni autoctoni coltivati nei dieci ettari vitati dai quali nascono etichette come Morar Amarone della Valpolicella Docg biologico. L’azienda effettua lunghe maturazioni e affinamenti e il vino arriva sul mercato dopo diversi anni. Oggi è disponibile l’annata 2013, prodotta con corvina 65%, corvinone 25%, rondinella 10%. L’affinamento avviene in barrique e in botte grande da 30 ettolitri per 36 mesi con maturazione di almeno 24 mesi in bottiglia. Dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati, Morar 2013 ha un profumo intenso, elegante con note di ciliegia matura e finale speziato di cioccolato fondente, sapore equilibrato, asciutto, con tannini eleganti e morbidi; al palato è morbido e armonico, con ampie note fruttate. Morar è prodotto solo nelle migliori annate: la 2015 uscirà al Vinitaly, la 2016 e la 2017 stanno affinando in bottiglia, la 2018 e la 2019 stanno maturando in botte: quest’ultima uscirà fra 4-5 anni. ultimi 20 anni è cresciuto enormemente, secondo solo al Prosecco Doc. La superficie vitata è raddoppiata passando da 4.800 ettari del 1997 a oltre 8 mila ettari del 2020. La quantità di uve messe a riposo è aumentata del 492% in vent’anni. Il reddito a ettaro è passato da poco meno di 5 mila euro del 1993 a superare i 20 mila euro nel 2008 e sopra i 25 mila negli ultimi tre anni. Ha aggiunto Lonardi: “L’Amarone in passato ha soddisfatto una domanda di mercato. I produttori della Valpolicella sono stati tra i più bravi, soprattutto in alcuni mercati, a capire che c’era la necessità di un vino morbido, caldo e piacevole. Questo ha consentito un grande successo volumetrico. Per farlo si è, però, ecceduto con l’appassimento e con la necessità di rincorrere uno stile che questo segmento del mercato richiedeva. Oggi quel segmento non cresce più, quindi dobbiamo cambiare reindirizzando i nostri vini verso un cambiamento in termini di geografie di mercato e di profilazione del consumatore. Per farlo occorre anche un cambio stilistico. I vini commercialmente solidi sono infatti i fine wines, quelli che hanno un profondo legame con il territorio di origine, vini che hanno valori e un wording comunicativo specifico tali da renderli identitari. Occorre pensare a un Amarone che rimetta in equilibrio i suoi fattori produttivi: il metodo (la messa a riposo), il territorio (suolo, vitigni, clima), le persone (produttori, imprese) e la comunicazione. La sfida è complessa, dal volume al valore, e richiede dei cambiamenti: culturali, produttivi, legislativi e comunicativi”. Infine, da un vino modello di leadership di coman- I produttori della Valpolicella sono stati tra i più bravi a capire che, soprattutto in alcuni mercati, c’era la necessità di un vino morbido, caldo e piacevole. E questo ha consentito il grande successo dell’Amarone nel mondo. Sopra, la bottaia e i vigneti dell’azienda Valentina Cubi, a Fumane, completamente certificata biologica, che predilige lunghi affinamenti

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