N°152 Febbraio Marzo

70 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 Non solo in Italia ma in tutto il mondo le case vinicole sono impegnate nella sfida della redditività e nel recupero della marginalità. Nella foto, i vigneti di Cavit, in Trentino, che ha creato un nuovo vino a base di uva schiava, omaggio alla storia e alla tradizione del territorio SPECIALE La diminuzione ha interessato in particolare la Francia, che oggi produce il 50% in meno di vino rosso rispetto all’inizio del secolo, e l’Italia. Le diminuzioni sono state compensate solo in parte da Cile, Argentina, Australia, Stati Uniti e Sudafrica. Ben 7 dei 10 Paesi con la percentuale più elevata di produzione di vino rosso sono extraeuropei. La domanda di vino rosso è diminuita principalmente nei maggiori mercati europei, soprattutto in Germania, Francia, Italia e Spagna a partire dal 2000. Al contrario, in Cina, Stati Uniti, Russia e Brasile si sono osservati tassi di crescita positivi. I Paesi con la maggiore percentuale di consumo di vino rosso non si trovano in Europa, ma in Sud America e in Asia orientale. Al contrario, dal 2000 a livello mondiale domanda e offerta di vino bianco sono cresciute. La produzione è aumentata del 13% nel 2021 rispetto al livello CAVIT Cum Vineis Sclavis 2022, rosso versatile e leggero La linea Trentini Premium di Cavit dedicata all’horeca si arricchisce di una nuova referenza. Cum Vineis Sclavis 2022 Schiava Trentino Doc è la nuova etichetta, un vino rosso che nasce da un importante vitigno autoctono del territorio, la schiava, che fino agli anni ’80 è stato il più coltivato in Trentino e tradizionalmente viene vinificato in rosso. Il nome di questo vino ha origine dall’espressione latina cum vineis sclavis, traducibile letteralmente “con viti schiavizzate”. Il riferimento nasce nel Medioevo e riguarda la forma di coltivazione a filare, innovativa per l’epoca, con cui questa varietà di uva a bacca nera veniva allevata, cioè legando la vite a un supporto fisso, per controllarne e condizionarne lo sviluppo. Per questo motivo la nuova referenza Cum Vineis Sclavis 2022 è un omaggio alla storia e alla tradizione del territorio d’origine in cui Cavit opera con i suoi oltre 5.250 viticoltori riuniti in 11 cantine sociali. “Un vino leggero e di facile approccio grazie al basso contenuto alcolico, perfetto anche nei mesi più caldi e con caratteristiche organolettiche come la freschezza e le note leggermente fruttate che lo rendono molto versatile”, commenta Fabrizio Marinconz, enologo della casa vitivinicola trentina. Le uve di questo vino, 100% schiava, provengono dalle colline vitate della Valle dell’Adige e della Valle dei Laghi, in zone pedecollinari fra i 250 e i 350 metri di altitudine. Dopo un’accurata selezione sono pigiate e vinificate in rosso a temperatura controllata con una macerazione sulle bucce di circa sette giorni. Segue un affinamento in serbatoi di acciaio inox e cemento sulle fecce fini per conservare la fragranza e la freschezza tipiche del vitigno. Dal colore rosso rubino brillante, Cum Vineis Sclavis è caratterizzato da un profumo fragrante e da un timbro fruttato che ricorda la ciliegia e il lampone, il gusto è secco con un sottofondo piacevolmente amarognolo. Adatto in qualsiasi occasione, si coniuga con le aspettative del consumatore moderno, sempre più alla ricerca di vini rossi leggeri e meno complessi: è un vino di facile beva, dagli abbinamenti trasversali. Ben si accompagna con antipasti, formaggi di media stagionatura e salumi come speck e coppa di maiale e, grazie al moderato grado alcolico, è perfetto con primi piatti a base di verdure e le carni bianche.

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