N°152 Febbraio Marzo

72 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 SPECIALE più basso registrato nel 2002, e a partire dal 2013 ha superato la produzione di vino rosso. All’inizio del secolo il bianco rappresentava in media il 46% del totale mondiale, che negli ultimi anni è salita al 49%, anche trainata dal boom del vino spumante. A contribuire maggiormente alla crescita sono stati Italia (grazie al successo planetario del Prosecco), Stati Uniti, Sudafrica e Australia. Invece Francia e Spagna (rispettivamente secondo e terzo produttore di vino bianco a livello mondiale) hanno registrato un andamento stabile dall’inizio del secolo. La crescita della domanda di vino bianco è stata sospinta principalmente da tre mercati importanti per il vino spumante: Stati Uniti, Germania e Regno Unito. L’aumento del consumo in questi Paesi compensa ampiamente il calo generato dai principali Paesi consumatori come Francia e Spagna. Per quanto riguarda i rosati -sempre secondo lo Le analisi di mercato individuano una previsione di crescita dei vini premium che riescano ad esprimere alta qualità, regionalità, reputazione e storytelling. Si inserisce in questo quadro il particolare Valdobbiadene Docg 2017 di Ruggeri, le cui uve provengono dalla pregiata area del Cartizze RUGGERI Ladaltempo 2017, alta espressione del Valdobbiadene Un vino senza regole o schemi. Che vedrà la luce solo quando gli enologi di Casa Ruggeri riterranno sia giunto il momento migliore della sua evoluzione, dopo una lunga permanenza nella profonda quiete della cantina. Perché Ladaltempo, un vino, ma anche un progetto enologico, non uscirà tutti gli anni, e neppure dovrà necessariamente seguire l’ordine cronologico delle vendemmie. Non un’etichetta sempre pronta per il mercato, ma un prodotto da proporre solo quando dimostrerà di avere raggiunto determinate caratteristiche. Ladaltempo, infatti, vuole essere la più elevata espressione del Valdobbiadene Docg secondo Ruggeri. Questa è l’idea dell’azienda che ha acquisito un ruolo sempre più centrale nell’area del Cartizze: oggi vinifica il 12% di tutte le uve di questo prestigioso cru ed è un punto di riferimento per il territorio. Il percorso di Ladaltempo inizia con la scelta di alcune parcelle in posizione privilegiata nella frazione di Santo Stefano. La prima edizione di Ladaltempo, glera con piccole percentuali di vitigni autoctoni quali verdiso, bianchetta e perera, nasce nella vendemmia 2017. La vinificazione è in bianco, in assenza di bucce. Poi il vino ha sostato in vasca fino alla presa di spuma del febbraio 2018 alla quale è seguita una lenta rifermentazione in piccole autoclavi. Fin dal primo sorso Ladaltempo rivela un equilibrio perfetto tra una spiccata morbidezza e una piacevole freschezza e sapidità che si appoggiano su una struttura solida, dando prova di un eccezionale carattere. Il tono è paglierino con riflessi verdolini e il perlage è fine ed elegante. Al naso è caratterizzato da un matrimonio olfattivo tra la frutta bianca e l’albicocca disidratata. Il bouquet fruttato vira su intense percezioni di fichi secchi e pesca bianca aprendosi poi a sentori floreali di gelsomino, tè verde e delicate nuance di camomilla in fiore. In chiusura, note vanigliate e di cipria. Sapido e fresco, ha un finale piacevolmente lungo e insiste su un ampio ventaglio di note di frutta matura. L’etichetta pitch-black con rilievi bronzei è ispirata alle meridiane che hanno rappresentato l’elemento su cui si è sviluppato il progetto Ladaltempo: Paolo e Isabella Bisol, infatti, hanno approfondito l’antico sistema di misurazione del tempo nel territorio di Valdobbiadene per scoprire che la meridiana caratterizza questo paesaggio e ne hanno fatto il simbolo di un vino che può prendersi il suo tempo (wineclub.ruggeri.it).

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