N°152 Febbraio Marzo

73 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 PIANPOLVERE SOPRANO BUSSIA Il potente e armonioso Barolo Docg Riserva 2010 A una manciata di chilometri da Monforte d’Alba, nel cuore della Bussia, il vigneto noto in passato come Pian della Polvere è apprezzatissimo dagli appassionati quanto dai produttori, tanto essere menzionato da Renato Ratti in quello che si può considerare come una bozza preparatoria al lavoro di catalogazione che ha portato alla classificazione di 181 Uga (Unità geografiche aggiuntive) nella zona del Barolo. Una vigna di 9 ettari a corpo unico, condotto in biodinamica per volontà di Rodolfo Migliorini, che subentra come proprietario nel 1998. Nei 3 ettari all’altezza della cascina convivono viti di grignolino, dolcetto, barbera, tipiche di Langa, che Migliorini sovrainnesta a nebbiolo; gli altri 6 li reimpianta ex novo, sempre a nebbiolo. Dopo vent’anni, periodo giusto per consentire al suolo di rigenerarsi, queste uve sono pronte per essere vinificate separatamente e dar vita a un Barolo Docg inedito, prodotto esclusivamente per il mercato italiano, in uscita dopo i 4 anni richiesti dal disciplinare di produzione. La prima annata, prodotta è la 2016. Le uve provenienti dagli altri 3 ettari, da viti vecchie, sono destinate alla versione Riserva, che in un primo tempo vedeva un periodo di affinamento di almeno 7 anni che, con l’annata 2010 -annata di altissima qualità e potenziale evolutivo- passano a 10. Perché un periodo così lungo? La risposta la fornisce il vino stesso, con la sua potenza, la sua energia, la sua stratificazione iodata e più ferrosa, come di mina, e la sua trama tannica fittissima. Un concetto suggestivo, di grande armonia e bellezza che si raggiunge solo con il tempo necessario per liberare tutti i suoni e le ritmiche presenti in un vino probo, primo di vulnerabilità, valoroso per decadi. Un Barolo che insegna il senso dell’attesa e ne restituisce il significato, non definendone, però, i limiti. Un impegno che si deve prendere chi si avvicina a questa icona delle Langhe con la consapevolezza di essere davanti a un Barolo che plasma i suoi fiati con l’affinamento in vetro. Il vigneto, come detto, in biodinamica, prevede l’inerbimento, il sovescio, la confusione sessuale, insediamenti di nidi artificiali e un bacino di acqua sorgiva. Tutte queste pratiche contribuiscono a realizzare un unico grande obiettivo: rispettare la terra e il suo ecosistema. Il nome del vigneto, Pianpolvere Soprano®, è un marchio registrato dagli anni Novanta e l’obiettivo è chiaro: preservare il perimetro del vigneto e la sua naturale attitudine all’invecchiamento al netto della stilistica produttiva. Mutuata, nel tempo, in favore di un maggior impiego delle botti grandi rispetto alle barrique e ai contenitori in cemento. Il nome Pianpolvere Soprano risale alla fine del 1700 quando Napoleone Bonaparte fece costruire, su questo appezzamento, una polveriera. Esposto a sud, sud-ovest, il suolo è di matrice calcarea con strati compatti di marne e arenarie. L’ultimo Barolo Pianpolvere Soprano Bussia Riserva Docg 2011 è di grande carisma, con le sue note di bacche blu e mentolate. Il sorso è puntellato da pixel tannici, finissimi, che anticipano un sorso succoso, con una grande persistenza e una netta salinità nel finale che lo rendono profondo, minerale e avvolgente. Nasce in uno dei vigneti più iconici delle Langhe, dal 1998 di proprietà di Rodolfo Migliorini, un Barolo prodotto in biodinamica da viti vecchie, proposto in versione Riserva con l’annata 2010, profonda e minerale, cui segue la 2011, di grande carisma. Vini distribuiti da Sagna SpA

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