N°152 Febbraio Marzo

75 Food&Beverage | febbraio-marzo 2024 PODERI MELINI Chianti Classico Docg Granaio 2021, fresco e fruttato Ha dato il via al successo del Chianti nel mondo fin dal secolo scorso. È stata la prima cantina in Toscana e tra le prime in Italia ad adottare la vinificazione in selezione dei vigneti più vocati secondo “il principio del cru” (“politica del vigneto”) come massima espressione della qualità. Ed è tra i brand di Chianti più diffuse nel mondo. Sono i primati di Melini, la cantina di Gaggiano posta a trecento metri di altitudine sui colli del Chianti Classico lungo la strada che da Poggibonsi porta a Castellina in Chianti. Qui, tra il 1970 e il 1974, accanto a un nucleo originario molto antico, è stata ricavata nel fianco di una collina una moderna cantina su quattro livelli, concepita per tenere separate le produzioni di ogni singola vigna: tutte le fasi di vinificazione sono svolte con tecniche specifiche seguendo la filosofia della qualità. La cantina possiede 556 ettari, tra Siena e Firenze, con un vigneto che copre un’area di 86 ettari. In questa magnifica proprietà si susseguono poderi dai nomi famosi come Granaio, San Lorenzo, Bonorli, Coltri e Poggio a’ Rosi. La Melini ha una lunga tradizione che risale al 1705, anno della fondazione. Una tradizione imperniata sulla valorizzazione e caratterizzazione del Chianti Classico, la cui storia coincide con quella della cantina, la prima a imporlo a livello internazionale. Nel 1860 Laborel Melini, industrioso viticoltore, adotta come recipiente un nuovo contenitore, il fiasco in vetro temperato con il collo rinforzato, resistente alla pressione del tappo che, garantendo la chiusura stagna, ne facilita la spedizione anche Oltreoceano. Il successo della Melini, e per riflesso del Chianti nel mondo, fu immediato. Oggi di proprietà del Gruppo Italiano Vini, la cantina ha in Alessandro Zanette uno dei più giovani direttori ed enologi del Gruppo. Arrivato nel 2007, inizia fin da subito a seguire la gestione agronomica ed enologica dell’azienda. Il forte legame con il territorio si traduce in etichette come il Chianti Classico Docg Granaio frutto delle uve del podere omonimo che sorge su un poggio a 360 metri sul livello del mare tra Castellina in Chianti e San Donato in Poggio intorno al suggestivo borgo del 1500. I vigneti si alternano al bosco e il suolo è composto da alberese, una marna calcarea. Il sottile strato di suolo obbliga le radici della vite a svilupparsi in profondità nella roccia madre, permettendo alle piante di non andare in sofferenza anche nelle annate più siccitose e donando vini equilibrati dalla gustosa trama tannica. Il Chianti Classico Granaio, la cui prima vendemmia è stata la 1969, tra le etichette più storiche del Chianti Classico, nasce da uve sangiovese e da altre varietà complementari ed è un’autentica espressione di freschezza ed eleganza. La raccolta avviene tra settembre e inizio ottobre seguita da una vinificazione tradizionale in rosso, parte in acciaio e parte in cemento. La fermentazione si svolge con lieviti autoctoni con frequenti rimontaggi all’aria allo scopo di esaltarne il bouquet floreale e l’eleganza. Una parte del vino rimane a contatto con le bucce per alcuni mesi. Dopo la svinatura il vino svolge la fermentazione malolattica in botti da 20 e 40 ettolitri. Granaio 2021 ha un colore rubino brillante, naso intrigante di ciliegia, piccoli frutti rossi e accenni floreali; al palato è verticale, con un’acidità dissetante e una trama tannica complessa e appagante. Nel vigneto che sorge su un poggio tra Castellina in Chianti e San Donato nasce il Chianti Classico Docg Granaio, una delle etichette più storiche della Denominazione. Verticale al palato, ha una trama tannica gustosa

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