N°154 Giugno Luglio

63 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 SPECIALE IO PRQGR GHO YLQR YHGH URVD" 1RQ OR VL SX´ D΍HUPDUH SHU L FRQVXPL FKH VR΍URQR LQ JHQHUDOH qualsiasi sia il colore del vino, ma per l’attenzione dedicata alle diverse nuance in cui sono declinati i URVDWL V® $ WHVWLPRQLDUOR LO ȴRULUH GL LQL]LDWLYH GHGLcate alla tipologia e i premi riscossi dai rosé. Tra i YDUL HYHQWL ª VLJQLȴFDWLYR OȇDEELQDPHQWR FRQ OXVVR e moda nel Quadrilatero dell’haute couture. L’associazione MonteNapoleone district, che riunisce oltre 130 brand attivi nell’area Monte Napoleone, Sant’Andrea, Verri, Santo Spirito, Gesù, Bagutta e San Pietro all’Orto e hotel 5 stelle lusso, ha trasformato all’inizio di maggio il prestigioso quartiere in un giardino. Installazioni aeree composte da sfere di pino traboccanti di rose e vini rosati d’autore, selezionati dai soci del Comitato Grandi Cru d’Italia, sono stati messi in vetrina negli show room dei brand più prestigiosi del mondo in un co-marketing che li associa quali “oggetti del desiderio”. (SSXUH VL UHJLVWUD XQD FHUWD ȵHVVLRQH QHOOD SURGXzione italiana a Denominazione di origine di rosati, a eccezione dell’exploit del Cerasuolo d’Abruzzo e della stabilità dei rosati Cirò, anche se le punte di eccellenza della produzione si fanno notare. Prima della pandemia l’attività di promozione di Rosautoctono, la rete da Nord a Sud di sei Consorzi di tutela di altrettante Doc rosa -Chiaretto di Bardolino, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d’Abruzzo, Castel del Monte e Bombino Nero, Salice Salentino, Cirò- ha senz’altro dato una spinta alla conoscenza o, meglio, all’alfabetizzazione circa i vini del “terzo colore”. Dopo l’arresto forzato a causa del Covid la FRPSDJLQH VL ª VȴODFFLDWD HG ª XQ SHFFDWR DQFKH se non si possono certo attribuire (solo) a questo OH ȵHVVLRQL UHJLVWUDWH GDO &KLDUHWWR GL %DUGROLQR Doc leader per numero di bottiglie prima della pandemia (nel 2023 erano 8,8 milioni di bottiglie, -6% rispetto al 2022), dal Valtenesi (1,4 milioni contro 1,5), rispettivamente sulle sponde veronese e bresciana del Lago di Garda, dal Castel del Monte PLOD HWWROLWUL GDL PLOD GHO H SHUȴQR dal Prosecco Doc Rosé sceso dai 71,6 milioni di bottiglie del 2021 (quota a 11,4% della produzione totale) ai 51,4 nel 2023 (8,3%). “Importante è stato nell’ultimo scorcio di tempo il raddoppio del Cerasuolo d’Abruzzo arrivato a toccare i 9 milioni di bottiglie -sottolinea Carlo Alberto Panont, tra i fondatori di Rosautoctono e direttore della Doc Valtenesi- Complice di questo successo è stata anche la crisi dei rossi decretata dallo spostamento delle preferenze verso vini meno concentrati. L’Abruzzo, con l’introduzione della nuova tipologia rosato nella Doc regionale, ha voluto creare una dicotomia tra le due espressioni enologiche puntando anche su vini rosa di colore più scarico rispetto allo storico Cerasuolo. Quanto alla Puglia, i numeri dei vini rosati a Denominazione di origine continuano a essere esigui a fronte di una vasta SURGX]LRQH GL YLQL D ΖQGLFD]LRQH JHRJUDȴFD &L VL augura che le produzioni rosa pugliesi, intorno ai 30 milioni di bottiglie, possano instradarsi sui binari delle Denominazioni e trovare uno spirito uniforme e SURȴFXR LQ IXWXUR VX XQD PDWULFH FKH YDGD QHOOȇRWWLFD provenzale. La Provenza ha costruito per i suoi vini una nuova immagine, una nuova ‘verità’ che ne ha decretato il successo, sulla base della certezza della Denominazione che dà una forte connotazione ai YLQL QRQ UDJJLXQJLELOH FRQ OH ΖQGLFD]LRQL JHRJUDȴFKH Sulla forza della Denominazione di origine si basa il successo di vini come Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo e Valtenesi”. Tuttavia i nuovi orientamenti di consumo fanno ben sperare. Cresce tra i consumatori la richiesta di vini con grande scorrevolezza e un interessante richiamo al sorso. Vini con alcolicità e corpo moderati e i rosati rispondono a questi requisiti. “Ritengo che nel momento attuale in cui cresce la richiesta di bevande a basso tenore alcolico o addirittura senz’alcol, i rosati, che per la maggior parte hanno una gradazione moderata, potrebbero essere una buona carta da giocare -sottolinea Gianluca Sanso, capo sommelier da Cracco In Galleria, in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano- Quindi ci sono margini di miglioramento, anche se ancora si fa fatica a farli Sulla forza della Denominazione di origine si basa il successo di molti vini in rosa che sono ormai prodotti in tante aree non tradizionalmente produttrici. Prodotti di qualità che hanno un proprio spazio nella ristorazione, spesso suggeriti dal sommelier con un corretto abbinamento Clementina Palese I rosé piacciono. Al lusso, alla moda e, in generale, sono apprezzati per abbinamenti inusuali. Vincono anche dei premi per la loro qualità, ma talvolta questo entusiasmo non si riflette nelle vendite. La produzione dei rosati è in leggera flessione con l’eccezione del Cerasuolo d’Abruzzo Il rosato si fa strada tra bianco e rosso

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==