N°154 Giugno Luglio

69 Food&Beverage | giugno-luglio 2024 La produzione di vini in rosa stimola il potenziale creativo e produttivo di molti vitivinicoltori che in diverse zone d’Italia riescono a produrre dei rosati da vitigni autoctoni molto intriganti anche in blend con varietà internazionali. In alto, i vigneti di Serena Wines nell’area del Prosecco Doc e Docg assaggiando direttamente nelle cantine. “Tuttavia DQFKH XQȇR΍HUWD LQWULJDQWH GL URVDWL SUHFLVD *LXOLDni- deve essere sostenuta da una comunicazione più forte rispetto a quella riservata ai bianchi e ai rossi, per evitare che questi fungano da incudine e martello schiacciandoli. Raramente, infatti, capita di trovare un cliente che faccia esplicita richiesta di un bicchiere di vino rosato, perché abituato a bere principalmente bianco o rosso. È qui che noi sommelier abbiamo quotidianamente la possibilità di proporre una novità magari in virtù anche di un abbinamento particolare. Se noi addetti ai lavori non ci mettiamo in primis in gioco per valorizzare DOFXQH WLSRORJLH GL YLQR GLɝFLOPHQWH VDU¢ LO FOLHQWH a fare il primo passo. “Tra le produzioni in rosa, alcune Denominazioni sono più richieste -commenta Gianluca Sanso- Noi proponiamo quelle che ci piacciono maggiormente, dal Cerasuolo d’Abruzzo ad alcune etichette pugliesi e del Lago di Garda, cercando etichette di nicchia, qualche rarità e alcune stravaganze come un Pinot nero della Transilvania YLQLȴFDWR LQ URVDWR ΖQ FDUWD DEELDPR URVDWL IUHVFKL che ‘girano’ in stagione ed etichette di prestigio da bere dopo un tempo adeguato in cantina, anche se è PROWR GLɝFLOH SURSRUUH URVDWL GL TXDOFKH YHQGHPPLD addietro e la richiesta è davvero minima, perché la loro immagine è molto legata alla freschezza e alla gioventù”. Occorrerebbe, invece, come al solito, imparare dai nostri cugini francesi che ai giovani rosati di 3URYHQ]D DɝDQFDQR &KDPSDJQH URVDWL SL» PDWXUL due esperienze diverse -per abbinamenti in tavola di soddisfazione- ma che hanno alle spalle grande sapienza enologica che è sempre e comunque alla base di un rosato di elevata qualità. SERENA WINES 1881 La vivace intensità del Prosecco Doc Rosé Brut Il Prosecco è il core business di Serena Wines 1881 che lo declina nelle versioni Doc e Docg. L’azienda, situata nel cuore delle bollicine venete a Conegliano (Tv), è tra i primi cinque produttori di Prosecco Doc. Per questo nella sua offerta non può mancare il Prosecco Doc Rosé Brut, un blend di glera all’85% e per il 15% di pinot nero con uve provenienti dalle province di Treviso, Padova, Pordenone, Venezia. Il Prosecco Doc Rosé Brut è un vino dal colore rosa tenue brillante, con un perlage vivace e una spuma persistente. Ha profumi di buona intensità con sentori floreali di fiori bianchi e rossi accompagnati da note di mela, pera e frutta rossa, come fragola e lampone, mentre in bocca risulta fresco, gradevole e molto armonico. In tavola può essere presentato come aperitivo e abbinato agli antipasti o a primi piatti leggeri di pesce. Fondata nel 1881, Serena Wines 1881 conserva una gestione familiare che le ha permesso di mantenersi fedele ai suoi valori di riferimento, primi fra tutti standard qualitativi elevati, trasparenza e un servizio puntuale garantito da un’efficiente rete distributiva su tutto il territorio nazionale. L’azienda si caratterizza per un approccio produttivo sostenibile, per il legame con il territorio e il rispetto della tradizione senza dimenticare la propensione verso l’innovazione.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==