N°154 Giugno Luglio

Anselm Kiefer. Angeli caduti è il titolo della mostra o, meglio, del viaggio evolutivo che il visitatore può compiere a Palazzo Strozzi, a Firenze, fino al 28 luglio. La mostra presenta il percorso dell’artista tedesco, ancora vivente, nato nel seminterrato di un piccolo paese della Foresta Nera nel 1945, sotto i bombardamenti, pochi mesi prima della fine della Seconda Guerra Mondiale. Le macerie sono molto presenti nei lavori di Kiefer e la mostra si apre e chiude proprio con una sua frase sulle distruzioni della guerra: “Le macerie sono come il fiore di una pianta, sono l’apice radioso di un incessante metabolismo, l’inizio di una rinascita”. Nel documentario in 3D Anselm, che il regista Wim Wenders ha presentato al 76° Festival di Cannes, emerge la figura di un artista che “può dipingere ogni cosa e non ha paura di dipingere la vita”, per il quale “il più grande mito è l’uomo stesso” che “cerca la leggerezza perché non vuole vedere la pesantezza, l’abisso” in quanto “se guarda la globalità della storia, sente di essere molto meno di una goccia che si perde nella pioggia, un atomo, quindi, è leggero”. Il percorso artistico è stato ideato con capolavori per lo più creati appositamente per essere installati nelle sale di Palazzo Strozzi e metterne in risalto la struttura architettonica, a partire dalla monumentale creazione, che dà il nome all’esposizione, Engelssturz (Caduta dell’Angelo) del 2022-2023, collocata nel cortile rinascimentale del palazzo che evidenzia la lotta tra il bene e il male quotidianamente vissuta dall’essere umano sia a livello interiore, sia anche, soprattutto in questo periodo, a livello sociale. Ispirata all’Apocalisse, nella parte superiore l’arcangelo Michele si staglia solenne in volo su un fondo oro, chiaro riferimento ai polittici trecenteschi. Il capo delle milizie celesti tiene in una mano la spada, mentre il dito dell’altra indica l’alto a dimostrare che è inviato da Dio a cacciare i demoni. Il mondo celeste è luminoso, invece la parte inferiore dell’opera che ospita gli angeli caduti è scura e caotica e rappresenta il mondo reale, come dimostra l’applicazione di vestiti contemporanei, quali jeans, tute e abiti di marca, forse perché tra loro ci sono gli esseri umani, a cui Kiefer riconosce, però, un valore: quello di cercare di volare e, nonostante la caduta, di ritentare continuamente di farlo, perché, alla fine, “tutti coloro che cadono hanno le ali”. Gli esseri umani, quindi, vivono la dualità tra la loro essenza spirituale e la materialità del loro corpo. In questa prospettiva l’arte per Kiefer è redenzione, perché crea un’illusione di bellezza. In Luzifer, del 2012-2023, l’ala di un aereo fuoriesce dal quadro, è CULTURA&GUSTO A Palazzo Strozzi, a Firenze, il percorso dell’artista tedesco contemporaneo nato nel 1945. Dalle macerie della guerra all’eterna lotta fra il bene e il male vissuta dagli esseri umani Irene Catarella Spirito e materia vivono nelle opere di Kiefer “Angeli caduti” è il titolo del quadro e della mostra dedicata ad Anselm Kiefer. “Engelssturz”, questo il titolo in tedesco, è stato, come altre opere, creato appositamente per le sale di Palazzo Strozzi a Firenze: ispirato all’Apocalisse, raffigura l’arcangelo Michele in lotta contro il male. A fianco, una delle opere caratterizzate dal tema dei girasoli l’ “Hortus Philosophorum” (Il giardino dei filosofi), in cui dall’ombelico di un uomo nasce un girasole come un albero della vita. Nell’altra pagina, la sala dei dipinti irradiati: da non perdere 94 Food&Beverage | giugno-luglio 2024

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