Lunasia e LaMagnolia per la nuova Versilia P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I Mensile • Anno XVI • N°134 Fabbraio-Marzo 2021 SPECIALE Il racconto dei grandi rossi parte dal territorio SFIZIOFOOD Tutti i pregi e il gusto dell’oca in tavola Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI SALVATORE MADONNA Foto Nicola Gnesi
3 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Riaccendiamo le luci La ricerca di brandelli di normalità. Dietro la richiesta di riaprire i ristoranti c’è un imprescindibile fattore economico, ma anche la voglia di tornare a essere quello che eravamo. Nessuno vuole nascondere la realtà. Il virus è subdolo, feroce, va a zig zag con mosse imprevedibili. Le varianti hanno stravolto un quadro che, con l’arrivo del vaccino, sembrava definito. E la scienza, nonostante gli ingenti sforzi, oggi sa poco del Covid 19 per il quale, come dimostra il numero dei morti, non c’è ancora una cura. Gli effetti della campagna vaccinale, sulla quale bisogna spingere al massimo l’acceleratore, li vedremo più avanti, ma non è possibile pensare ad altri mesi passati con le attività chiuse. La montagna ha perso la stagione invernale, il mare si sta giocando la primavera, le città soffrono per lo smart working e il turismo è inesistente. Eppure, in un quadro così desolante emerge la centralità del ristorante nel nostro vivere. Quello che prima davamo per scontato ci manca: mangiare all’aperto, assaggiare piatti e ingredienti che non conosciamo, avventarci su proposte originali, chiacchierare con il patron del ristorante preferito. Tutte queste cose sono anche la nostra vita, parte della nostra cultura, dell’essere italiani. Ma se per noi è leisure, e se non andiamo al ristorante risparmiamo un po’ di soldi anche se la vita è più noiosa, per molti altri è lavoro, esistenza, ragione di vita. Per questo pensiamo che ogni decisione debba essere attentamente valutata con l’obiettivo, che non deve essere di destra o di sinistra, di riaprire il prima possibile dove esistono le condizioni per farlo. Pensiamo anche agli 11,5 miliardi di euro stimati da Coldiretti che equivalgono a vini e cibi non venduti nei ristoranti in questi mesi. Perché dietro ai ristoratori c’è tutta una filiera produttiva, ci sono decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Barack Obama nella sua eccellente autobiografia racconta che nessuno dei problemi che finivano sulla sua scrivania aveva una soluzione chiara al 100%. Al contrario, c’era il 70% di probabilità che non agire avrebbe comportato un disastro, il 55% che facendo qualcosa si sarebbe potuto risolvere il problema (con zero probabilità che andasse tutto come previsto), il 30% che la decisione non avrebbe funzionato e il 15% che addirittura peggiorasse il problema. Questo significa che l’arte del decidere è molto complessa e che è troppo facile cavarsela dicendo “Riapriamo tutto” infischiandosene delle condizioni del territorio, o “Chiudiamo tutto”, infischiandosene dell’economia in discesa rapida. Però è vero che, da quando tutta questa brutta storia è iniziata, durante la prima ondata che ha colpito soprattutto il Nord, si è chiuso tutto senza differenziare le zone neanche nei tempi di uscita dall’emergenza, e poi in questi mesi si è pensato di graduare le chiusure a seconda dell’impatto della pandemia con decisioni improvvise che non hanno minimamente tenuto conto delle esigenze del mondo del turismo, della vita di albergatori e ristoratori. Ci sono voluti mesi per concedere il palliativo delle seconde case e poche ore per decidere di chiudere gli impianti da sci quando tutto era pronto per dare il via a una parvenza di stagione. E per chiudere anche la domenica di San Valentino ristoranti che avevano già raccolto centinaia di prenotazioni. E poi diciamolo: non si capisce perché, nelle regioni a minor rischio, se i ristoranti rimangono aperti a mezzogiorno, con le dovute cautele, non possano esserlo anche alla sera. Ci vuole rispetto e soprattutto impegno. Da parte dei ristoratori che devono rispettare e fare rispettare le regole e da parte dei clienti che devono essere consapevoli che un comportamento adeguato aiuta tutti, in primo luogo loro stessi. Il primo obiettivo del governo, però, deve essere riaprire, non chiudere, e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per farlo. Compresi i ristori. Vogliamo vedere le vetrine di negozi, ristoranti, bar, alberghi illuminate. Riaccendiamo le luci. Dietro la richiesta di riaprire i ristoranti c’è un imprescindibile fattore economico, ma anche la voglia di tornare a essere quello che eravamo, un desiderio di normalità nel quale emerge la centralità del ristorante nel nostro vivere
4 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 SOMMARIO 3 EDITORIALE Riaccendiamo le luci Barbara Amati 11 SARDEGNA Il debutto de La Contralta Barbara Amati 14 VERMENTINO Etichetta d’artista per La Pettegola Barbara Amati 17 CONSORZI Iniziative e progetti per la Romagna Barbara Amati 23 OSTERIE Il ricettario della nonna al Bucavino Bibi Monti 29 BUONRICORDO Sei newentry per ripartire Bibi Monti 36 COVERSTORY SalvatoreMadonnae laVersiliastellata Barbara Amati 42 INDAGINI Nel mood pandemico il vino è libertà Clementina Palese 44 SALMONI King Ora, eccellenza per la ristorazione Barbara Amati 48 RISTORANTI Campamac, bollito e carne dry aged Carla Pacelli 50 BREXIT L’accordo non risolve i problemi Francesco Torlaschi 52 PROSECCO Focus sul ConeglianoValdobbiadene Clementina Palese 54 IMPRENDITORI CiroAmodio, così si batte lapandemia Federica Belvedere 56 SPECIALE I grandi rossi identitari del territorio Clementina Palese Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Paolo Becarelli, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Jerry Bortolan, Luigi Caricato, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Francesco Colombera, Antonio Devetag, Giulia Marcucci, Beba Marsano, Gianna Melis, Gianni Mercatali, Carla Pacelli, Clementina Palese, Alex Pietrogiacomi, Max Rella, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Adam Barker, Alberto Bernasconi, Ag Goblin, Marco Antinori, Gabriele Basilico, Mikael Benard, Paolo Biava, Alberto Blasetti, Paolo BistiLuconi, Sophie Boursier, James Bort, Robero Bosi, Roberto Bragotto, Brambilla&Serrani, Nicolò Brunelli, Claudia Calegari, Paolo Castiglioni, Stefano Delia, Roberto Cifarelli, Giuseppe Di Mauro, Fanny Dussol, Davide Dutto, Damiano Enrico, Foto Ennevi, Fabio Gandino, Nicola Gnesi, Alessandro Gruzza, Alessandra Farinelli, Andrea Federici, A. Ghirelli, HB2 Studio, Joloyot, Krys Alex@ unsplash, Lauro Lenzoni, Julie Lomont, Matteo Lonati, Ph Malgarini, Elisia Menduni, Susi Mezzanotte, Sandro Michahelles, Francesco Mion, Andrea Moretti, Christopher Morron, Hannes Niederkofler, Marko Ocepek, Paolo Pansini, Photo Santi Caleca, Beatrice Pilotto, Max Rella, Luca Rotondo, Paul Red Photography, Marco Scarpa, Paolo Pansini, Marco Parisi, Federica Santeusanio, Andrea Savelli, Aurora Scotto di Minico, Luisa Valieri, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Jacopo Ventura, Gabriele Zanon Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica e impaginazione Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Stampa Tiber Spa - via Volta 179 25124 Brescia Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Mercoledì 3 Marzo Abbonamento Italia 10 numeri € 30
5 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 66 RAPPORTI Dop economy pre covid in salute Francesco Torlaschi 68 NAPOLI Innovative, la nuova cucina dimare Federica Belvedere 70 VALLE D’AOSTA Chalet e cucina al Coeur Des Neiges Elena Bianco 72 TRENTINO I sapori della Val Rendena Rossella Cerulli 76 PRODOTTI Sempre ottimo l’eclettico radicchio Gio Pirovano 80 RISTOCINEMA Metti una sera a cena conMegRyan Baba Marsano 84 SFIZIOFOOD Il pregio dell’oca in tavola Elena Bianco 90 LOCALI CassoeulaeorecchiettealBarMilano Manuela Caspani 92 QUARTIERI ALTI La cucina bistellata del Brunelleschi Giulia Marcucci 94 CULTURA E GUSTO VanGogh, ungenio da riscoprire Irene Catarella ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 18 Novità da stappare 20 Food Valley 30 Lodge & Spa 32 Business News 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 34 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 98 Buona lettura Direttore Responsabile Barbara Amati Redazione via Carlo Poerio 2 20129 Milano tel. 02.47787220 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 30 aprile 2021 134 FEBBRAIO-MARZO2021 ANNO XVI Lunasia e LaMagnolia per la nuova Versilia P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I Mensile • Anno XVI • N°134 Fabbraio-Marzo 2021 SPECIALE Il racconto dei grandi rossi parte dal territorio SFIZIOFOOD Tutti i pregi e il gusto dell’oca in tavola Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI SALVATORE MADONNA Foto Nicola Gnesi 01-43_FeB_134.indd 1 01/03/21 17:32
6 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 … Chef Luigi Salomone Re Santi e Leoni Nola (Na) A casa tua chi cucina? Mia moglie Il tuo piatto preferito? Spaghetti alle vongole La ricetta che ami di più cucinare? Zuppa di pesce Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Crudo di pesce e bollicine La ricetta per conquistare è... Tagliatelle al caffè gamberi e agrumi La tua cucina in una parola... Dilettevole Il piatto che ti ha sorpreso di più? Testa di merluzzo glassata con salsa di formiche di René Redzepi al Noma di Copenaghen Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Berties Bistrot a Nola Da quale collega vorresti andare a cena? Da Mauro Uliassi Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Per Alfonso Iaccarino Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con il Lighthouse Fullerton Singapore Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Per Will Smith Se non avessi fatto il cuoco... Avrei fatto l’avvocato Hai un budget illimitato: un ristorante a... Singapore Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Ad Angelo Carannante del Caracòl Gourmet a Bacoli (Na) Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi … Chef Alessandro Rossi Gabbiano 3.0 Marina di Grosseto (Gr) A casa tua chi cucina? Chiaramente io, i fornelli sono miei Il tuo piatto preferito? I pomodori ripieni di nonna La ricetta che ami di più cucinare? La pasta al pomodoro Una cenetta in pace: cosa ti prepari? La pasta al pomodoro come piace a me… La ricetta per conquistare è... Uno spaghetto alle vongole. Un dolce e una buona bottiglia di vino: funziona! La tua cucina in una parola... Avvolgente Il piatto che ti ha sorpreso di più? Il pollo con gli asparagi di Stefano Baiocco Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Dall’amico e collega Maurizio Bardotti in qualsiasi ristorante sia Da quale collega vorresti andare a cena? Da Michelangelo Mammoliti de La Madernassa Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Senza ombra di dubbio per Stefano Baiocco Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Sempre con Baiocco Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Per il grande tennista Roger Federer Se non avessi fatto il cuoco... Avrei studiato Economia Hai un budget illimitato: un ristorante a... Di sicuro in Italia anche se non saprei dove Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Direi a nessuno, ognuno lavoro a modo suo a cura di Carla Pacelli CHEZ…
8 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 UOMINI&VIGNE ALTO ADIGE Cotarella al fianco di Cantina Valle Isarco Festeggerà i 60 anni della sua fondazione, con un nuovo progetto e un nuovo logo la Cantina Valle Isarco, la più giovane cooperativa dell’Alto Adige che riunisce 135 soci che coltivano 150 ettari di vigneti, da Bolzano fino a Sud di Bressanone. “La Valle Isarco è un luogo magico -dice il presidente Peter Baumgartner in una diretta on line- Abbiamo una varietà di microclimi e di vitigni molto interessante, distribuita su pendii aspri e versanti scoscesi, difficili da coltivare, con terreni leggeri e poveri, pietrischi di origini glaciale e sedimenti fluviali, con basse rese”. Qui nascono vini fini ed eleganti, freschi, sapidi, minerali, con profumi inediti rispetto ai cugini di altre zone dell’Alto Adige. “Il 98% della produzione di Cantina Valle Isarco è dedicata ai vini bianchi: primeggia il Kerner affiancato da Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Müller Thurgau -spiega il direttore generale Armin Gratl- Ogni anno vengono prodotte 950 mila bottiglie, per un totale di 28 etichette, la cui punta di diamante è rappresentata dalla selezione Aristos e dalle edizioni limitate Sabiona di Kerner e Sylvaner”. Ed è proprio sulle selezioni che si è iniziato un lavoro di valorizzazione chiamando un enologo di grande esperienza come Riccardo Cotarella, che collaborerà con l’enologo della cantina Hannes Munter e firmerà i vini a partire dalla vendemmia 2020. Cotarella ha accettato la sfida: “La Valle Isarco è forse l’area vitivinicola meno conosciuta dell’Alto Adige, ma con grandi potenzialità. La ritengo una zona estrema in molti sensi, e unica, nel territorio, nei vitigni, nella mentalità di produzione, nella voglia di migliorarsi. A 72 anni bisogna avere motivazioni interessanti e qui le ho trovate, in questa cantina ci sono gli ingredienti per poter mettere in campo un’entusiasmante collaborazione”. La degustazione del Kerner Aristos e del Sylvaner Aristos, del Kerner Sabiona e del Sylvaner Sabiona ha dimostrato che questi vini sono già ottimi, ma, come afferma Cotarella, “esistono le condizioni per riuscire a produrre il vino migliore della valle, rendendolo ancora più speciale. Quindi dobbiamo cercare dei margini di miglioramento e produrre vini importanti, oltre che beverini”. NOMINE Giovanni Pinna guida Sella & Mosca Giovanni Pinna è stato nominato direttore generale di Sella &Mosca, la tenuta sarda del Gruppo Terra Moretti Vino. Docente di Enologia all’Università di Sassari, attualmente vicepresidente dell’Associazione enologi Sardegna e presidente del Consorzio del Vermentino di Sardegna, Pinna è l’uomo scelto per continuare il lavoro di rinnovamento dell’azienda portato avanti dalla famiglia Moretti dal 2016, anno dell’acquisizione. “Giovanni Pinna è la persona giusta a cui affidare questo incarico. È da 20 anni in azienda, gestisce il personale di cantina e di campagna, è agronomo ed enologo, ha quindi le competenze, l’esperienza e le doti umane necessarie per espletare al meglio l’incarico”, afferma FrancescaMoretti, presidente del Gruppo. Pinna ha una conoscenza a 360° di tutte le problematiche inerenti alla conduzione della cantina e ha dedicato particolare attenzione anche alla ripartizione e alla distribuzione dei compiti in relazione ai programmi di produzione e alla sperimentazione. ANNIVERSARI Limited edition Magnum per i 70 anni di Cavit In occasione del 70° anniversario della fondazione, Cavit ha realizzato una limited edition molto speciale: 4 Vicariati Trentino Superiore Doc Rosso 2017 Magnum. Una produzione esclusiva di cui sono state realizzate solo 600 bottiglie numerate da 1,5 litri. Nato a metà degli anni Sessanta, 4 Vicariati è un vino di grande pregio e un simbolo della qualità che da sempre contraddistingue la Cantina trentina. Il nome di questo “rosso bordolese” deriva dalla zona omonima dei Quattro Vicariati, compresa fra i comuni di Ala, Avio, Brentonico e Mori in Vallagarina, particolarmente vocata per i rossi. Un vino sapido e morbido che nasce dall’unione di Merlot, Cabernet Sauvignon integrati in piccola parte da Cabernet Franc, e che regala sensazioni di prugna, mora e tabacco. Al gusto evidenzia un grande equilibrio con note di peperone verde e piccoli frutti rossi maturi. La Limited edition è caratterizzata dalla rivisitazione dell’etichetta storica di cui riporta loghi e testi originali insieme a una stilizzazione grafica della zona d’origine del vino. La linea è indirizzata alle enoteche.
9 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 BILANCI L’evoluzione sostenibile e condivisa di Banfi Banfi ha pubblicato la quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità relativo all’esercizio 2019. “Lo scorso anno, con la presentazione del Bilancio di Sostenibilità 2018, è iniziato un percorso di evoluzione sostenibile, per una crescita comune e condivisa con l’intero territorio -spiega Remo Grassi, presidente di Banfi Società Agricola- Il Bilancio di Sostenibilità è uno strumento fondamentale per la valorizzazione del territorio: questo è quanto emerso nella tavola rotonda organizzata per l’occasione. Un percorso di condivisione che continuerà, senza dubbio, nei prossimi anni”. Enrico Viglierchio, direttore generale di Banfi, commenta: “Abbiamo chiuso un anno particolarmente difficile, che ha cambiato i nostri abituali ritmi e ci ha messo di fronte a nuove sfide e a un futuro incerto. Oggi, più che mai, siamo convinti che il nostro impegno per la sostenibilità sia fondamentale e che ogni singola, anche se piccola, azione, possa contribuire allo sviluppo di un futuro sostenibile”. CONSORZI Kofler presidente dei vini altoatesini Cambio al vertice per il Consorzio Vini Alto Adige. Andreas Kofler è il nuovo presidente del Consorzio e succede a Maximilian Niedermayr. Martin Foradori, della Tenuta J. Hofstätter di Termeno, è stato confermato vicepresidente. Kofler non è solo frutticoltore e viticoltore a Cortaccia, ma anche docente alla scuola professionale Laimburg e da sette anni gestisce la Cantina Kurtatsch in qualità di presidente. Per tre anni, inoltre, ha presieduto il Consorzio delle Cantine Altoatesine ed è membro del Cda del Consorzio Vini da sei anni. Oltre al superamento della crisi causata alla pandemia, quali priorità per i prossimi anni Kofler indica la definizione e l’ulteriore sviluppo delle delimitazioni territoriali e un rafforzamento delle vendite grazie a un ulteriore miglioramento dell’immagine del vino dell’Alto Adige. “Ciò include anche un’ulteriore messa a fuoco dell’identità del vino altoatesino, nonché il consolidamento del nostro ruolo di produttori di vini rossi di pregio e di migliore regione d’Italia per i vini bianchi”. IDENTITÀ La brand identity del Lambrusco Il 2021 inizia all’insegna delle novità per il Consorzio Tutela Lambrusco, la nuova realtà che, a partire dal 1° gennaio, ha preso il posto dei tre precedenti enti di tutela. Alla presidenza è stato nominato Claudio Biondi, mentre Davide Frascari è il vicepresidente. È stata presentata anche la nuova identità visiva del Consorzio. “Volevamo che la brand identity riuscisse a fondere insieme alcuni elementi essenziali dei nostri territori e dei nostri vini -spiega Claudio Biondi- Dalle tonalità di colore che il Lambrusco assume a seconda delle tante anime di quest’uva, che virano dal rosa chiaro, al rubino fino al porpora, a quelle che richiamano i caratteristici piccoli frutti rossi, il cui aroma è uno dei fattori identificativi delle nostre bolle”. Il capolettera “L”, l’iniziale di Lambrusco, èposizionatoall’internodel nuovobrand dalla forma sinusoidale: una forma che vuole richiamare il movimento brioso delle bollicine. EVENTI Anteprima in digitale per i vini della Valpolicella No ad Anteprima Amarone nel 2021, sì alla Valpolicella del vino in formato digital. È la scelta, dettata dalla pandemia, del Consorzio tutela vini Valpolicella che ha deciso di rimandare al 2022 la propria Anteprima dedicata all’annata 2017, ma allo stesso tempo di rilanciare l’attenzione sul territorio con un evento online multicanale. Cento stakeholder, di cui 80 esteri, ma anche 1.200 campioni di Amarone, Valpolicella e Ripasso che sono decollati verso 25 Paesi: dagli Emirati Arabi a Hong Kong, dalla Russia agli Stati Uniti. Questi i dati della Valpolicella annual conference, l’evento totalmente digitale del Consorzio di tutela che si è svolto il 26 e 27 febbraio. “Un format tanto smart quanto efficace -sottolinea il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, ChristianMarchesini- che ha visto la Denominazione veronese fare da apripista a un concept innovativo, multicanale e di servizio in gradodi collegare contemporaneamente produttori, buyer e operatori esteri e stampa nazionale e internazionale. Tra i punti di forza del progetto non solo i contenuti di filiera, ma soprattutto i digital tasting rigorosamente live dei tre principali vini espressione del territorio e dell’elevata qualità raggiunta dalle cantine della Valpolicella”.
10 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 METODO CLASSICO Giannitessari rinnova il naming delle etichette Giannitessari rinnova il naming della produzione di Lessini DurelloMetodoClassico. Lessini DurelloBrut, Lessini Durello Riserva Extra Brut, Lessini Durello Riserva Dosaggio Zero sostituiscono le tre etichette 36 Mesi, 60 Mesi e 120 Mesi. La linea di metodo Classico da uva durella in purezza dei Monti Lessini, finora contraddistinta dal tempo di affinamento sui lieviti, ora riporta l’attenzione sulla Denominazione, il dosaggio zuccherino e l’annata. Dal 2013 l’azienda di Roncà (Vr) ha utilizzato i numeri in etichetta con riferimento ai mesi di affinamento sui lieviti comunicando le potenzialità del DurelloMetodo Classico attraverso la sua capacità di sfidare il tempo. “Oggi i nostri Lessini Durello continuano a riposare sui lieviti per almeno tre anni, ma vogliamo avere la libertà di farli uscire quando lo riteniamo opportuno, ossia una volta che hanno raggiunto la loro migliore espressione”, spiega il produttore. UOMINI&VIGNE CELEBRAZIONI Arrrrrrrdbeg! una Limited edition perMickey Heads Per commemorare il ritiro, a fine 2020, del suo storico Distillery manager, Mickey Heads, Ardbeg lancia Arrrrrrrdbeg!, una Limited edition che celebra i 13 anni passati al timone della distilleria. Alla guida di Ardbeg dal 2007, Heads ha fatto conquistare ad Ardbeg il titolo di Distilleria dell’Anno all’International Whisky Competition tre volte di seguito ed è stato nominato Distillery Manager of the Year nel 2014. Disponibile solo per i membri dell’Ardbeg Committee, Arrrrrrdbeg! è il primo whisky della distilleria a essere invecchiato completamente in botti ex-rye. Ha un colore paglierino e aromi di banana affumicata e pera che si trasformano in sentori di pane di segale, toffee dolce alla vaniglia e brezza delicata d’anice. Con una spruzzata d’acqua, si avvertono sentori di limone agrumato e lime, mentre le note rinfrescanti di sorbetto e pasta dolce salgono in primo piano. In bocca rimanda a una sensazione speziata, sapori fruttati, come melone e kiwi, note di anice, accompagnate da note di toffee affumicato e a un lontano accenno di biscotti. Il finale è lungo e persistente. L’etichetta, creata da Butcher Billy, artista e grafico brasiliano, raffigura Heads come un lupo di mare. NOMINE Sartor di Ruffino per Wine in Moderation Sandro Sartor, general manager di Ruffino, è stato eletto alla presidenza di Wine in Moderation, l’associazione con sede a Bruxelles che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile. “Non mi sorprende vedere l’Italia alla guida di questo programma -dice Sartor- Non solo siamo il primo Paese produttore di vino, che è parte integrante della nostra cultura da oltre duemila anni, ma il vino è anche un prodotto radicato nella dieta mediterranea. E non potrebbe essere così, se non avessimo un approccio moderato e responsabile già nel nostro Dna. Il vino significa qualità della vita che può essere apprezzata pienamente nella moderazione e nel vivere di gusto, ciò in cui noi di Ruffino crediamo fermamente e per cui ci impegniamo quotidianamente”. La difesa della cultura del vino, dalla produzione responsabile al consumo responsabile, attraverso una gestione sostenibile, sono i pilastri che contraddistinguono la filosofia produttiva di Ruffino e che si concretizzano in iniziative e progetti. MERCATI Nero d’Avola e Grillo i top della Doc Sicilia Ibuoni risultati del Nero d’Avola e del Grillo consentono al Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia di chiudere il 2020 con un risultato soddisfacente: sono 90.594.310 le bottiglie prodotte contro le 95.640.634 dell’anno precedente. Un dato che conferma il recupero della quantità di imbottigliato dell’ultimo semestre che, in un panorama mondiale in difficoltà, ha consentito ai vini della Doc Sicilia di subire un calo limitato al 5% della produzione rispetto a quella del 2019. Nel 2020, come dice il presidente Antonio Rallo, “la Doc Sicilia ha potenziato le proprie attività di promozione privilegiando in primo luogo quei Paesi dove i consumi sono rimasti stabili come gli Usa, il Canada, la Germania, e dove sono previsti margini di crescita. Poi ha puntato ad altri mercati, come quello della Cina, dove i segnali sono incoraggianti”. In collaborazione con Ice Pechino nel 2020 si sono tenute sei masterclass di approfondimento dei vini Doc Sicilia nelle città di Shenyang, Chongqing e Pechino. È in calendario in marzo a Tianjin una quarta tappa con due masterclass.
11 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 Una Sardegna contemporanea, attraversata dai venti, rosa al tramonto per il colore dei graniti e abbracciata dal turchese del mare. Ritmi lenti ma consapevoli, quelli della Gallura, zona di sugherete sconfinate. È qui che si trova La Contralta, una piccola spiaggia adiacente a uno dei vigneti dell’omonima tenuta che ha dato il nome all’azienda vitivinicola, tra le più recenti nate sull’isola e concentrata esclusivamente sui vitigni autoctoni: vermentino, cannonau e carignano. Unprogetto curatonei minimi particolari, fin dall’impianto dei vigneti che sorgono su una terra quasi intatta, arcaica. Ledue animede LaContralta sonoRobertoGariup, giovane winemaker friulano trasferito in Sardegna per amore, e Nicola Dettori, responsabile finanziario. Per ora sono sette gli ettari di vigneto a coltivazione biologica in due poderi, a Enas e a Palau. Sui terreni vergini di Palau è stato scelto l’impianto ad alberello per vermentino, cannonau e anche per le varietà locali minori che seguiranno in futuro. L’alta densità di impianto -diecimila piante per ettaro- e il fusto basso, consentono una resa limitata e di eccezionale qualità. A oggi sono due le etichette prodotte, nate nella vendemmia 2019: Fiore del Sasso, Vermentino di Gallura Docg Superiore, e L’Ora Grande, Cannonau di Sardegna Doc Rosso. Il primo è un Vermentino di Gallura in purezza che racchiude tutti i profumi della macchia mediterranea, il secondo è un Cannonau caldo, avvolgente e leggermente tannico. Vini fini ed eleganti, che raccontano una Sardegna diversa: “Da friulano, mi reputo un bianchista e quindi cerco la tipicità del Vermentino -dice Roberto Gariup, Amministratore delegato dell’azienda- Credo molto nelle fermentazioni spontanee e nei lunghi affinamenti e giocherò con diversi contenitori, dalle anfore in terracotta ai vari tipi di legno con diverse tostature, per tirare fuori al meglio il Vermentino. Per il Cannonau l’obiettivo è valorizzare quello gallurese che è diverso da tutti gli altri, più leggero e fruttato, di maggior beva, meno austero”. Gariup sottolinea di voler lasciare ai vini tutto il tempo per maturare e farli uscire dalla cantina solo a pienamaturazione. “I vini devono essere essenziali, eleganti, di grande bevibilità e longevi”, aggiunge. E l’essenzialità contraddistingue tutto il progetto in via di sviluppo a La Contralta, dal logo minimalista alla guest house che verrà: “Nonsi deveessere troppodistratti dai comfort, occorre stare in contatto con se stessi e questo luogo lo permetterà”. A Enas è in costruzione la nuova cantina, affidata allo studio Conzinu-Desteghene di Olbia. Per la struttura è stato realizzato un nucleo dove forma e funzione si integrano per andare incontro alle esigenze di lavoro e di accoglienza e la cantina segue la naturale pendenza del terreno integrandosi con le linee del paesaggio. Nella Gallura più affascinante questa azienda si presenta con due vitigni tipici in purezza, vermentino e cannonau: il primo racchiude i profumi della macchia mediterranea, il secondo è caldo e avvolgente Fiore del Sasso e L’Ora Grande così debutta La Contralta Barbara Amati SARDEGNA Di proprietà di Roberto Gariup, enologo friulano, e di Nicola Dettori, responsabile finanziario, La Contralta è nata da un progetto curato nei minimi particolari. I vini che entrano ora sul mercato sono fini ed eleganti, caratteristici e contemporanei al tempo stesso
12 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 PROMOZIONE Adotta una vite delle Docg dell’Irpinia “Adotta una vite” è il progetto di Vitigni Irpini che permette, tramite il sito www.vitigniirpini.com, di adottare una pianta con i suoi grappoli, seguendo passo dopo passo le diverse fasi della crescita e della produzione fino all’imbottigliamento, e ricevere a casa il “proprio” vino. È questo il cuore del progetto enoturistico di adozione a distanza che approda in una delle zone vitivinicole più pregiate d’Italia: l’Irpinia, con le sue tre storiche Docg, Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Vitigni Irpini è un progetto di promozione turistica del territorio, ma anche un wine shop e un portale dove poter degustare online i vini con i produttori. L’Irpinia è la prima zona del Sud Italia ad aver ottenuto la Docg: nel 1993 con il Taurasi, nel 2003 con Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Ancora oggi è l’unica area meridionale a vantare tre Docg. UOMINI&VIGNE NOMINE Di Fabiodirettoregenerale di Cantina Tollo Cantina Tollo chiude l’esercizio 2019-2020 con la redistribuzione di oltre 20 milioni di euro tra valore del conferimento dei soci, redistribuzione e indotto delle aziende locali. E nomina Andrea Di Fabio direttore generale. La nuova carica si è resa necessaria alla luce della costante crescita della realtà teatina. Figura di riferimento di Cantina Tollo, Di Fabio mantiene anche la posizione di direttore commerciale e marketing che ricopre da sei anni; in precedenza era stato direttore amministrativo del Gruppo abruzzese. Fra i risultati positivi da segnalare il trend dei vini biologici che segnano una crescita a valore del 20% e a volume del 19%. La quota di vino biologico in bottiglia raggiunge ormai il 9% del fatturato complessivo della Cantina. DISTILLATI Malfy, il gin agrumato della Costiera Amalfitana Malfy è un gin dalla forte personalità in cui si esaltano i suoi aromi agrumati. Il nome è un tributo alla Costiera Amalfitana, dove nel 1055 alcuni monaci, per motivi medicinali, crearono l’antesignano del moderno gin immergendo bacche di ginepro nell’alcol. Perfetto per un Malfy&Tonic o un signature cocktail dal twist agrumato, Malfy è disponibile in quattro declinazioni: oltre alla versione originale, il rinfrescante Malfy con limone, il vibrante Malfy con arancia rossa di Sicilia e il sofisticato Malfy Gin Rosa, con pompelmo rosa siciliano. Con l’acquisto di una bottiglia, è in omaggio un visore Vr in cartotecnica per immergersi in limonaie sospese tra cielo e mare, curiosare nelle botteghe artigiane, fare un giro in auto lungo la costa, godersi un tramonto mozzafiato da una terrazza panoramica e imparare a preparare il Malfy&Tonic perfetto. ONAV Con #Vinodentro il vino è online Nasce #Vinodentro, il primo corso di conoscenza enologica esclusivamente in modalità on line. Il format permette di imparare senza vincoli di orari e spostamenti, seguendo il corso da casa. Organizzato da Onav, Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, #Vinodentro prevede 21 lezioni per poter acquisire il titolo di Wine Connoisseur. Di queste, 15 sono teoriche e asincrone, quindi disponibili in modalità e-learning quando si desidera, una in modalità mista e cinque invece sono in diretta e prevedono l’assaggio di vini, guidati da un docente tutor personale. Assaggio reso possibile grazie all’invio di un kit con una selezione di 20 bottiglie da 50 millilitri più una in formato commerciale, spedite a casa. Con due lezioni integrative in presenza e un esame finale, i partecipanti potranno acquisire anche il titolo di Assaggiatore Onav. Il corso vedrà alternarsi 11 docenti selezionati tra i più importanti nomi della ricerca e della formazione: professori universitari, consulenti enologi e viticoli, esperti e maestri assaggiatori.
14 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 Il volto di una ragazza e un uccellino che si fronteggiano e si parlano: è un’etichetta altamente comunicativa, colorata e divertente, quella che veste il Vermentino La Pettegola di Banfi Limited edition 2021, un progetto giunto alla quarta edizione. Prodotto dal 2012, questo bianco si presenta da quattro anni anche in questa versione (solo 15 mila bottiglie) con l’etichetta reinterpretata da un artista. Un sodalizio con il design che, di anno in anno, si rafforza grazie a collaborazioni con artisti di fama internazionale: Alessandro Baronciani nel 2018, Ale Giorgini nel 2019, Riccardo Guasco nel 2020. Quest’anno, per la prima volta, La Pettegola Limited edition è stata vestita da una giovane donna, Elena Salmistraro, nota designer e artista di Milano i cui lavori sono stati più volte premiati. L’attenzione al dettaglio, l’armonia delle forme e lo stile poetico caratterizzano le sue creazioni, commistione tra arte e design. “Un’etichetta onirica -sottolinea Laura Scafetta, marketing manager di Banfi- La pettegola spesso ci riporta alla mente il gossip al femminile, ma la pettegola è anche un uccellino che vive lungo la costa della Maremma e l’artista ha proprio giocato su questa ambivalenza del significato del nome per reinterpretare l’etichetta”. “La Pettegola per Banfi è il nome spiritoso e divertente di un uccellino che ho immaginato essere furbo e canterino -spiega Elena Salmistraro- Per questo mi sono divertita a raffigurare una ragazza giovane e colorata ma dall’aspetto riflessivo, completamente immersa nell’ascoltare il canto allegro e festoso della Pettegola. I colori vivaci e le forme rigide, elementi tipici del mio linguaggio artistico, esaltano l’atmosfera gioviale e di convivialità che caratterizza il momento dell’assaggio”. L’artista, alla presentazione online della sua opera, ha ricordato che il processo creativo l’ha assorbita per tre mesi: il risultato è un’etichetta da vedere e da toccare. Non è, infatti, un lavoro statico, perché è una stampa tridimensionale con linee in rilievo e contrasti di lucidi e opachi che fa scoprire, a livello tattile, qualcosa di nuovo. Un’etichetta contemporanea, che gira intorno alla bottiglia e che offre anche qualcosa in più: grazie all’app Banfi Experience, inquadrando l’etichetta l’illustrazione prende vita, la scia del pettegolezzo arriva all’orecchio della ragazza e poi all’uccellino che cinguetta; la ragazza, prima immobile, prende vita e sorride quando l’uccellino inizia a cantare. La designer Elena Salmistraro firma la quarta edizione del progetto artistico di Banfi dedicato al suo Vermentino. Una limited edition dallo stile contemporaneo, divertente e colorata La Pettegola al femminile per un’etichetta d’artista Barbara Amati VERMENTINO Quest’anno la Limited edition del Vermentino La Pettegola di Banfi si veste di un’etichetta dal tratto femminile dell’artista Elena Salmistraro. La Pettegola è prodotta con l’etichetta tradizionale, in alto, e nella Limited edition: il vino è sempre il medesimo, un Vermentino strutturato e dai profumi intensi
Per essere sempre connesso con i l mondo del l ’enogastronomia Foto ©rawpixel/123rf FIERE Vinitaly conferma le date, 20-23 giugno Vinitaly conferma la data dal 20 al 23 giugno anche se con contingentamento delle presenze. È questa l’idea di Veronafiere per il Salone internazionale dei vini e distillati che ha saltato l’edizione 2020. L’immunità di gregge per giugno è una chimera, nonostante qualche proclama roboante che arriva dalle regioni, ma è comprensibile la voglia di non mollare. L’incertezza però è la grande nemica del business. Le aziende hanno bisogno di informazioni sicure, e c’è timore a impiegare tempo e risorse per pianificare la partecipazione a una fiera che poi potrebbe saltare, oppure svolgersi senza buyer internazionali. Intanto, ProWein ha alzato bandiera bianca ed è slittato al prossimo anno, mentre Wine Paris/ Vinexpo tiene duro sulle date del 14-16 giugno, quattro giorni prima di Vinitaly. Una vicinanza che potrebbe favorire l’arrivo dei buyer da altri continenti che potrebbero sfruttare l’occasione, visto che sono già in Europa. Intanto il quartiere scaligero ha prorogato l’adesione alla manifestazione dal 1° marzo al 12 aprile. RICONOSCIMENTI Order of Merit premia i barman in streaming Posticipata nel corso dell’anno scorso per ben due volte, in relazione all’evoluzione delle disposizioni sanitarie, si è svolta in streaming la cerimonia dell’Order of Merit 2020, riconoscimento alla carriera conferito ai barmen italiani che si sono distinti per la loro professionalità all’estero. L’evento, ideato da Danilo Bellucci, allo Splendid by Zacchera Hotels a Baveno, sulle sponde piemontesi del Lago Maggiore, è stato trasmesso il 22 febbraio celebrando i 22 nuovi insigniti all’albo d’oro e 4 menzioni speciali: in collegamento i premiati di ogni parte d’Italia e del mondo, da Las Vegas a Miami, dalla Svizzera alla Germania, passando per Gran Canaria, Roma, Milano, Abruzzo, Courmayeur, Stresa, Capri e Montecatini Terme. Titolo speciale, invece, alla memoria, per Tonino Palazzi, scomparso proprio nel 2020, ma per sempre vivo per il valore etico e professionale che ha saputo far riconoscere come proprio durante la sua incredibile esperienza lavorativa e istituzionale all’interno dell’Aibes. Nella foto, Danilo Bellucci con Giorgio Fadda, presidente Iba, e il giornalista Giovanni Angelucci.
16 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 UOMINI&VIGNE FIERE Il 29°Simei di Milano rinviato al 2022 La 29a edizione di Simei, lamanifestazione leader mondiale delle tecnologie per l’enologia e l’imbottigliamento organizzata da Unione italiana vini (Uiv), programmata dal 16 al 19 novembre 2021, è stata posticipata al prossimo anno, sempre a Fiera Milano, dal 15 al 18 novembre. Il rinvio e la riprogrammazione della rassegna sono frutto di un’attenta riflessione e condivisione con l’associazione di riferimento per il settore (Anformape) e con le imprese del comparto, e sono diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria. Allo stato attuale non è infatti possibile garantire la consueta qualità del business che ha permesso a Simei di diventare negli anni la manifestazione internazionale di riferimento per il settore. L’ultima edizione della manifestazione biennale, la 2019, aveva registrato 33 mila operatori provenienti da oltre 90 Paesi e più di 500 espositori. L’Italia è leader mondiale del settore delle tecnologie per vini e bevande con un fatturato di circa 2,9 miliardi di euro all’anno: di questi, il 70% è destinato all’export per una bilancia commerciale attiva di circa 1,8 miliardi di euro. COOPERATIVE Silvano Nicolato alla guida di Vitevis Dopo 11 anni da vicepresidente, Silvano Nicolato è stato nominato presidente della società cooperativa agricola Vitevis, con sede a Montecchio Maggiore (Vi); al suo fianco, i vicepresidenti Matteo Lovato e Alessandro Bianchi. Vitevis è una realtà consolidata e molto dinamica: nata solo cinque anni fa dall’unione delle Cantine Colli Vicentini, Gambellara e Val Leogra, nel 2019 ha accolto anche la Cantina di Castelnuovo del Garda. I suoi vigneti si estendono su una superficie di 2.800 ettari, dal Lago di Garda alla Lessinia, dalla Valpolicella a Soave, fino ai Colli Berici e Gambellara. La sua ampia proposta enologica include 49 Denominazioni: dall’Asolo Prosecco Docg ai classici vini veronesi della tradizione -Amarone, Ripasso e Lugana- senza tralasciare Soave, Pinot Grigio, Chardonnay, Bardolino e Custoza. INIZIATIVE L’Academy della Doc Friuli Colli Orientali Un’ Academy per la Doc Friuli Colli Orientali. È questa l’iniziativa varata dal Consorzio che festeggia così, in assenza delle attività dal vivo, il 50° anniversario della Doc. La Friuli Colli Orientali e Ramandolo Academy è dedicata alla formazione di alto livello dei professionisti, aperta tutti i giorni su prenotazione, con 35 postazioni dispencer per poter degustare in autonomia vini provenienti da tutta la Denominazione con focus dedicati periodicamente e la possibilità di conoscere le differenze e le particolarità di ogni singola zona dei Colli Orientali. Con l’aiuto dell’approfondito lavoro dei tecnici del Consorzio che da oltre 13 anni raccolgono i dati stagionali nella relazione tecnica Le Stagioni e le Uve, si potrà conoscere ogni specificità della Denominazione. L’Academy sarà dotata di una postazione multimediale per le presentazioni, ma anche per organizzare degustazioni a distanza. DISTRIBUZIONE Beam Suntory per Stock Spirits Stock Spirits Italia distribuisce Beam Suntory, una delle aziende leader nel mondo per la produzione di premium spirit. Il portfolio di Beam Suntory comprende brand come Jim Beam, Maker’s Mark, Laphroaig, Bowmore, Hibiki, Toki, Roku, Larios, Yamazaki, Courvoisier e Midori. Prodotti che arricchiscono l’offerta di Stock in whisky, gin e Cognac. Un’offerta, quella di Stock Spirits Italia, conosciuta per il brandy Stock 84, il Limoncè e la vodka Keglevich. La partnership va a completare e arricchire la collaborazione già esistente fra Stock e Beam Suntory in altri Paesi europei. Dice Marco Alberizzi, Amministratore delegato di Stock Italia: “Dopo l’acquisizione di Distillerie Franciacorta, che ci proietta fra i top player nella grappa, la partnership distributiva con Beam Suntory testimonia la forte volontà della nostra azienda di investire sul mercato italiano. Stiamo allargando il nostro presidio a tutte le occasioni, dall’aperitivo, al classico dopo cena, dove già oggi giochiamo un ruolo da leader, alla notte, dal consumo liscio alla miscelazione”.
17 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 Nel 2020 spicca la qualità dell’Albana, ma in generale ci sono grandi aspettative anche per il Sangiovese e le nuove sottozone. Le iniziative del Consorzio Vini di Romagna a sostegno dell’horeca Albana e Sangiovese raccontano la Romagna eccellente Barbara Amati CONSORZI Il Consorzio Vini di Romagna, che riunisce 114 aziende vitivinicole, ha varato una serie di iniziative promozionali dedicate anche ai consumatori per far loro scoprire paesaggi di grande bellezza, con rocche e piccoli borghi, il cui comun denominatore è il vino e il cibo. Nella foto al centro, Ruenza Santandrea, presidente del Consorzio C’è qualcuno a cui il 2020 ha strappato un sorriso. È il Consorzio Vini di Romagna che annovera il 60%dei vigneti dell’intera regione e ha definito come “buona e giusta” la vendemmia 2020, in realtà una delle più belle di sempre per la Romagna. “A fronte di produzioni quantitativamente scarse rispetto alla media, sono state raccolte uve molto sane e di qualità ottima -sottolinea Filiberto Mazzanti, storico direttore del Consorzio- I bianchi hanno sofferto per il grande caldo di agosto, a eccezione dell’Albana che, con la sua rusticità e acidità spiccata, ha saputo resistere alle avversità. Per i vitigni rossi c’è stata una forte accelerata nella maturazione delle uve e dei tannini che ha portato a raccogliere grappoli maturi”. “La qualità dei vini promette di sorprendere”, sorride Ruenza Santandrea, da maggio scorso presidente del Consorzio che riunisce 114 aziende vitivinicole, di cui 7 cantine cooperative, 5 imbottigliatori e 102 produttori vinificatori. Obiettivo del Consorzio è valorizzare in maniera forte i vini che hanno nella Denominazione Romagna il brand più importante che si declina nelle varie Doc (Sangiovese in primis) e Docg (Albana) e nelle diverse sottozone. Le sottozone del Romagna Sangiovese, inserite nel disciplinare di produzione nel 2011, se passerà la nuovamodifica si arricchiranno di ulteriori tre sottozone, una a Imola e due nel riminese. La Romagna, infatti, vanta una varietà di territori e di sottozone estremamente sfaccettata che esprime vini molto diversi e riconoscibili spesso di qualità molto elevata, in particolare nella tipologia Riserva. “Non bisogna dimenticare il legame storico che esiste fra Romagna e sangiovese -spiega Ruenza Santandrea- un vitigno che è antico almeno quanto quello che c’è in Toscana, con la differenza che mentre i vini toscani a base di sangiovese si chiamano Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano, in Romagna si chiamano Sangiovese. Il nome del vitigno è prevalente e la tradizione è da sempre quella di vinificarlo in purezza”. I romagnoli dunque, sono stati i precursori di un legame vino-vitigno che oggi appare sempre più importante, come anche sono stati tra i primi a puntare sulla vinificazione in purezza, sebbene il disciplinare consenta l’aggiunta del 15% di altri vitigni. Vini che sono indirizzati anche all’horeca, un settore a cui il Consorzio guarda con interesse e per il quale sta studiando attività a supporto della ristorazione. Tra le iniziative che coinvolgono anche i ristoranti c’è il sito Cartoline dalla Romagna rivolto a turisti e consumatori che permette di creare tour personalizzati. Il portale www.cartolinedallaromagna.it affianca il sito istituzionale del Consorzio e riunisce in una mappa 100 cantine, i punti culturali d’interesse, quasi 200 ristoranti e 80 botteghe artigianali. Vini Dop raccontano. La Romagna che ti sorprende è invece un percorso di riflessione sul valore, l’identità, il ruolo e il racconto dei vini Dop che troverà realizzazione concreta attraverso iniziative, eventi e strumenti dedicati. Vini ad Arte, l’evento più importante organizzato dal Consorzio, da quest’anno cambierà data e sarà posticipato al 27-30 agosto.
18 Food&Beverage |febbraio-marzo 2021 TOSCANA Amphiarao, blend affinato in anfora Amphiarao è un blend di sangiovese, cabernet e petit verdot prodotto dal Castello di Vicchiomaggio a Greve in Chianti (Si). Già il nome è esplicativo della modalità di maturazione che avviene in anfore di terracotta per 12 mesi. D’altra parte, questi contenitori consentono una stabilità termica e uno scambio di ossigeno per una maturazione ottimale. Le anfore utilizzate nascono con la terracotta locale nella zona di Impruneta, a poca distanza dall’azienda vitivinicola. I proprietari John e Paola Matta portano avanti questa tradizione nella tenuta che conta 34 ettari di vigneto. Tra le varietà spicca il sangiovese, accanto a vitigni internazionali come merlot e cabernet sauvignon. Il terroir è caratterizzato da un clima mediterraneo e dal tipico terreno ricco di argilla e pietre grandi, il galestro. Amphiarao, prodotto per la prima volta con le uve dell’annata 2018, è intenso e corposo, al naso evidenzia note erbacee, accenni fruttati e spezie; il sorso è fragrante, dal finale rilassato. I vini di Castello di Vicchiomaggio sono distribuiti da Rinaldi 1957 che ha recentemente acquisito, tra gli spirits, anche Old Sailor Coffee e ha lanciato l’Amaro Rupes. W. & J. GRAHAM’S Porto Lbv 2015 celebra 200 anni Nell’anno che festeggia il bicentenario di W. & J. Graham’s (1820-2020), Sagna ha portato anche in Italia il Late Bottle Vintage Port 2015. Il Porto Lbv Millesimo 2015 è una limited edition che commemora i duecento anni di storia della Casa della Valle del Douro, una delle uniche due vecchie società britanniche rimaste che diedero origine alle fortune del Porto e che sono ancora oggi totalmente indipendenti. Il Gruppo Symington è proprietario delle aziende Graham’s, Dow’s, Warre’s, Smith Woodhouse, Quarles Harris e Gould Campbell. I Symington rappresentano una realtà unica nel panorama vitivinicolo mondiale: pur mantenendo, infatti, strettissimi legami personali con la terra e seguendo in prima persona tutti i vari passaggi dell’elaborazione e della commercializzazione del vino di Porto, sono ora il più grande produttore al mondo di vini liquorosi, con oltre mille ettari di vigna. Per il Porto Lbv 2015 sono utilizzate le migliori uve di Quinta dos Malvedos, Quinta do Tua, Vila Velha eVale de Malhadas. Le Quintas hanno un microclima caldo e secco e terreno scistoso, due fattori determinanti per la crescita e la maturazione ottimale delle uve. Le escursioni termiche all’inizio del periodo della vendemmia e qualche pioggia hanno favorito le fasi finali della maturazione e un’ottima acidità; la varietà che ha risposto al meglio nell’annata 2015 è stata la touriga franca di cui si compone principalmente questo pregiato Porto. Dal colore molto scuro e denso, al naso si apre con aromi di mora, liquirizia, richiami di rosa e menta, tipici del touriga franca. Al palato è potente, compatto, succulento e con una texture aristocratica molto equilibrata e ravvivata da una vivida freschezza e spezie date dal Sousão. La maturazione del Porto Lbv 2015 è avvenuta con un lungo periodo di affinamento di cinque anni in grandi botti di rovere prima di essere imbottigliato. Una volta aperta la bottiglia non c’è bisogno di decantazione: il vino, infatti, rimarrà fresco fino a sei settimane abbinandosi in modo perfetto a dessert al cioccolato fondente e a formaggi semistagionati e stagionati. FRANCIACORTA La Cuvée Prestige Edizione 42 Ca’ del Bosco Cuvée Prestige Edizione 42 è la quarantaduesima interpretazione del multivintage di Ca’ del Bosco a cui ogni anno seguirà una nuova edizione in ordine numerico crescente. Cuvée Prestige Edizione vuole essere l’espressione dell’essenza dei diversi terroir della Franciacorta, ispirata alla visione dell’enologo Stefano Capelli. L’Edizione 42 è un Franciacorta dalla fragrante freschezza e complessità che rivela al meglio il carattere dei 139 diversi vini di cui si compone, provenienti da 141 parcelle di vigna e da quattro diverse annate della collezione di vini riserva. Questa Cuvée affina sui lieviti almeno 25 mesi e, per valorizzare il vino, l’azienda limita il dosaggio a 1-2 grammi di zucchero per litro classificandolo come Extra Brut. Il risultato è un Franciacorta fine ed elegante che sorprende per la freschezza e l’equilibrio gustativo, con una grande ricchezza aromatica. Questa nuova identità sarà attribuita anche alla Cuvée Prestige Rosé che uscirà ad aprile con l’Edizione 43. NOVITÀdaSTAPPARE
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